II° DIARIO DI GIOVENTU’.

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ENZO E RITA!
Segue dal mio diario di gioventù!
 
Giugno 1975
Dal teatro Arena Lido di Reggio Calabria, ci siamo rivisti altre volte, la scintilla era scoccata ormai, e anche se gli incontri erano di sfuggita per occasioni concomitanti, gli sguardi erano molto profondi! La messa in scena del lavoro teatrale, che ci vedeva attori, ha finalmente dato il via ad una conoscenza più ricercata! La circostanza è curiosa, dietro le quinte del palcoscenico del Teatro Cilea di Reggio, in maniera del tutto spontanea, e come se tutto fosse già scritto in un destino previsto, formiamo un gruppetto affiatato. Sei di noi. Io vestale romana e annunciatrice di presagi funesti, Enzo interpreta Cinna il cospiratore, Mimmo il soldato romano, Carmelo Clito, Giulia ed Enza vestali come me!

Personalmente legai con Clito ma non molto convinta, Il soldato romano si accompagnò con vestale Giulia, ed Enzo con vestale Enza, una bionda, ossigenata da paura (ops…si spacciava per naturale)! Cominciammo così a frequentarci anche fuori dal teatro, io ero schiva alle avance di Clito, il soldato romano cercava invano di conquistare la vestale Giulia, ed Enzo lottava con l’indifferenza di Enza, amori che non decollavano proprio! Ma più tempo si trascorreva assieme, e più mi accorgevo di essere attratta da Enzo, era bello e dolce il suo modo di fare, era piacevolissimo ascoltarlo mentre parlava, ammiravo la sua persona alta possente, imponente, ero letteralmente rapita dal suo sorriso rassicurante, dai suoi capelli rossi e dalle lentiggini sulle sue gote che facevano da cornice, ai suoi occhioni espressivi!

Era Giugno, il nostro meraviglioso Giugno, ed una mattina andammo al mare, al vecchio Lido Comunale, eravamo la solita combriccola del teatro, si chiacchierò assieme un po e poi decisi di fare il bagno, Clito non volle accompagnarmi, si offrì Enzo, e ci avviammo verso il bagnasciuga. felice nell’animo di averlo vicino. Tra una parola e l’altra mi guardava, e il suo sguardo era uno dei più belli! Lui si sedette sul vecchio trampolino di legno ad osservarmi, ed io mi mi diressi alla rotonda di fianco, da dove mi tuffai, sott’acqua un veloce pensiero corse alla mia mente, avrei voluto fermare quell’attimo per sempre! Riemersi e incrociai il tuo sguardo preoccupato, forse per la  mia prolungata permanenza, sotto nel profondo azzurro acqueo!

Nuotai fino a riva e lui mi porse il telo mare per asciugarmi, in un timido abbraccio rispettoso! Ci sedemmo l’una di fianco all’altro sulla tiepida sabbia, volsi lo sguardo dietro, nel tentativo di vedere gli altri, ma non c’erano più, mi disse…andati via! Ok annui, e lui colse l’occasione…ti devo parlare! Dentro di me successe lo scompiglio, uno uragano di membra, il cervello mi andò nei piedi, e lo stomaco in testa, il mio cuore pulsava talmente forte che pareva volesse saltare fuori dalla gabbia toracica, tale era la gioia, e se avesse potuto avrebbe fatto una danza intorno a lui sulla sabbia! Immaginavo cosa dovesse dirmi, l’incipit era significativo e simbolico!

(Segue…)

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(Foto scattata al mio diario di gioventù che conservo ancora gelosamente).
DIRMA NERA

 

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