Mi ritrovo sovente a riflettere con me stessa, mi pongo anche delle domande, ad alcune trovo un risposta ad altre no! Ve ne è una in particolare, che ricorre spesso tra le pieghe di quella piccola ansa pensatrice, che è rimasta alla mia veneranda età di cinquantacinquenne, e che è relegata in un angolo, della mia materia cerebrale! Riguarda il perché di alcuni atteggiamenti e la vita di molti, sullo strumento infernale ma al contempo utile quale è il Social “utile” in senso lato riferito a chi ne fa un uso corretto entro i limiti, (ma questa è solo una mera opinione personale che non tutti potrebbero condividere). Tale invenzione informatica, mi ha dato modo di scoprire la vera natura di molte persone, la loro istruzione, le loro preferenze, il loro modo di essere o non essere, o magari solo apparire. Loro malgrado, di sicuro vorrebbero o penserebbero se non convinti, di tener ben celato il reale DNA comportamentale personale, ma ahimè non è così, inesorabilmente lo si riesce a cogliere facilmente!
Basta soffermarsi un attimo e dopo una attenta disamina del loro palesarsi sulle pagine del famoso network, et voilà, si mettono in bella mostra, con tutto il carico negativo o positivo che possiedono. Una natura interiore che in un passato meno prossimo, non avevamo modo di scoprire, gli scambi erano esclusivamente a livello umano e non via etere, per cui spesso ci si relazionava e si carpiva ingenuamente un apparenza di un essere vivente, totalmente sbagliata o distorta, da quello che realmente si presentava ai nostri occhi, ma anche l’illusione di confrontarsi con persone leali, rette e corrette, oppure ancora l’illusione di aver di fronte gente forbita di linguaggio per cui colta. Per finire, accompagnarsi in buona fede, anche con coloro che non erano di fatto l’oro che luccicava come poteva sembrare, ma uno squallido metallo privo di valore, ma noi non lo potevamo sapere, forse raramente solo intuirlo dopo una lunga frequentazione, un illusione forse che tutto sommato ci faceva bene, “occhio non vede cuore non duole”, come recita uno dei tanti luoghi comuni o proverbi che dir si voglia!
Trovo davvero sconcertante scoprire ogni giorno sempre di più attraverso i Social, come abbondi in primis una totale disconoscenza della lingua italiana, strafalcioni allucinanti a gogò, in molti frequentatori della rete evinco anche un ignoranza storica da paura e un credere agli asini che volano, tramite la condivisione compulsiva di link di cui leggono semplicemente il titolo senza curarsi di visionare l’intero articolo e capire se si tratta di una bufala o meno, ma sopratutto di verità o invenzione acchiappalike oltre che sovente a scopo di lucro…ahimè spopolano gli analfabeti funzionali! Ma credetemi, la mia non vuole essere un’affermazione superba né una lezione personale, ergendomi da un pulpito che non voglio assolutamente calcare e che non mi appartiene, ma solo una costatazione di una grande ignoranza e superficialità. Leggo commenti che fanno male agli occhi al solo dare una scorsa veloce, per mano di persone diplomate se non addirittura laureate, che pur palesando incoerentemente de visu un ostentata cultura da esseri figli del mondo e della storia, noncuranti di una idonea rilettura prima di pigiare invio, lasciano nel web pensieri ininterpretabili.
Utenti che non distinguono un articolo che recita verità da uno ad opera di un troll o addirittura pubblicato da “Lercio.it” tal sito satirico di false notizie, comico e grottesco che prende in giro la stampa sensazionalistica, i meri webeti che non si premurano di appurare se un data immagine o notizia racconta una realtà o una menzogna creata ad hoc! Aggiungo un interrogativo a quello primario, ohibò mi troverò di fronte a doppie personalità?! Vi assicuro che coloro che non possiedono titoli di studio, molto umilmente comprendono meglio ciò che leggono e scrivono di gran lunga più correttamente di chi esibisce con fare erudito, il famoso pezzo di carta o vanta di essere quello che non è, ma ahimè credo che tra i banchi di un Liceo o gli scranni di un Ateneo, abbia solo occupato un posto fisico e non mentale, con nessuna voglia di apprendere ma solo poter sciorinare nel futuro lo slogan: io ho frequentato l’università sono acculturato! Leggo periodi che fanno star male davvero, con K sostituite alle C o CH, e persino in duplice copia nelle parole italiane che esigono la lettera raddoppiata, ma non solo questo, K messe anche in surplus, che dite “melius est abundare quam deficere” no?
E che dire delle parole formate solo da consonanti che sembrano acronimi di sigle aziendali, tremendamente illeggibili, da provocare dolore al cervello che si rifiuta mentre si sforza di comprendere, oltre le numerose locuzioni verbali e congiunzioni sgrammaticate da morire d’infarto al solo vederle, con le H che in bella mostra ci sono dove non dovrebbero esserci e viceversa. Ma oltre la grammatica finita in un tunnel senza uscita, contribuiscono anche le condivisioni cariche di odio e aggressività gratuita senza alcun rispetto per l’opinione altrui, che plagiano gli stolti abboccanti che a loro volta diffondono venerazioni di becere figure, solo per seguire un ondata di gregge e creduloni di “alte personalità” che producono solo fumo negli occhi per celare la loro incapacità nel mandare avanti il nostro stivale. Un ostentata sporca osannazione verso chi ha sempre discriminato inumanamente…media e storia dicet! Che menti corte o che non vogliono ricordare, che menti non menti oserei dire!
Leggo di persone che scendono in bassi turpiloqui, svestendo virtualmente i panni delle signore e dei signori che indossano nella vita reale che si dichiarano guerra a colpi di link e non si curano neanche di controllare se grammaticalmente quest’ultimi son corretti, perché il più delle volte son altrettanto scritti da penne ignoranti. Ma non fa nulla, l’importante è condividere, condividere sempre, condividere spasmodicamente, seguire l’ondata di massa con la condivisione compulsiva senza curarsi di ciò che si pubblica ma assolutamente necessario farlo per seguire freneticamente il branco, perché se lo fanno gli altri sarà corretto no? Quindi guai a non ragionare autonomamente o a scrivere un pensiero farina del proprio sacco, è vitale esclusivamente imitare e accodarsi, altrimenti potrebbero apparire inferiori e fuori dal cerchio dell’ignoranza collettiva. E il risultato qual’è? Una conseguenziale figura pessima che suscita solo grande ilarità nel lettore sapiente! Leggo di utenti che si mettono in competizione a chi supera chi! Di altri ancora che ricondividono fino allo sfinimento il materiale proprio, nel tentativo di acquisire visibilità, ma che rimangono inesorabilmente in quel limbo di inosservati!
E ancora, io mi chiedo sovente e lo faccio basita, con o senza le fisic du role, con tanta età e senza (e tralasciamo i senza, meglio va 😀 ), vi mettereste in una pubblica piazza gremita di gente, in pose semi-ignude o particolarmente studiate oltre che, ahimè, provocanti pur avendo famiglia, idem per le immagini delle ragazze maggiorenni e minorenni che noncuranti si atteggiano ostentando il proprio corpo? Siete consapevoli che nel mondo odierno vi esponete a pericoli con tali pubblicazioni? Vi sottoporreste al giudizio di persone in carne ed ossa in una piazza fisica e realmente esistente? Beh…ritengo, e perdonate la mia presunzione, che dietro uno schermo è facile e in virtù di ciò vorrei vedere se avreste il coraggio di farlo nel reale, nutro seri dubbi! Detto fra noi, molti non usano neanche un impostazione privacy, noncuranti della diffusione in questo caso a livello mondiale, idem per immagini di bimbi che finiscono inesorabilmente nei siti di pedofilia, sappiate che include anche questo il bacino d’utenza dei social network. Immagini e quanto di personale pubblichiamo potrebbe essere copiato, salvato in memoria e usato per scopi diversi, quindi attenzione! Ecco vengo alla domanda, anzi alle domande, ci son giunta troppo tardi?
E lo so son prolissa perdonatemi! Mi chiedo ma Facebook, piazza virtuale, vi è chiaro, ve ne rendete conto che è proprio questo? Andreste in un luogo pubblico cittadino a far tutto ciò? Avreste il coraggio di dire a voce e in un megafono, affinché tutti vi possano sentire, tutte le superficialità che si leggono nei link condivisi, nelle battaglie fra contatti, tutte le minacce velate che lanciate nell’etere, l’odio che manifestate tramite lo scritto o le basse competizioni con false argomentazioni a danni altrui? Infine ultime due domande molto importanti, ma l’amore per la cultura esiste ancora? E’ fondamentale o è un optional? Direi che invece di sputare odio sviscerato e spargere oltre che alimentare aggressività inutile, sia più produttivo usare bene le potenzialità del social e ogni tanto staccate e dedicatevi alla lettura di un buon libro che è vitamina per il cervello e vi do anche umilmente un altro consiglio spassionato, prima di condividere link bufala accertatevi della fonte e del contenuto, eviterete di far la figura di non acculturati ed eviterete altresì di far danni.
Ricordatevi che la condivisione di notizie false e tendenziose, come il ledere l’immagine di una persona che conta sia ad alti livelli che non, E’ PERSEGUIBILE LEGALMENTE DI QUERELA, quindi attuare in rete un comportamento consono, altruista e civile, è una pratica da cui non si può che trarne solo beneficio, ma cosa fondamentale ne guadagna di sicuro anche la vostra immagine! 😉 La massa amplifica l’odio come a ragion veduta asserì Umberto Eco, disquisendo che ciò genera inevitabilmente lo shit-storming, (hem eludo la traduzione) che travolge tutti in una diabolica manovra scatenata dai commentatori webeti o analfabeti funzionali, che si ostinano a discutere di un accadimento o di un articolo, solo partendo dal titolo o magari estrapolando un solo concetto da uno scritto lungo e complesso, ovviamente concetto distorto e sbagliato pensando di poter spiegare lo scibile umano con frasi piccanti, farcite di insulti, pensando di poter chiarire a tutti il loro lavoro in una lingua non intellegibile. Bah, che dire? Per sua “fortuna” Eco è morto, altrimenti impallidirebbe nel vedere la brutta deriva che il mondo di internet ha irrecuperabilmente preso a causa del diritto di scrivere la qualsiasi, ad opera di tutti gli internauti di qualsiasi età ma sopratutto di bassa cultura e di massa!
Aggressività: fenomeno complesso che rientra nelle problematiche degli esseri umani, violenza verbale e fisica che conduce a conflitti tra persone, legame con istinti primari che da due secoli psicologi e studiosi analizzano.
Analfabeta funzionale: incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura e scrittura nella vita quotidiana e sui social, che si concretizza nell’incapacità di comprendere, valutare e usare correttamente le informazioni della attuale società
Serenità: condizione emotiva individuale sia interiore che esteriore di tranquillità e calma non solo apparente, ma talmente profonda da non essere soggetta a trasformazioni d’umore, eccitazione o perturbazioni che possano minare il benessere della persona, condizione necessaria e sufficiente per la felicità dell’essere umano.
Altruismo: inclinazione o amore verso il prossimo, interessamento al benessere dei propri simili, attiva partecipazione alla risoluzione di problemi, difficoltà, necessità altrui.
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