BASILICATA E PUGLIA DA SCOPRIRE! 3 LUGLIO 2015 – E’ mia abitudine fare una fuga dalla città come spesso mi accade, perché non riesco a rimanere più di un mese sempre nello stesso luogo di residenza! Stavolta la direzione della fuga è Matera, una cittadina che si trova nella parte orientale della Basilicata, una delle città con la migliore qualità di vita in Italia e con un tasso di criminalità quasi assente se non nullo rispetto alle altre della nostra Nazione, constatato di persona. Matera oggi è un perfetto mix di cultura e divertimento, proprio bella da vivere, ci si muove comodamente a piedi dappertutto e i materani sono davvero gente ospitale e squisita. Nel corso degli anni ha progredito moltissimo e il suo turismo è sfociato in quello culturale e non di massa, nel 1993 è stata inserita nelle liste del Patrimonio DELL’UNESCO.
In virtù di quanto esposto nell’incipit è un vero peccato l’aver scoperto personalmente che sia tagliata fuori dalle strade di grande viabilità e non sia ancora dotata di una Ferrovia dello Stato che vi ci arrivi con una linea diretta, infatti le stazioni più vicine sono a Ferrandina, Bari o Metaponto. Per raggiungerla una volta lasciata l’autostrada, abbiamo percorso in automobile lande desolate desertiche con sconfinati campi, senza incontrare neanche un bar o una stazione di servizio, ma in compenso abbiamo visto installate tantissime pale eoliche. Me ne duole davvero, credetemi vi assicuro è una città da visitare assieme ai suoi Sassi con l’affascinante carico di storia, quest’ultimi come anche Matera stessa, hanno avuto ulteriore risonanza e finalmente son venuti alla ribalta, per via della realizzazione del film The Passion di Mel Gibson. Quindi dopo l’aumentato afflusso di turisti e la notorietà acquisita in breve tempo, è stata inserita in tutte le guide turistiche internazionali, come metà assolutamente da scoprire e visitare!
Una volta arrivati alloggeremo nella zona della parte più prossima alla città nuova, che porta il nome di Sasso Caveoso e proprio in una abitazione risalente a più di 600 anni fa’, il BED & Brekfast Agli archi! Una location deliziosa, dal costo assolutamente alla portata di tutti e non veniale, gestito dal Signor Michele Noviello e dalla sua gentile consorte. Persone oltremodo davvero disponibili, che ci hanno persino aspettato all’entrata della città per farci da guida fino alla loro struttura, squisite e professionali.
Ci viene assegnata una delle 5 stanze del residence quella al piano rialzato e in cima ad una scaletta in pietra antica, spaziosa dall’arredo in stile d’epoca e con un bagno molto confortevole e ampio. Impeccabili entrambi gli ambienti e pulitissimi, dotata di clima e anche, cosa da me molto gradita, acqua a volontà nel mini frigo in camera e caffè compresi nella quota…wow! Lasciamo la nostra auto nel parcheggio apposito all’interno dei Sassi e diamo il numero di targa alla gentile proprietaria del Bed & Brekfast, lo comunicherà tempestivamente ai Vigili Urbani, dato che l’interno dell’area è una ZTL e quindi come ospiti della struttura ne usufruiremo gratuitamente. Non prenderemo più la nostra Alfa fino alla partenza in quanto Matera si visita tranquillamente tutta a piedi, depositiamo i trolley e dopo una veloce rinfrescata ci tuffiamo subito alla scoperta di questo scenario.
Per risalire in città, percorriamo le tante viuzze dei Sassi e scale secolari in pietra, che spezzano l’omogeneità di insediamenti senza soluzione di continuità tra vecchio e nuovo ed esistenti sin dall’età paleolitica, infatti nelle grotte sparse lungo le Gravine materane sono stati ritrovati diversi oggetti risalenti a quell’epoca. La storia ci narra che il passaggio dal Paleolitico al Neolitico muta la vita all’interno dei Sassi e gli insediamenti abitativi da occasionali divennero stabili, testimonianza ne sono le tracce presenti ed evidenti di diversi villaggi trincerati che risalgono a quel periodo infine con l’Età dei metalli nacque il primo nucleo urbano, quello dei resti attuali presenti nei Sassi sulla sponda destra della Gravina. Dalle immagini si può evincere bene l’ubicazione dell’agglomerato antico, mi trovo appunto sulla sponda opposta e sul ciglio del Parco della Murgia Materana dove al centro scorre il fiume Gravina, in fondo si ammira all’imbrunire un bellissimo skyline del borgo rupestre!
Ci avviciniamo al limite dello strapiombo su questo “Gran Canyon” materano e lo scenario è da incanto! Nella sua imponenza l’insediamento centenario ci offre un insieme di un vissuto storico da paura, mi perdo con lo sguardo e i pensieri in una contemplazione cercando di immaginare la vita di allora in queste abitazioni dal sapore rupestre. Curiosità: secondo alcune ipotesi Matera anticamente veniva chiamata Mataia Ole dai Greci, che deriva da Mataio olos, con riferimento alla Gravina, un ulteriore ipotesi è che il nome derivi da Mata cumulo di rocce, che è una radice utilizzata per diversi nomi geografici, invece un’altra teoria fantasiosa, suppone che il nome Matera derivi dal greco Meteoron ovvero cielo stellato, per via di alcuni grandi della penna che osservando i Sassi illuminati di notte, li hanno descritti come un riflesso del soprastante cielo stellato. Ne seguono tante altre da mia lettura sulla guida, ma in ogni caso credo quella più fedele sia la seconda, vale a dire Mata cumulo di rocce e il terreno sotto i miei piedi lo evidenzia, ho fatto fatica a camminarci su!
Nel 48 nacque la questione dei Sassi di Matera, sollevata da Palmiro Togliatti prima e da Alcide De Gasperi dopo e quindi ebbe inizio una lunga diatriba che finì nel 52 con una legge nazionale che stabilì lo sgombero dei Sassi e la costruzione di nuovi quartieri residenziali e che svilupparono la Matera contemporanea. Tutti gli abitanti dei Sassi circa 15.000 persone, confluirono nella città nuova, forse in quel caso è stato un “bene” perché purtroppo nell’80 la zona Sassi fu in una parte danneggiata dal terremoto dell’Irpinia, ma nel 1986 una nuova legge nazionale finanziò il recupero degli antichi rioni materani ormai degradati da oltre trent’anni di abbandono e finalmente Matera con i suoi Sassi iniziò ad acquistare valore e risonanza. Oltre i Sassi Matera è anche rinomata per il 2 Luglio giorno in cui si celebra una festa spettacolare, quella della Madonna della Bruna la protettrice della città, evento ricorrente da più di 600 anni e dalla popolarità indescrivibile, in questa occasione accorrono in migliaia da tutta Italia ma anche dall’estero, il clou della Festa è la Celebrazione del Carro che finisce con la distruzione da parte dei fedeli dello stesso, noi vi abbiamo assistito e vi assicuro è davvero da vedere!
L’origine dello strappo del carro è legata ad una leggenda risalente ai Saraceni, si narra che i Materani per evitare che il quadro della Madonna fosse rubato e distrutto da questo popolo che assediava la città, fu nascosto su un carretto poi a sua volta distrutto da loro stessi pur di non far cadere le sacre immagini nelle mani di quegli infedeli. La festa è uno straordinario insieme di sacro e profano, inizia alle cinque del mattino con la processione dei pastori, con il quadro della Vergine portato in giro per tutta la città compreso Sassi, ed annunciato da file di botti ancorati ai muretti di ogni via e fatti esplodere al passaggio della vara. In segno di festa in tarda mattinata la statua della Madonna viene portata in processione dalla cattedrale alla parrocchia di Piccianello con l’arcivescovo in testa e tutto il clero al seguito, sfilano inoltre per accompagnare la Vergine i cavalieri della Bruna.
Di notte i Sassi illuminati acquistano un fascino maggiore e visti dall’alto della città offrono uno scenario ineguagliabile. Si è fatta mezzanotte, la stanchezza del viaggio inizia a farsi sentire concludiamo così il nostro primo giorno di scoperta e si va a ninna nella caratteristica location seicentesca.
Secondo giorno, lo dedichiamo alla scoperta dell’hinterland del Sasso Caveoso e Barisano. Arrivata nella piazzetta antistante il B&B volgo lo sguardo verso il costone di fronte, esattamente il punto del promontorio da cui scrutavamo i Sassi la sera precedente, in sostanza il versante roccioso opposto. Prima di metterci in cammino facciamo una deliziosa colazione in un carinissimo bar rigorosamente anch’esso ricavato all’interno di un Sasso e sempre nella stessa piazza. Bombe alla crema buonissime e cappuccino ottimo, un caffè una sigaretta e via in esplorazione! Nell’ultima immagine il famoso arco adiacente la Chiesa di San Pietro Caveoso
Come vi ho anticipato questi insediamenti sono scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una profonda gola che divide il territorio in due distendendosi in altrettante piccole valli che guardano ad est e separate tra loro dallo sperone roccioso della Civita. Proprio questa posizione invidiabile ha reso la città per millenni invisibile agli occhi dei suoi nemici e poter così passare indenne attraverso secoli di storici attacchi!
Ci addentriamo nel Sasso Caveoso che guarda a sud e che è disposto come un anfiteatro romano con le case grotta che scendono a gradoni verso la gola, per tale conformazione e materiale ha assunto la denominazione Caveoso e probabilmente anche per le cavee dei teatri classici di simile forma. Lo sperone roccioso che separa i due Sassi ha sulla sommità la Cattedrale ed i palazzi nobiliari, insieme formano l’antico nucleo urbano di Matera, dichiarato dall’UNESCO paesaggio culturale.
I Sassi di Matera sono per eccellenza l’insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo, da quelle preistoriche dei villaggi trincerati del periodo neolitico, all’habitat della civiltà rupestre. Per gli occupanti di allora la scelta di questo sito anche se ha garantito una estrema sicurezza all’abitato, ha comportato enormi difficoltà nell’approvvigionamento delle acque infatti sin dai primi giorni i suoi residenti concentrarono le loro energie non tanto sulla costruzione delle case, quanto sullo scavo di cisterne e palombari e dei relativi sistemi di canalizzazione del prezioso fluido. Nell’immagine sotto mi trovo infatti in una cisterna scavata nella roccia, il bel fresco al suo interno concilia anche il riposo di una rondinella.
Ed ecco anche immagini di una tipica casa grotta, pensate ci vivevano anche in ben 11 persone compresi animali! Il letto era di notevole altezza per ripararsi dall’umido, ai piedi dello stesso una culletta e nel comò di fianco la guida ci ha raccontato, che anche nei cassetti del mobile una volta aperti vi dormivano altri i bimbi della famiglia per mancanza di ulteriori giacigli. Sempre nello stesso ambiente vi era: la cucina a legna, la parte degli attrezzi e delle capezze del mulo, solo mezzo di trasporto a loro disposizione e infine un annessa stalla con foraggiamento per le pecore, tutto in unico ambiente dallo spazio limitatissimo!
Proseguiamo verso Il Sasso Baresano posto a nord ovest sull’orlo della rupe, se si prende come riferimento la Civita fulcro della città vecchia. E’ il più ricco di chiese, di portali scolpiti e fregiati, Matera è davvero uno dei più antichi e più conservati esempi di bio architettura al mondo per quello che ho visto riguardo gli insediamenti costruiti intorno all’acqua. Si evince facilmente come tutte le civiltà e le tradizioni costruttive più antiche abbiano numerosi punti in comune e si riesce a capire inoltre come strutture apparentemente semplici e rudimentali, si rivelino invece prodigi di efficienza tecnica. Un fascino ed un valore di un tempo inimmaginabile, se pensiamo ai trogloditi che scavano canali e cisterne e costruiscono giardini pensili attorno agli spazi collettivi. Forse gli architetti odierni e gli ingegneri dovrebbero prenderne esempio, manufatti con secoli di vita che stanno saldamente in piedi quasi a dispetto di palazzi contemporanei tecnologicamente costruiti e che per una banale infiltrazione d’acqua vengono giù come castelli di sabbia mietendo anche vittime!
Proseguendo il tour dal Sasso Baresano eccoci arrivati alla Matera contemporanea che scruta sulla old dai suoi archi antichi e dai viottoli affacciati sulla valle. Candidata nel 2008, Matera è stata designata poi ossia il 17 ottobre 2014, come Capitale Europea della Cultura 2019. E’ la prima città dell’Italia meridionale a ricevere tale nomina, ottenuta dopo essere entrata in una lista che comprendeva soltanto altre 5 città italiane: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, ottima conquista la merita tutta e non può che farci piacere! Il nostro vedere la luce del sole durerà poco comunque, perché ci tuffiamo in una visita nelle viscere della città. Ci addentriamo nel Palombaro Lungo che si trova sotto la centrale Piazza Vittorio Veneto, cuore pulsante della città moderna, una cisterna immensa e la fonte più antica dell’approvvigionamento idrico, è composta da una lunga ed elaborata rete di canali, porta l’acqua da una fonte naturale a Matera e i suoi locali ipogei si estendono per tutto il sottosuolo della piazza sino al Convento dell’Annunziata.
Questa maestosa vasca scavata nella roccia che si dirama sotto la parte antica della città, viene definita dagli storici molto simbolicamente: “la cattedrale dell’acqua”, ed è uno dei luoghi più misteriosi e suggestivi di Matera, non tralasciate di visitarla. Il Palombaro fu realizzato nel 1846 commissionato da Mons. Di Macco per garantire l’acqua a sostegno degli abitanti del Sasso Caveoso, il suo nome “palombaro” deriva dal latino plumbarius, cioè colui che rivestiva con il piombo le condutture che portavano il prezioso elemento dagli acquedotti alle case, alle fontane e alle terme. E’ profonda 15 metri e contiene circa 5.000 metri cubi di acqua, può essere percorsa a piedi, passeggiando nei silenziosi e misteriosi suoi meandri attraverso cunicoli, grotte e cisterne contigue, come si vede nelle mie immagini di seguito sotto. La visita ha il costo di €.3.50 compreso ausilio di una guida esperta che la descriverà nei particolari.
Riemergiamo dal cuore sotterraneo della terra materana e andiamo verso Piazza Duomo con la sua Cattedrale della Bruna e di San Eustachio. Ahimè…non potremo visitarla purtroppo, l’edificio della storica chiesa è completamente coperto e l’ingresso chiuso per i lavori di restauro. Ammiriamo comunque la bellissima piazza con un favoloso belvedere e i balconi dei palazzi antichi adorni di fiori dai colori lussureggianti, sono uno spettacolo della natura e una cornice che cinge le antiche ringhiere.
Lasciamo la cattedrale e ritorniamo in centro città, dove da li a poco e sul far della sera inizierà il fermento della movida notturna! Un brulichio di giovani e turisti mescolati anima le zone principali di Matera. Ci si ritrova dunque in serata per una pizza con i cari amici: Mariella, Antonello e Gaia, residenti in questa bella meta e trascorriamo un paio d’ore in allegria e chiacchiere. Concludiamo la giornata con un ottimo Spritz al 19ma Buca, un caratteristico locale che ci rivela una misteriosa e interessante sorpresa! L’aperitivo lo prendiamo in superficie ossia in piazza, ma il sito dispone di ulteriore location sotterranea, pensate un po’ un altro bar rigorosamente ricavato nella roccia, una discoteca, ma dulcis in fundus, a quota ancora più giù di quest’ultimi, celati in una colonna dai vertiginosi gradini di una scala a chiocciola in pietra antica, troviamo un campo da minigolf su cui dilettarci, pazzesco wow!
Domenica 5 luglio ultimo giorno a Matera. Lasciamo la nostra antica dimora non prima come sempre di aver fatto colazione al caratteristico bar in un Sasso, ma oggi con anche una sorpresa gradita, ci fa’ compagnia un delizioso passerotto che richiama l’attenzione cinguettando, quasi come a farci capire che è in attesa di briciole che ovviamente prontamente ho dato!
Si recupera la macchina ferma ormai da tre giorni nel parcheggio e via in viaggio! Direzione casa? Ma no! Non potevo tralasciare una visita al vicino sito di Alberobello e ai suoi fantastici trulli! Alberobello è un comune in Puglia, al centro della Valle d’Itria e della Terra dei Trulli. Quest’ultimi dal 1996 dichiarati anch’essi Patrimonio DELL’UNESCO sono un perfezionamento del modello preistorico del Tholos che significa cupola ma vennero anche associati ai Nuraghe sardi.
In epoca trascorsa questi trulli avevano funzione di avvistamento, di presidio del territorio e di residenza dei capi tribù. Le tipiche costruzioni anche se diverse nella forma, sono comunque presenti in varie zone d’Italia e del Mediterraneo, sono costruiti e progettati con una pianta a schema approssimativamente circolare e il perimetro ha la muratura a secco di spessore molto elevato. Questa soluzione da un lato restringe enormemente gli spazi interni, ma dall’altro unita alla quasi totale assenza di aperture ad esclusione della porta d’ingresso, garantisce una buona conservazione sia del fresco che del calore all’interno.
La caratteristica cupola composta da una serie concentrica di lastre orizzontali disposte a gradini rientranti sempre più man mano che si va verso l’alto, mostra in ogni giro completo un perfetto incastro che crea un equilibrio con quelli inferiori. Sul tetto di ogni trullo è presente un simbolo, una luna, un sole, una croce, oppure un candeliere ebraico, sono tutti significativi di magici riti propiziatori che risalgono a origini pagane alcuni, cristiane altri. La differenziazione è dovuta alla popolazione composta da famiglie di diverse origini, i due più comuni significati per cui son stati disegnati sono: protezione della famiglia dal malocchio e venerazione alle divinità per favorire un buon raccolto.
Vi informo che un negozio di souvenir lungo la via principale di Alberobello da’ la possibilità di vedere l’area residenziale dall’alto ossia dal terrazzo che circonda la cupola del trullo, inutile ribadire che la veduta d’insieme di tutto l’insediamento è impressionante, una miriade di coni grigi a lamelle si staglia nel cielo blu davanti a me, davvero bellissimo! Abbiamo anche visitato l’interno di un trullo ossia un abitazione privata dietro compenso di un offerta libera, il mio stupore è stato grande nel rilevare che nonostante facesse caldissimo fuori, al suo interno aveva ambienti freschissimi tanto da sembrare ci fosse un climatizzatore acceso, e ho notato anche che l’arredo era veramente delizioso e curato quasi una casa di bambole o ancora per via del tetto basso la sensazione di entrare nella casetta degli gnomi, emozione unica!
Il caldo si fa sentire per cui decidiamo di riposarci e fare uno spuntino, dopo aver consumato in un bar gustosi stuzzichini e bevuto un fresco drink concludiamo la visita, è ora di mettersi in viaggio per rientrare alla nostra residenza, lo faremo sotto un sole caldissimo e viaggiando tra sconfinate e belle pianure della Murgia pugliese.
Anche questo mini tour mi ha lasciato stupita, altre vitamine culturali e visive si sono aggiunte alla mia mente. Desidero vivamente ringraziare e abbracciare virtualmente ancora una volta Mariella Di Simine, Antonello e Gaia Carbone, persone stupende nonché amici cari, siete stati unici! Un ulteriore ringraziamento particolare ad Antonello, nostra eccezionale guida culturale e driver in quel di Matera, grazie davvero!
Ciao amici e al prossimo tour!
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