Praga. Un Natale nella bellissima città boema!

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UN NATALE SPECIALE NELLA MAGICA CAPITALE, FRA LE SUE LEGGENDE, LA SUA STORIA E LA SUA ARTE! – 24 Dicembre 2013 – Si va verso verso il terminal dell’aeroporto di Fiumicino, è il giorno della vigilia di Natale, il tempo è splendido e siamo pronti ad imbarcarci su un volo con destinazione Praga! Dopo un paio d’ore eccoci arrivati in questa città definita dai più incantata. Sistemazione in appartamento, breve riposino e poi diamo il via al nostro tour serale con la prima meta che sarà Piazza del Municipio situata nella città vecchia.

Fin dai primi minuti a Praga si avverte l’atmosfera natalizia, in strada c’è tanta gente, brulica letteralmente di turisti e le luminarie abbondano, come pure i chioschetti punto ristoro con cibo tipico locale, uno scenario davvero coinvolgente! Entriamo nella grande piazza con la sua bellissima torre gotica dell’Orologio Astronomico, che esattamente in lingua ceca è Staromestska Radnice S. Orlojem e rimaniamo ad ammirarlo per diversi minuti.

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Una volta distolta l’attenzione da questo simbolo della città come sempre finisco nel perdermi fra le casette di legno del mercatino natalizio dove si vendono tantissimi oggettini e souvenir tipici, così tra un acquisto e una passeggiata anche nelle vie limitrofe, si fa ora di cena. Andremo in un ottimo ristorante italiano da me preventivamente prenotato online da casa e dove gusteremo una ricchissima cena di vigilia, il Ristorante si chiama “Le cinque Corone” e ve lo consiglio assolutamente, proprietario gentilissimo e personale squisito oltre che altamente professionale, abbiamo consumato tantissime cose buone, davvero al pari di casa nostra.

Natale 25 Dicembre, secondo giorno di permanenza  a Praga, continuiamo la nostra scoperta della bella città boema. Dopo aver fatto colazione eccoci in cammino e poco distante dal nostro appartamento ci fermiamo in Piazza Venceslao Václavské Námestí, dove non può mancare una foto ricordo con un interessante veduta prospettica del sito, nella sua parte alta vi è il monumento equestre dell’omonimo personaggio storico. Lasciamo la piazza e giungiamo nel quartiere Nove Mesto, ad ogni angolo della zona alberi natalizi direi anche molto originali attirano la nostra attenzione. Proseguiamo e decidiamo di fare una puntatina nuovamente al Vecchio Municipio per ammirare l’Orlojem di giorno, non se ne può fare a meno davvero una delle attrattive più affascinanti della città.

E’ un eccezionale orologio astronomico che ad ogni ora regala uno spettacolo di meccanica, sul quadrante inferiore ha alloggiati i segni dello zodiaco divisi per mese e per anno, mentre negli altri quadranti i simboli delle attività agricole dai colori, blu, marrone e nero. Le sue lancette che segnano i momenti del giorno e della notte, allo scoccare di ogni ora mostrano le statuette dei 12 apostoli, quest’ultimi sfilano come in processione, mentre i personaggi allegorici come: la Vanità, l’Avarizia, il Turco e persino la Morte, si animano per la gioia e la sorpresa degli spettatori che vi assistono divertiti dalla curiosissima e accattivante esibizione. I numerosi clic delle fotocamere in quel momento, sono il suono che prevale!

Dopo aver ammirato questo simbolo di Praga ci avviamo verso il famoso Ponte Carlo, storico manufatto in pietra e che si trova sulla Moldava, collega la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana. Misura 515 metri di lunghezza e 10 metri di larghezza ed è una delle più grandi attrazioni presenti nella bella città Ceca. Le caratteristiche torri di Mala Strana lo delimitano in direzione dell’omonimo quartiere, il ponte è uno dei più antichi di tutta l’Europa Centrale.

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Curiosità: secondo leggenda, i praghesi raccontano che all’atto di costruire il ponte, all’impasto della malta vennero aggiunti montagne di tuorli d’uovo affinché rendessero la struttura più solida, beh…prendiamo con beneficio d’inventario la notizia a Praga di leggende ve ne sono tante! Come ad esempio anche quella singolare del fantasma di un ragazzo suicida per amore, che tutto malconcio e bagnato, con una bici si aggira di notte sul ponte chiedendo ai turisti aiuto e a proposito delle leggende, vi informo che in questa città si può prenotare un tour notturno, ossia un escursione a caccia dei “fantasmi” che pare aleggino un po’ dovunque, al calar delle tenebre!

Proseguiamo il tour e un gigantesco Trdlo o Manicotto di Boemia, attira la mia attenzione! E’ un tipico dolce della cucina Ceca, sul banchetto dove si prepara lo si vede con un susseguirsi roteante di spire zuccherate, caramellate e speziate, in sostanza sono dei lunghi serpentelli di pasta frolla che poi vengono ricoperti di zucchero e cocco, oppure di zucchero e mandorle in polvere e infine cotti sulla brace…assaggiateli vi assicuro buonissimi davvero!

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Andando avanti nel cammino non tralascio di fotografare le imbarcazioni che solcano la Moldava, la navigazione rimane sempre la mia passione principale! 😉 Un meraviglioso tramonto all’imbrunire ci offre giochi di luce rossastra, ormai tre quarti di giornata è trascorsa e si è fatta sera, si ritorna così al fulcro di Praga la piazza del vecchio Municipio, al cui centro campeggia un gigantesco e illuminatissimo albero di Natale e dove permane incessante il via vai della miriade di turisti che affollano il mercatino. Alzando gli occhi possiamo anche scorgere svettare nel cielo, le due cuspidi aguzze della spettacolare e fiabesca Chiesa di Santa Maria di Tyn, ahimè la parte inferiore della sua bellissima facciata non si vede perché è coperta dagli edifici.

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Mentre ci addentriamo noto che si fa davvero fatica a muoversi nella fitta folla, nonostante ciò la mia sensazione è positiva, trovo sia bellissimo sentirsi circondati da tante persone e confesso che qui ho sentito la vera atmosfera del Natale! Sul far della notte il freddo si acuisce e comincia a intirizzirci per cui decidiamo di rientrare alla base, in prossimità del nostro appartamento mi soffermo un attimo, vengo attirata da una Limousine pubblicitaria, ops…come potete notare nella foto è abbastanza lunghina vero? 😀

Terzo giorno Santo Stefano, nuova meta andremo al Castello di Praga Pražský hrad. Risalendo le viuzze tipiche e ripide di Malà Strana e che ci condurranno al maniero, scorgiamo delle macchine d’epoca, sono una chicca per i turisti, con 1200 corone a testa consentono di fare un tour della città mentre si gusta un pranzetto a bordo, infatti davanti ai sedili posteriori c’è un tavolino ben apparecchiato per poter gustare pietanze tipiche del luogo o anche bere durante il tour un solo drink, in tutta sincerità mi son chiesta come faranno a non cadere piatti e bicchieri con il movimento dell’automobile!

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Proseguiamo e…ops, iniziano le stranezze di un artista del luogo molto presente e contestatore, con le sue opere sparse in Praga ha l’obiettivo principale di stupire e turbare il pubblico. Si tratta di David Cerny, un controverso e imprevedibile giovane genio irriverente che manifesta attraverso l’arte la sua contrarietà verso il panorama politico della Repubblica Ceca. Et voilà, ecco a voi “Pis Men” il titolo dell’opera e l’immagine vi svela cosa rappresenta, si trova nel cortile del museo Kafka…no comment son morta dal ridere! Davvero inquietante e al contempo ilare il loro espletamento della minzione, ciò avviene con movimento meccanico e con tanto di liquido che fuoriesce dall’ambaradan dei due uomini, che si aziona ogni qualvolta ci si avvicina ad osservare le sculture, la mia espressione in foto credo sia esaustiva! 😀

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Eccoci, finalmente siamo all’entrata dell’area che circonda il famoso Castello. punto di riferimento per la Repubblica Ceca oltre ad essere patrimonio mondiale dell’ UNESCO. E’ un imponente complesso di palazzi e chiese ma anche un meraviglioso mix unico di tutti gli stili architettonici. Comprende: la Cattedrale Gotica di San Vito, il Vicolo D’Oro con la Torre di Dalibor, il Nuovo e Vecchio Palazzo Reale con la sala Vladislav, la Basilica Romanica di San Giorgio, la Chiesa di Ognissanti, la Cappella di Santa Croce, la Torre delle Polveri, i giardini del castello e il vigneto di San Venceslaola.

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Rimango basita davanti alla visione della Cattedrale di San Vito, sembra quasi un merletto è davvero di una bellezza impressionante, il Gotico boemiano lascia stupefatti! Con lo sguardo l’avevo già colta da lontano, il suo svettare su tutto il borgo non passa inosservato ma vista da vicino lascia esterrefatti, un opera architettonica talmente bella e altissima da stagliarsi nettamente sullo skyline di una riva della Moldava. Entriamo in visita, un gioco di archi acuti e crociere sostenute dai possenti pilastri a fascio troneggiano nella navata ed è la prima cosa che colpisce spiccando fra le volte reticolate delle due file laterali contenenti le cappelle, credetemi stupore a mille per i miei occhi! Terminiamo la visita, usciamo dall’imponente cattedrale e proseguiamo l’esplorazione di questo sito davvero da fiaba.

Nel continuare la visita alla scoperta di questo meraviglioso sito, attira la mia attenzione una guardia dall’espressione serissima, quindi con la mia solita faccia tosta rubo una foto con lui che comunque accetta di buon grado e gentilmente, però il risultato mi sembra con inquadratura davvero strana appariamo schiacciati rispetto all’altezza, io di sicuro son nanetta ma lui no perché era un bel pezzo di Marcantonio! 😀

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Il tour all’interno richiede molto tempo e c’è tantissimo da vedere, per descrivervi tutto dovrei fare decine di righe, significherebbe tediarvi nella lettura oltre che privarvi del piacere di scoprirlo se vi ci recherete, per cui mi sono limitata a illustrarvi le cose più salienti. Dopo un circa oretta in perlustrazione nel monumentale complesso dunque ne usciamo e scendiamo verso il centro città, lungo le vie ci si imbatte in tanti artisti da strada ma uno in particolare mi ha colpito, suonava uno strumento a me sconosciuto e la musica che produceva era veramente soave! Una volta arrivati giù…et voilà…siamo a Venezia?! No! Amici miei è un canale secondario creato dalla Moldava dove due ragazzi in abito marinaresco mostrano ai turisti un cartello con su scritto, Praga Venice, sinceramente non capivo il nesso. Ma ecco svelato l’arcano, un giro in gondola veneziana, noooo…non ci posso credere…ma cosa si inventano! Ma non finisce qui siamo anche a Roma, ecco a voi un imitazione di Ponte Milvio con la sua miriade di lucchetti!

In prossimità del centro e nel quartiere di Mala Strana, un vicolo strettissimo ha colto il mio interesse tanto da fare una foto ricordo e mi ha riportato alla mente Dubrovnik o Venezia, dove anche li vi erano fra i palazzi queste strettissime viuzze. Ma pensate un po è talmente stretto, (50 cm di larghezza per 10 m di lunghezza con gradini in pietra), che consente il passaggio di due sole persone contemporaneamente, quindi per evitare scontri di umani 😀 è regolato da un semaforo in entrambi i lati, ma come sempre c’è chi non lo rispetta e quindi si creano ingorghi di persone che sfociano anche in battibecchi su chi abbia percorso con il via libera del verde e chi no! Curiosità: il passaggio strettissimo si chiama Vinarna Certovka  che significa taverna del diavolo.

Quarto giorno a Praga! Oggi decidiamo di andare a visitare il quartiere sottostante la collina di Petrinsi ed anche quest’ultima. Usciamo da casa di buon mattino, l’aria è davvero frizzantina il freddo si fa sentire per cui entriamo in un bar e facciamo colazione con un ottima cioccolata calda per riscaldarci e incamerare calorie che ci diano la possibilità di affrontare meglio il clima. Al termine ci incamminiamo verso la stazione metro della fermata Namesti Miru, davvero originale il suo stile, le pareti in prossimità del binario sembrano rivestite da colorati mattoncini Lego e infatti Jaroslav Obruna, l’architetto che la ha progettata si è proprio inspirato ai famosi mattoncini. Curiosità: il colore cambia in ogni stazione ed è legato ad un avvenimento o ad una caratteristica del posto in cui vi è la fermata, per esempio: il rosso Flora ai vigneti Vinohrady, il Blu di Namesti Miru, il verde di Malostranska e così via per le altre stazioni.

Da aggiungere anche che trasporta circa 600 milioni di passeggeri all’anno ed è una delle più efficienti d’Europa, esiste da 40 anni ed è stata costruita quasi completamente ad opera dei Russi, infine nel prendere la metro rileviamo che la linea si trova tantissimo sotto al piano stradale…brividi e strana sensazione sulle scale mobili che portano giù, mi colgono! Usciti dall’underground e proseguendo verso la Resslova che ci porterà alla funicolare di Petrin, scorgiamo e ammiriamo un manufatto architettonico davvero originale. Wow ecco a voi la Tancící dum, la Casa Danzante, un edificio per uffici nel centro della città nuova Nové Mesto. E’ una costruzione recente infatti risale al 1994 ed ha anche al settimo piano un ristorante Francese da cui si gode una vista unica della città. L’originale doppio edificio è anche chiamato Fred and Ginger, da Fred Astaire e Ginger Rogers perché osservandola da vagamente l’impressione di una coppia di ballerini!

 

Proseguiamo e andiamo verso la stazione della funicolare che ci porterà su alla collina e il cui costo del biglietto è davvero irrisorio, pochi centesimi con il cambio in euro dalla Corona Ceca! Poco prima del book office dove compreremo i ticket ci fermiamo a osservare una gruppo scultoreo molto significativo e presente sulle scalinate che scendono dal parco di Petrin. Si tratta di una raffigurazione di umani nei loro stadi di disintegrazione, rappresentano le persone esiliate o uccise durante il regime, davvero una visone alquanto drammatica e toccante.

 

 

Arrivati in cima ci avviamo verso la Torre, sono veramente curiosa perché a detta di molti pare sia una copia in scala ridotta della Torre Eiffel, timidamente con un po di ironia affermo…hem…”pressapoco”! I miei uomini decidono di fare i circa trecento scalini per arrivare in cima, io passo e desisto, perché con poche corone in più sul costo del biglietto ho la possibilità di prendere l’ascensore. Attenzione, premetto non che non sia sicuro per carità ma solo sensazione mia, sconsiglio a chi soffre di claustrofobia l’uso di questo elevatore perché è abbastanza stretto (1,50m x1.50m) e angusto ed io pur non avendo questa fobia, vi confesso che non vedevo l’ora di arrivare quei minuti mi son sembrati interminabili, tant’è che alla discesa ho assolutamente deciso di prendere le scale e farla a piedi! 😉 

Comunque la paura dell’ascensore è stata abbondantemente ripagata, la vista della città da lassù è impagabile, ma vi son rimasta pochi minuti giusto il tempo di un paio di foto perché un altra cosa mi ha fatto un attimo rabbrividire, la struttura a tratti oscillava paurosamente per via dell’azione del vento, data l’altezza veniva colpita dalle lievi raffiche, come normale sia per un tale manufatto che deve avere elasticità. Lasciamo la torre e il suo parco e la discesa verso la città decidiamo di farla a piedi dunque non riprenderemo la funicolare. Ci avviamo su una strada lastricata nel mezzo di un altro verdissimo parco sotto qualche debole raggio di sole e con la visione un bel panorama della valle!

 

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Arriviamo in centro che ormai è già buio, decidiamo di fare una passeggiata e di prendere anche qualcosa di caldo in un bar, nel cercarne uno che avesse stufe esterne, in un via adiacente la piazza principale scorgiamo ferme sul lato della strada delle bellissime Alfa Romeo Cabrio d’epoca. Ci informiamo e scopriamo che a Praga con circa 700 corone è possibile fare un tour della città su queste auto vintage, se avrete voglia di provare mi raccomando copritevi bene altrimenti il vento gelido vi congelerà! Concludiamo la giornata con qualche scatto fotografico a ricordo e rientriamo al nostro appartamento, come sempre siamo abbastanza intirizziti e desideriamo un posto al calduccio.

L’ultimo giorno di permanenza in questa magica città lo dedichiamo alla visita dell’isola di Kampa, un’isola che si è formata da un braccio della Moldava. Chiamata Certovka che tradotto in italiano significa canale del diavolo, tal denominazione richiama anche stavolta una delle leggende che si raccontano a Praga e esattamente quella di una donna indemoniata che visse nella vicina piazza dei Maltesi. Entriamo nel parco e da subito  lo stupore ci coglie nell’osservare un opera artistica davvero strana, 34 pinguini gialli fluorescenti sono in bella mostra e in fila sulla riva del fiume. Realizzati da Cracking Art Group sono installati su una trave metallica e sembra che aspettino il momento favorevole per tuffarsi, rappresentano una parte di una mostra allestita nell’adiacente Museo Kampa.

Andando avanti nella visita ci colpiscono visivamente tre sculture diciamo alquanto fuori dal comune, neonati alieni con il codice a barre sul viso rigorosamente insistono con la loro presenza nell’atto di gattonare sul prato attorno all’edificio. Sempre ad opera del Cerny contestatore, che con quest’opera ha voluto lanciare un messaggio contro l’installazione in città dell’altissima torre per l’antenna TV. Ma una volta lasciata l’isola scopriamo che le stranezze di questo controverso e imprevedibile scultore divenuto famoso nel 1991 e definito “l’enfant terrible” della Repubblica Ceca, non son finite!

E dunque nel percorrere vie nuove della città, guardate un po nella foto seguente cosa indico con il dito…vi presento l’appeso! Il “Viselec”! Si tratta della statua di Freud pendente da un’asta di metallo che sporge pericolosamente dal cornicione del palazzo. Con lo sguardo perplesso rivolto verso il basso sui passanti, con una mano si sorregge e l’altra la tiene in tasca come se fosse una posizione normale, il messaggio è sempre di natura contestatrice e fa riferimento al regime e alla figura dell’essere umano nell’annoso dilemma se resistere o lasciarsi andare nel vuoto. Andando avanti ci troviamo di fronte ad una gigantesca statua di Kafka e altrettanto abbastanza strana nella sua rappresentazione, ubicata vicino alla Sinagoga Spagnola la scultura riproduce un cappotto gigante vuoto sulle cui spalle è seduto il celebre scrittore ceco. Il cappotto indossato da nessuno simboleggia la figura del padre con cui Kafka fece fatica a confrontarsi. Dunque una raffigurazione davvero fuori dalla realtà, assurda, ma tipica “kafkiana” appunto.

Anche quest’altra giornata in tour si conclude e rientriamo al nostro appartamento, lungo il percorso immortaliamo altre bizzarrie di David Cerny come ad esempio Kun il cavallo all’interno del Pálac Lucerna. Questo edificio è un gioiello di art nouveau costruito negli anni ’20, ma tornando alla bizzarra scultura raffigura un cavaliere che monta l’equino dal lato della pancia, i cittadini affermano che l’opera sia un attacco dell’artista all’ex-presidente Vaclav. E per finire sempre all’interno dello stesso edificio vi è un altra chicca, “l’ascensore a moto perpetuo da prendere al volo, avreste il coraggio di usarlo? 😀 Io sinceramente no! Ma di stranezze e sculture bizzarre a Praga ve ne sono tantissime noi non siamo riusciti a scovarle tutte per mancanza di tempo, ma è un buon motivo per ritornarci, cercarle, ammirale e anche fotografarle oltre che conoscerne il significato.

Il giorno seguente ci si alza prestissimo per via del volo praticamente con quasi ancora buio, si chiama un taxi e si va purtroppo la bellissima vacanza natalizia è finita. Dopo una mezz’oretta di viaggio siamo al Vaclav Havel aeroporto di Praga, entriamo e raggiungiamo il nostro gate di partenza. Sul tabellone finalmente appaiono le indicazioni e inizia a rischiararsi il cielo, il nostro aereo partirà alle 9.30 in orario e senza ritardo.

Imbarcati, si rulla e si decolla finalmente, voleremo in direzione Roma Fiumicino con la complicità di un meraviglioso cielo sereno e di un azzurro intenso.

Un ora e cinquanta minuti circa di viaggio e si atterra in perfetto orario, usciamo dal terminal, prendiamo la navetta che dall’aeroporto ci conduce al parcheggio lunga sosta e recuperiamo la nostra macchina. Soddisfatti e appagati da un altro meraviglioso viaggio si va alla volta dei nostri Castelli Romani ma con la mente e il pensiero ancora a Praga e anche ad una futura pianificazione di un altra meta da scoprire! 😉

The end…ciao e al prossimo tour!

DIRMA NERA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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