CAPOLAVORI DA VEDERE NELL’HINTERLAND LAZIALE! – Primavera del 2010 e del 2013 – L’aria tiepida di Marzo mi spinge ancor di più e invoglia ad esplorare nuovi siti, ecco quindi un tour tutto targato bella Lazio dintorni di Roma, alla scoperta di luoghi incantevoli! Il Giardino di Ninfa è stata la prima meta, uno spettacolare vero e proprio monumento naturale, nei pressi di Cisterna di Latina, una tappa ideale per la nostra gita fuori porta nei dintorni di Roma, sotto il tiepido sole primaverile. Questo giardino assieme al Castello di Sermoneta, ed il Parco Naturale Pantanello, appartengono oggi alla Fondazione Caetani Onlus.
Un oasi verde e al contempo multicolore per i suoi stupendi fiori, che sorge sui resti della città medievale di Ninfa, il suo perimetro è lambito dall’omonimo fiume e dal Parco Naturale. Fu ricostruito tenendo fede all’antico, e il suo nome deriva da un tempio che sorgeva proprio, dove oggi si trova l’attuale giardino e che era dedicato alle Ninfe Naiadi. La sua storia è legata al dominio della famiglia Caetani, infatti Benedetto Caetani acquistò la città di Ninfa e le zone limitrofe del territorio pontino, i possedimenti passarono a vari membri della famiglia, che non diedero alcun valore a questa oasi naturale, fino a quando alla fine del 1800 Onorato Caetani, ne prese possesso. Sua moglie Ada Bootle Wilbraham se ne occupò personalmente e lo trasformò in perfetto giardino stile anglosassone, regalandogli un’atmosfera romantica, la cui cornice divennero: cipressi, lecci, faggi, e tantissime specie di fiori.
Passeggiando in questo meraviglioso monumento naturale, la cui area copre ben 8 ettari, si possono ammirare le più belle varietà di piante: Magnolie, Betulle, stupende Iris palustri. ma non solo, anche numerosi Aceri giapponesi che in Marzo, mese in cui ci siamo stati, grazie all’esplosione della primavera, ci hanno fatto godere della vista di una fioritura strabiliante, assieme a quella dei ciliegi e dei meli ornamentali. Pensate al suo interno vi sono più di 1.300 piante, ho ammirato Viburni dal candido bianco, profumatissimi Caprifogli, Camelie spettacolari, un infinita varietà di rose rampicanti e rose arbustive, agrifogli e tantissime piante tropicali, come l’Avocado ed i Banani, mi son persa nel mio mondo verde e lussureggiante. Inoltre fra le molteplici bellezze della flora, ci sono oltre 100 specie di animali, è stata un emozione unica visitare questo paradiso.
Questo spettacolare giardino è assolutamente un sito da scoprire, si trova In provincia di Latina e credetemi è un luogo di pace e bellezza tale, che vale la pena assolutamente visitare! Quindi se vi piacciono i giardini, la quiete e la calma che trasmettono, è senza dubbio il posto giusto. Dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio, si può entrare solo in determinati periodi dell’anno, questo per permettere di preservare il microclima delicato, che è la base della sua esistenza. Durante i giorni in cui è consentita la visita, potrete avvalervi di quella esclusivamente guidata e a gruppi, segue un orario stabilito e vi si entra ogni 10 minuti. Le visite libere non sono ammesse, il costo dell’ingresso è di €.12 per over 11 anni, mentre al di sotto degli 11 anni è gratuito.
VILLA D’ESTE – ZAMPILLI E FONTANE MERAVIGLIOSE! – Tivoli Marzo 2013
Seconda tappa del nostro tour in questa monumentale villa, con il suo celebre giardino all’italiana e il suo stupendo patrimonio d’alberi, fontane, grotte e ninfei, un vero gioiello di imitazione del Barocco italiano e situata in quel di Tivoli. Fu fatta costruire intorno alla metà del Cinquecento, dal cardinale di Ferrara Ippolito D’Este, un ricchissimo possidente, figlio della famosa Lucrezia Borgia. La villa fu realizzata copiando il fastoso palazzo che il D’Este stava realizzando nel centro di Roma presso Monte Giordano. L’opera fu voluta perché egli rimase deluso, dalla mancata elezione al pontificato, cercò così, di far rivivere a Tivoli, i fasti delle corti europee e l’antico splendore della vicina Villa Adriana. I lavori di costruzione son durati vent’anni, con inizio circa nel 550 e furono affidati all’architetto Pirro Ligorio, assieme ad un numero enorme di artisti e artigiani, ma particolarmente significativo fu l’intervento di Gian Lorenzo Bernini.
Una curiosità! Pirro Ligorio per realizzare questi giochi d’acqua nelle fontane, fece scavare sotto Tivoli una galleria lunga 600 metri, così dal letto dell’Aniene, si riuscì a convogliare l’acqua fino alle cisterne della villa, ma non solo, riuscì a calcolare anche la quantità necessaria, per dare motore alle fontane, basandosi sul principio dei vasi comunicati…a dir poco geniale! Questa ingegnosa realizzazione conferì a Villa D’Este la sua fama e a tutt’oggi è uno dei più famosi giardini italiani esistenti, pensate per la sua realizzazione fu demolito un intero quartiere della città di Tivoli. Una serie di terrazze e pendii degradanti caratterizzano la villa, tutti collegati a un sistema di fontane, in tutto ve ne sono 500 e furono fonte di ispirazione per poeti, architetti e musicisti.
Tra gli scenari più belli di questo giardino vi è quello offerto dalle famose Cento Fontane, un viale che unisce, scenografia e prospettiva di meravigliosi zampilli d’acqua, le fontanelle hanno forme tutte diverse l’una dall’altra: barchette, gigli, obelischi e aquile. Le cento cannelle da cui fuoriesce l’acqua, hanno un significato figurativo, cioè quello di rappresentare, l’allegoria del fiume Aniene. Proseguiamo la visita e arriviamo alla Fontana dell’Ovato, conosciuta anche come Fontana di Tivoli. Il suo nome è il risultato della sua forma, ossia un’esedra circolare, con una vasca in cui si “tuffa” l’acqua dall’alto. Le rocce che si trovano nella parte superiore della fontana, rappresentano i monti Tiburtini da cui partono i tre fiumi della zona di Tivoli: L’Aniene, l’Erculaneo e l’Albuneo, rappresentati a loro volta dalle statue presenti nel manufatto.
Ci spostiamo lasciandoci alle spalle la fontana dell’Ovato e quella dalle cento cannelle e ci avviciniamo alla Fontana dell’Organo. Nell’attesa che si faccia ora e ci delizi con il suo suono e gli zampilli d’acqua, che giocano al ritmo delle note, da un altura ammiriamo il bellissimo panorama.
Quest’altra opera ha un organo idraulico al suo interno e viene attivato ogni giorno dalle 10.30 e ripetuto ogni due ore. E’ composta da un alta facciata in stile Barocco sempre progettata da Pirro Ligorio. Ha una serie di decorazioni ispirate a motivi floreali, sirene, simboli araldici, vittorie alate e conchiglie marine. Al centro ha una sorta di abside con la statua di Diana d’Efeso o anche comunemente chiamata, Madre Natura, con ai lati le due nicchie più piccole e altrettante statue. Infine completa il tutto, una vasca ovale recintata da una balaustra con colonnine, di modo da dare l’impressione che l’edificio sia nato dalle acque.
Dopo avere assistito al bellissimo spettacolo idro musicale, ci spostiamo alla Fontana di Nettuno, forse la più imponente e scenografica che abbia visto in questa villa, una massa d’acqua enorme, impressionante davvero e i suoi potenti zampilli mi hanno lasciata ammaliata, gli schizzi raggiungevano davvero grandi altezze. E’ la più recente come costruzione ed è stata realizzata da Attilio Rossi, a bellezza di questa fontana colpì talmente gli illustri architetti dell’epoca, che fu presa a modello per numerose altre fontane settecentesche in altri ambiti, comprese quelle della famosa Reggia di Caserta.
Le fontane presenti a Villa D’Este sono come vi ho già scritto 500, raccontarvele tutte sarebbe davvero tedioso e vi toglierei la soddisfazione di scoprirle! Ve ne ho illustrato alcune, le più salienti, ma fra queste di rilievo è doveroso citare, la Fontana del Bicchierone opera del famoso Bernini, la caratteristica e particolare Fontana dell’Abbondanza e la Romanina, fontana che simboleggia Roma. Le molte altre se vi recherete in visita, le scoprirete, come scoprirete anche le numerose grotte sotto di esse. Il costo del biglietto d’ingresso senza la guida è di € 8,00 per l’intero e €. 4,00 per il ridotto.
VILLA ADRIANA LA PIÙ GRANDIOSA DELLE VILLE ROMANE, REALIZZATA DALL’IMPERATORE ADRIANO! – Tivoli Marzo 2013
La terza ed ultima tappa del nostro tour è Villa Adriana, una delle massime costruzioni della cultura architettonica romana, un misto di tecnologia e sapori antichi, dagli effetti scenografici e spettacolari. Qui l’Imperatore Adriano, vi trascorse la maggior parte dei suoi ultimi anni, se la fece costruire per rievocare i luoghi che più avevano colpito la sua immaginazione, durante i numerosi viaggi per le province dell’Impero.
Appena entrati, siamo rimasti colpiti e ci hanno procurato non poche risate, un gruppo di oche e voracissimi pescioni nelle acque antistanti il Teatro Greco nel Pecile, subito dopo il viale d’ingresso fiancheggiato dai secolari cipressi. Nel scorgerli guardando il laghetto, d’istinto ho lanciato loro un pezzetto di pane, mamma mia…se lo son contesi avidamente, una scena curiosissima vi assicuro! La veduta che si presenta a noi, spazia su una vasta area di reperti archeologici, resti di anfratti e residenze imperiali, l’imponenza delle costruzioni lascia davvero allibiti.
Villa Adriana fa parte del complesso dei monumenti Patrimonio dell’Unesco dal 1999, anche qui Pirro Ligorio ha operato. Ha scavato in vari punti, alla ricerca di statue e marmi con cui ornare questo bellissimo sito secolare, ed ha lasciato tre preziosi manoscritti dove racconta le sue esplorazioni e le sue scoperte. I suoi Codici ligoriani, divennero le letture più ricercate dai grandi studiosi del Rinascimento e contribuirono a rendere ancora più famosa Villa Adriana. Il corpo di fabbrica principale che risale alla prima costruzione, è quello detto Frigidarium, piscina con acqua fredda, poi il Sudatorium, praticamente la nostra attuale sauna, il Tepidarium, piscina di acqua tiepida e infine il Calidarium, piscina di acqua calda.
Gli ambienti si caratterizzavano per la forma originale e variegata, associata alle diverse funzioni. Formato da uno stretto corridoio che conduceva prima ad uno spazio colonnato che serviva da palestra. dopo una piccola salita, si arriva al vero e proprio Foro, che costituisce il più importante complesso termale di questo luogo. Un impianto costruito in funzione dell’esposizione ottimale, infatti considerato l’uso che avveniva di norma nel pomeriggio, le varie sale erano rivolte a sud e posizionate a gradoni, in modo da sfruttare tutta la luce e il calore del sole. Il sistema ingegnosissimo si sviluppava nei sotterranei, dove avveniva il riscaldamento dell’intero complesso grazie a una cisterna, dalla quale una ruota del diametro di circa dieci metri pompava e faceva si che l’acqua riscaldata salisse in superficie nelle vasche termali.
Una curiosità! Adriano chiamò le varie parti della Villa, con i nomi dei più famosi luoghi delle province romane. Proseguendo si arriva agli edifici e agli alloggi dell’Imperatore e suoi sottoposto, costruiti tutti in opera mista, con blocchetti piramidali di tufo e fasce di mattoni, queste aree conservano ancora, molte parti in buono stato, come ad esempio, i bellissimi mosaici delle pavimentazioni, con motivi geometrici e vegetali. Recentemente è stato scoperto un sistema di vie sotterranee, alcune addirittura carrabili oltre che pedonali. L’area in questione di cui vi descrivo, è chiamata Pretorio ed è un grande complesso di abitazioni e magazzini a gruppi di cinque stanze, con anche la presenza di alcove, destinate a dormitori dei pretoriani, che dovevano difendere l’ingresso del palazzo, nel complesso erano presenti anche le latrine e un grande ambiente per il culto imperiale.
L’ultima location imperiale che abbiamo visto per completare il tour, è stato il Canopo. Un area dell’imperatore che corrisponde ad una sorta di agorà egiziana, se la fece realizzare dopo averla vista nei pressi di Alessandria. Il perimetro della piscina è adorno di un elegante colonnato, con copie di famose statue greche simili alle Cariatidi e copie romane di quelle dell’Eretteo, sono tutte rivolte verso la piscina, di modo da creare un bellissimo effetto di riflesso sulla superficie dell’acqua. Alla fine della vasca c’è l’esedra con il Triclinio imperiale e al suo interno c’è il letto triclinare dove si banchettava. Sul lato opposto al ninfeo invece, c’è una parte del colonnato dell’Euripo con le statue di Ares, Hermes e Athena.
Anche Villa Adriana è un luogo immenso, per cui per descrivervela tutta ci vorrebbero diversi paragrafi oltre che togliervi il bello della scoperta, per cui come per Villa D’Este, mi sono limitata a illustrarvi le parti più salienti, dunque mi fermo qui e vi invito a recarvi in questi luoghi meravigliosi e carichi di storia.
Ciao e al prossimo tour!
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