Natale nella splendida capitale magiara! Budapest.

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ATMOSFERE DA FIABA SULL’AFFASCINANTE DANUBIO! – 23 Dicembre 2013 – Un altro Natale speciale ci attende, lo trascorreremo nella suggestiva Budapest! Il nostro aereo partirà alla volta di questa capitale europea da Roma Ciampino, ma lo farà con notevole ritardo. Nell’attesa di imbarcarci e un attimo spazientiti, come da consuetudine si scambiano pareri e chiacchiere con le persone sedute vicine in sala d’attesa, chiacchiere molto piacevoli e in particolar modo con una famiglia residente nell’hinterland romano, tanto da farci subito amicizia e trovare punti in comune. Trascorreremo così l’intera permanenza a Budapest con loro, presentazioni di rito e siamo già un mini gruppo in tour. Maria Grazia, Alberto e Ilaria saranno nostri compagni d’avventura! Ora d’arrivo 1,30 P.M., era nevicato di recente e faceva freddissimo! Salutiamo i nuovi amici dandoci appuntamento per il giorno seguente, prendiamo un taxi e si va al Karma residence in Liszt Ferenc Tér, un complesso di deliziosi appartamenti arredati e notevolmente grandi oltre che dotati di ogni confort. Nonostante l’orario tardo d’arrivo le 2.30, Thamas che li gestisce ci ha accolti affettuosamente, con una gentilezza e disponibilità unica vi consiglio questa struttura in tutta sicurezza, il nostro tour inizierà l’indomani.

Primo giorno in tour, ore 10 usciamo, ma appena messo il naso fuori dall’uscio rimango stecchita…fa un freddo boia… aiuto! Con molto coraggio inizia la nostra scoperta di questa capitale dall’atmosfera magica e fiabesca. Siamo sulla sponda est del Danubio denominata Pest, che assieme a Buda dal lato opposto forma il nome di tutta la città. Il nome Pest deriva da un parola slava che significa forno, nome dato per via di una grotta locale dove ardeva sempre appunto una fiamma. Percorriamo la via principale l’Andrassy Ut e ci fermiamo in un caffè Costa per far colazione, hem…praticamente ci hanno spennati, o my God, quattro cappuccini e quattro cornetti, ben 25€. assurdo! Ne usciamo e diamo inizio alla visita, il primo edificio di rilievo lungo il nostro cammino è il Teatro dell’Opera, esattamente in lingua ungherese il Magyar Állami Operaház. E’ uno dei più grandi d’Europa e lo si può visitare eccetto i giorni in cui vengono messi in scena gli spettacoli, pensate un po, può ospitare oltre 1200 spettatori. Da settembre a metà giugno, si può assistere a più di cinquanta spettacoli di opere famose a livello internazionale. E’ in stile Neorinascimentale con moltissime decorazioni di elementi barocchi e al suo interno è arricchito da affreschi e sculture, le statue esterne in campana di vetro preannunciano il palinsesto dello spettacolo che si terrà.

Proseguiamo e arriviamo alla Basilica di Santo Stefano, ubicata in Szent Istvan Ter Zona V, la chiesa è dedicata a Stefano primo re cristiano ungherese, fondatore dello Stato e delle chiese nel Paese. Ha un imponente portale con le sculture raffiguranti i 12 Apostoli, ma la prima cosa che ci colpisce sono le sue due torri, quella di sinistra in particolar modo dove vi è alloggiata una campana di ben 9144 kg, donata dai cattolici tedeschi come risarcimento di quella rubata dai nazisti nel ’44. Su una delle torri è possibile salire fino alla terrazza panoramica per ammirare la cupola a spicchi, che è impostata su modello di quella italiana Vaticana. Anche questa Basilica è in stile Neorinascimentale, con pianta a croce greca e può accogliere ben 8.000 fedeli, al suo interno ammiriamo marmi pregiati, splendidi mosaici ed opere d’arte, tutte realizzate da famosi artisti ungheresi, ciò ha contribuito a renderla una delle attrazioni più visitate di questa capitale.

Usciamo dalla basilica e nell’omonima adiacente Piazza Szent Istvàn Tér iniziamo a scorgere le deliziose casette dei mercatini natalizi con esposti i tipici prodotti ungheresi, il clima festoso è sottolineato da un gigantesco abete. Il freddo è pungente così approfitto di una delle tante stufe verticali dislocate nei punti più frequentati e in prossimità delle bancarelle, per scaldarmi un po’ e gustare un ottimo vin brulè!

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Il nostro tour continua percorrendo Via Zrinyi, una nota via ricca di eleganti palazzi fregiati e adorna di statue contemporanee in bronzo, quest’ultime mi piacciono da morire piazzate qua e la, se ne vedono parecchie in città e siccome son la solita burlona, ci provo con il graduato…ma temo sarà molto freddo e impassibile al mio bacio! 😀 Si va avanti e raggiungiamo un polmone verde alla fine della via, è il luogo di appuntamento stabilito con gli amici che abbiamo conosciuto il giorno precedente, a ricongiungimento avvenuto si va, la nostra allegra troupe è pronta per dare inizio alla scoperta di Budapest.

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La nostra prima meta sarà il famoso Ponte delle Catene, il più importante e più antico sulle sponde del Danubio e che consente di passare da Pest a Buda. E’ il simbolo per eccellenza di Budapest ed ha come delimitazioni della carreggiata due pilastri in stile Neoclassico ed alti 48 metri. Le sue decorazioni sono in ghisa e la campata misura 202 metri di lunghezza, di sera quando è illuminato assieme al Parlamento emanano uno scintillio risplendente sulle acque del Danubio. Ad ogni ingresso vi sono due leoni in pietra rimasti fortunatamente intatti, nonostante i trascorsi bombardamenti delle truppe tedesche in ritirata alla seconda guerra mondiale. E a proposito di queste statue c’è una curiosità inquietante! Lo scultore dei leoni János Marschalkó tentò di suicidarsi per la vergogna, quando all’inaugurazione del ponte un ragazzo scoprì e fece notare alle autorità presenti, che le belve non avevano la lingua.

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Attraversiamo il ponte e andiamo sull’altra sponda a Buda a vedere, ahimè soltanto da fuori perché non era giorno di visita, l’imponente palazzo del Parlamento che si estende per 268 metri, è stato edificato in un pout pourrì di stili architettonici che racchiudono il neogotico, il neobarocco e il neoromanico. E’ sede della Camera dei Deputati del Parlamento Unicamerale Ungherese e nello stesso edificio si trova anche la Biblioteca. Si fa ora di pranzo e anche per riacquistare un po di calore, decidiamo di tornare dall’altra parte a Pest e di fare uno spuntino, il primo nella città Magiara, ci avviamo così alla ricerca di un buon ristorante. Una volta trovato e consumato un pasto a base di una ottima insalata ungherese, ne usciamo e proseguiamo il tour alla scoperta di nuove aree di questa magica città, lungo il percorso altre statue in bronzo ci osservano come ad esempio quella dell’immagine sotto che raffigura la piccola principessa. Ad opera di Laszlo Marton è rappresentativa della figlia dello scultore stesso, sinceramente per via del suo cappello mi ha dato più l’impressione di un folletto.

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L’imbrunire è alle porte, lo spettacolo del ponte illuminato sembra una collana che cinge le due sponde! Una visone unica, meraviglia assoluta accentuata dalla neve che fa da riverbero alle luminarie che spiccano ancora di più sul bianco candido. Si fa ora di cena quindi ci rechiamo al nostro ristorante preventivamente prenotato dall’Italia, per gustare il pasto pre natalizio, la location sarà L’aranceto un Italian Restaurant di proprietà del simpatico e gentilissimo Gianfranco Romagnoli, un marchigiano doc. Il locale si trova nel centro di Budapest a pochi passi dalla strada Vaci la via più importante. Abbiamo gustato raffinatezze gastronomiche in un ambiente elegante, ma la cosa curiosa è stata che nel guardare il menù mi ha attirato in particolare il nome di una portata: maccheroni alla carrapipana! Sapevo bene che Carrapipi è una località siciliana, la bella Sicilia dirimpettaia della mia amata terra natia, la Calabria, per cui ho voluto chiedere spiegazioni, ed ho scoperto infatti che lo chef era proprio siciliano…wow…ogni mondo è paese! Abbiamo cenato divinamente con una spesa contenuta e alla portata di tutte le tasche, ve lo consiglio assolutamente.

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A cena finita e ben satolli salutiamo il professionale e ospitale Gianfranco e ci avviamo verso le nostre dimore. Una fitta nebbia intanto è calata improvvisamente e avvolge la città, ma le luminarie lungo il viale Andrassy la forano prepotentemente, così questa grande via che ci conduce ai Karma Apartments ci abbaglia quasi, a questo punto sono di rigore gli scatti per fissare con l’obiettivo lo scenario.

Penultimo giorno di permanenza a Budapest. Oggi è 25 dicembre Natale, di buon ora e riuniti agli amici siamo già in movimento. Prendiamo per la prima volta la metro, efficientissimo sistema di trasporto in questa città e che è definita come metro più antica d’Europa. Si va dunque alla scoperta di altri siti di Buda sempre sull’altra sponda del Danubio rispetto al nostro appartamento. Riattraversiamo il magico ponte e puntiamo al Quartiere della Fortezza sul colle, primo nucleo storico di questa città e che vi assicuro è uno dei luoghi più affascinanti! Ci si arriva con una antica funicolare, la così chiamata Budavari Siklo, si prende proprio davanti l’uscita dal ponte e copre un dislivello di 51 metri. Le corse partono ogni cinque, dieci minuti e dalle ore 7.30 alle ore 22.00, il costo del biglietto per adulti è di 1100 fiorini andata e ritorno, circa 4€.

Arrivati in cima, Io e Ilaria non possiamo fare a meno di immortalarci vicino la garitta della guardia, povero con quel freddo immobile senza potersi muovere! Proseguiamo per la visita al Palazzo Reale che dall’alto della collina domina la città. Ha una facciata maestosa lunga 304 metri formata da due ali divise da una cupola al centro. All’ingresso sul cancello c’è un enorme rapace, è Turul il simbolo delle tribù magiare, nell’osservare la sua posizione particolare ci da l’impressione che voglia spiccare il volo dal pilastro su cui è posto! Dal belvedere il panorama è indescrivibile per bellezza ma non solo, tutto intorno le sculture e i monumenti nel candido bianco della neve assumono aspetti incantati. Attraversiamo la porta dei leoni e entriamo nel cortile interno, uno spazio maestoso tale da perderci al centro nel fare una foto. Prima di uscire dalla lussuosa residenza un tè caldo ci sta proprio e ci consente di riprenderci dal freddo pungente.

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Lasciato il lussuoso palazzo facciamo un giro nel quartiere della città vecchia, in prossimità della Chiesa di Maria Maddalena la più antica di Buda alta, scorgo delle macchine con delle corone e nastri rossi, sinceramente avevo pensato con tristezza ad un funerale! Ops…invece no, mi son sbagliata in pieno, era un matrimonio! Non ho invidiato la giovane sposa, che con quel freddo aveva un abito alquanto leggero con maniche velate, e il suo bianco la mimetizzava con la neve! Superiamo la chiesa e proprio alle sue spalle c’è un altra bellezza architettonica fiabesca, il magico Bastione dei Pescatori che innevato acquista ulteriore fascino e mistero. Da suoi antichi affacci offre oltre una vista mozzafiato di tutta Pest, uno scenario per le nostre foto davvero unico, la fortezza fu costruita nel 1905 di chiara impronta neoromanica mista a neogotica ed è tutta cinta da mura medioevali.

Grazie ad un gentile portoghese che cortesemente l’ha scattata, posiamo tutti insieme per una foto ricordo in questo luogo fiabesco e che ha come cornice i chiostri, le scalinate e sette torrette, quest’ultime rappresentano il numero delle tribù magiare che conquistarono le terre dell’attuale Ungheria. Non si ha certezza se il nome sia stato dato per via del mercato del pesce che vi si svolgeva in quell’epoca o per via della corporazione dei pescatori che allora dovevano difendere questo tratto di mura. Ci sbizzarriamo davvero a fissare con l’obiettivo angoli di questo bastione incantato, con anche una paura tremenda di scivolare sul ghiaccio.

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Lasciamo l’antica Buda e ritorniamo giù, la nostra metà sarà l’isola Margherita un polmone verde nel centro del letto del Danubio. Possiamo definirlo un bellissimo parco galleggiante collegato alla terra ferma da due ponti: quello di Margherita a sud e quello di Arpad a nord. Questa lingua di terra ha un passato storico rilevante, fu una stazione termale molto apprezzata dagli antichi romani della quale rimangono a tutt’oggi numerosi reperti, fu riserva di caccia sotto la dinastia Arpad e nel Medioevo ospitò chiese e conventi. Gli Asburgo la usarono come loro residenza estiva e vi fecero piantare tantissimi alberi e piante per contrastare l’erosione del suolo dovuto alle alluvioni. All’interno del parco c’è una caratteristica fontana che emette suoni e i suoi zampilli vanno in alto al ritmo delle note. La nebbia fitta calata improvvisamente non mi ha dato la possibilità di far foto, vi metto una piantina per darvi comunque l’idea. Data la poca visibilità decidiamo di avviarci al rientro e mentre attraverso il ponte, con grande stupore noto al passaggio dei mezzi che vi sfrecciano sopra, quanto vibri in maniera sussultoria…paura!

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Visto che ormai è ora di cena e non ci va di andare in un locale, decidiamo di fare una cenetta tutta romana presso il nostro appartamento, così compriamo l’occorrente in uno dei tanti mini market aperti anche di notte e la nostra truppa fa direzione al Karma, Alberto ci cucinerà una gustosissima carbonara….mitico!

Ultimo giorno e ultime poche ore di permanenza in questa interessantissima città perché stasera si andrà via, nonostante il poco tempo rimasto decidiamo di sfruttarlo per scoprire qualche altro sito di Budapest. Usciti da casa ci incamminiamo verso il futurista ponte della Libertà, superato prendiamo la scalinata che ci porterà alla collina di Gellert e che è preceduta dai resti di un castello. La salita è assai ardua ma ci sono per fortuna lungo il percorso diverse panchine dove sedersi un attimo per riprendere fiato. Sulla sua sommità c’è il monumento che ricorda San Gellert, un missionario italiano inviato in Ungheria per convertire i magiari e un fortino costruito dagli Asburgo. Ridiscendiamo a visita finita, un ultimo sguardo all’affascinante Danubio che evoca le note di un bellissimo valzer e che è solcato dai suoi battelli turistici e ci avviamo al nostro appartamento per recuperare i trolley, prendere un taxi e raggiungere l’aeroporto.

Dopo 25 km eccoci arrivati! L’aeroporto Ferenc Liszt situato poco fuori città è il principale dell’Ungheria, una volta accomodati in sala d’attesa noto una cosa che mi era sfuggita all’arrivo, vale a dire che è addobbato in maniera suprema per il Natale in ogni dove ci sono sfere luccicanti e corolle verdi.

Pronti fra poco si rulla e si decolla, prima di imbarcarmi in aereo un ultimo scatto in terra ungherese imbardata per il freddo come una “terrorista” e poi via di corsa a bordo, il freddo la fa da padrone e sopratutto di notte…aiuto!

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Anche questo Natale è stato meraviglioso, in una città meravigliosa, con dei compagni d’avventura meravigliosi e non mi riferisco soltanto alla mia famiglia, ma anche a Maria Grazia, Alberto e Ilaria, amici conosciuti in aeroporto ma con cui abbiamo trascorso questi giorni insieme come se ci conoscessimo da sempre, come amici da data immemore, siamo stati benissimo da ripetere assolutamente! Grazie per la vostra compagnia!

Ciao…alla prossima meta!

DIRMA NERA

 

 

 

 

 

 

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2 Responses

  1. Dionisio
    | Rispondi

    Grazie per la descrizione dettagliata del viaggio a Budapest. Vorrei tanto visitarla, ma qualcosa mi frena. Volevo chiederti se e sicuro visitare questa città. Ci sono problemi di criminalità, religione, ecc.? Sai, con tutto quello che succede oggi ! Io vivo e lavoro in Danimarca a Copenaghen.

    • Rita Cosentino
      | Rispondi

      Buona sera e grazie a te Dioniso! 🙂
      Sai…come tutte le grandi città, è di sicuro sempre esposta a qualche anche se pur minimo rischio, anche Roma se vogliamo, in ogni caso per quello che ho rilevato io quando ci son stata, mi sento di dirti a riguardo di Budapest…no assolutamente.
      L’abbiamo visitata quasi in gran parte e siamo andati in giro anche di sera, la polizia vigila ed è sempre presente, quindi a quel tempo ci siamo sentiti sicurissimi! Certo magari qualche ubriaco o mezzo matto lo trovi in giro, ma ripeto questo dovunque…quindi occhi aperti e vigili! 😉
      Vai tranquillo dunque, oggi ormai non esiste più davvero un luogo del mondo sicuro al 100% purtroppo e che facciamo allora? Noi che amiamo viaggiare non ci muoviamo più? No direi che è errato, basta evitare le nazioni come le città più a rischio che ormai sappiamo quali sono.
      Ti sono grata e mi fa piacere che tu abbia apprezzato e trovato interessante il mio reportage!
      Ciao!

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