UN MERAVIGLIOSO FINE SETTIMANA IN COMPAGNIA DI PRESTIGIOSI AMICI, INIZIATO NELL’ ELEGANTE DIMORA DELLA FAMIGLIA SUSINO, IMPAGABILI PER OSPITALITÀ AFFETTUOSA E ALLEGRIA! – 9 Settembre 2016 – Ciao Filomena amicuzza bella, si voglio iniziare il mio foto racconto, proprio citando il tuo nome, perché grazie al tuo invito, ho trascorso un weekend molto speciale, ricco di cultura, gastronomia e delizie per i miei occhi, ricco di affetto, abbracci, chiacchiere interessanti e tanta felicità, fatta di sorrisi e scambi positivi e vicendevoli, con te e gli altri amici meravigliosi! Filomena a te vada, senza nulla togliere a quest’ultimi, un ringraziamento speciale, sei una grande donna e amica, forte, generosa, espansiva, senza ombre e che crede nel rapporto di amicizia, dando se stessa con un altruismo impagabile. Hai aperto a noi, la tua elegante dimora, offrendoci una ospitalità che ha superato ogni aspettativa, non da meno Giuseppe e anche Noemi, ne sono assolutamente certa, se fosse stata presente…
…e Carmelo, tua metà e compagno di vita, con la stessa disponibilità, generosità, affetto e allegria, con l’aplomb della carica professionale che riveste, ma non per questo meno solare di te. Ha avuto nei nostri confronti, una espansività da paura, una comunicazione affettuosa che appartiene a chi si vede costantemente e nonostante la conoscenza sia avvenuta in quel frangente, anche per lui è stato come averlo frequentato da sempre! Tanto che abbiamo fatto lotte intestine nei bar per poter offrirgli un caffè, ma a nulla è valso, anche al di fuori della sua dimora ha allargato la sua ospitalità…no, no, non c’è stato verso…ha marcato con il suo gesto, quanto tenesse a noi, quanto tenesse a dimostrarci che eravamo suoi ospiti graditissimi, quanto tenesse a dimostrarci il suo affetto, anche al di fuori dei suoi confini di proprietà, e con un solo cenno dello sguardo a chi di competenza negli esercizi pubblici, nessun cassiere ha accettato che noi pagassimo ne per lui ne per gli altri del gruppo di amici.
E che dire di Giuseppe tuo figlio, un ragazzo d’oro, solare, disponibile, affettuoso, al pari vostro. bellissima persona e anche lui ci ha accolti come vecchi amici, mettendosi a nostra disposizione. Concludo questo preambolo, prima di iniziare il mio lungo foto racconto dell’indimenticabile fine settimana, rimarcando oltre la vostra infinita ospitalità, un organizzazione e una pianificazione del tour, davvero encomiabile, siete stati dei ciceroni perfetti, nel mostrarci le meraviglie di Monte di Procida e delle sue stupende zone limitrofe, compreso la splendida isola di Procida. Davvero impeccabili, talmente bravi al punto che, la migliore guida turistica, avrebbe di sicuro sfigurato in confronto a voi!
Ed eccomi a raccontavi i nostri tre giorni da favola! Partiti tutti dai luoghi di residenza il 9 Settembre scorso, ci siamo ritrovati a casa di Filomena, una graziosa ed elegante villa a Monte di Procida in provincia di Napoli. Un comune nella parte estrema della penisola e del promontorio dei Campi Flegrei, prospiciente la bella Isola di Procida. Oltre ad avere monumenti religiosi di un certo prestigio, è una rinomata zona turistica, il cui patrimonio più prezioso, è quello delle bellezze ambientali. Infatti Monte di Procida offre squarci di panorami marini, dai colori tipici della zona, di una bellezza senza dubbio rara e affascinante che rapisce l’occhio del turista.
Trova le sue origini nell’epoca romana, come dimostrano diversi ruderi, distribuiti nei dintorni del comprensorio comunale, in origine ebbe nomi diversi, prima: Monte di Cuma, poi Monte Cumano e anche Monte San Martino, fino ad arrivare all’attuale nome. Il tempo non è nostro complice e sembra quasi farci dispetto, appena giungo a casa di Filomena incombe su noi un cielo cupo e minaccioso, ma non disperiamo, di sicuro siamo tenaci e nulla ci ferma. Infatti come per magia, appena la nostra allegra ciurma, si incontra e si riunisce ed è al completo, nel mentre di abbracci, baci e strette di mano, un meraviglioso sole spunta e quasi come a darci il benvenuto per l’incontro, suggella la nostra altrettanto amicizia solare!
Ci siamo incontrati tra internauti, con cui è nato il bel sentimento dell’amicizia da dietro lo schermo di un PC, amici virtuali e non, anche quelli con cui ci eravamo già visti e conosciuti di persona, tutti accomunati comunque dalla passione per le crociere, vi assicuro che dopo i saluti, si chiacchierava e scherzava come se ci fossimo frequentati da sempre, niente di più bello e appagante! Della comitiva non si può tralasciare dal menzionare chi ci accoglie per primo abbaiando e scodinzolando festosamente, è Otto il simpaticissimo e iperattivo allegro bassotto di casa Susino, dal primo istante in cui mi ha visto, si è follemente “innamorato” della mia gamba, tanto da camminare trascinandomelo al seguito, come la catena con la palla di ferro alla caviglia, dei galeotti di un tempo. Dopo Otto, Filomena fa gli onori di casa e ci accoglie allargando le sue braccia e sfoderando un sorriso meraviglioso, da perfetta padrona di casa ci offre da bere, mentre siamo seduti sul terrazzo della sua villa, da cui si gode un panorama mozzafiato, delle Isole Partenopee. Detto fatto, voilà come sovente accade, si son formati due gruppetti distinti, uomini con uomini e donne con donne a chiacchierare e ridere spensieratamente…quanto è bello avere amici, ti arricchiscono l’animo e ti cingono d’affetto.
Pur non essendo un incontro a tema crociere, non poteva comunque mancare un simbolo che lo richiamasse, per cui ho omaggiato Filomena con la maglietta loggata della nostra Community MSC Fans. Mi rammarica soltanto che era l’ultimo pezzo, rimastomi in casa dal momento in cui le feci fare 3 anni fa, quindi non a tutti ho potuto donarla. Per pigrizia nel ritrovare il cliché di stampa, ho sempre rimandato l’ordine, chiedo venia ho provveduto appena arrivata a Roma e ve le darò al prossimo incontro. Ma oltre la maglietta, ho sentito di omaggiare le gentili signore amicuzze mie belle, con uno dei miei oggetti artigianali, nel caso specifico le maschere che vedete in immagine su cui campeggia la bandierina MSC Crociere, esclusivamente create hand made by myself e di cui ne fanno sfoggio facendo finta di indossarle, tre delle mie stupende amicuzze.
Il tempo quando si è in ottima compagnia purtroppo passa veloce, e così la giornata è volata ed è già ora di cena. Non riesco a descrivervi che stupenda tavola imbandita ci ha preparato Filomena, uno spettacolo per gli occhi nella presentazione dell’impiattamento e del desco apparecchiato, ma anche e sopratutto, uno spettacolo da paura per il palato. Che delizie e bontà da gustare, il tutto preceduto da una fenomenale spaghettata con le cozze cucinata dalle sapienti mani di Filomena, ho già l’acquolina in bocca al solo pensiero! E che dire della “zizza di Battipaglia”? Una mozzarellona enorme, dal sapore indescrivibile credetemi, solo assaggiandola lo capirete e mi darete ragione.
Ma c’è anche una sorpresa a fine cena! Il mio Gran Capo Augh (come lo chiamo io) quella sera compiva gli anni, e l’impagabile Filomena ha provveduto anche a questo, una torta Babà per festeggiare l’evento. Che dire grazie amicuzza mia, anche se l’aggettivo pare poco per dimostrarti la mia gratitudine…e così si conclude la serata con il consueto coro di auguri, la soffiata per spegnere le candeline, il brindisi e si va tutti a nanna, in previsione della bella giornata che ci aspetta l’indomani.
Filomena ci spiega dove alloggeremo per la notte ci salutiamo e ci avviamo a quella che sarà la nostra dimora per questo weekend. Una volta arrivati scopriamo che è La Masseria di Ottavia Albano, un delizioso B&B che Filomena gentilmente ha prenotato per noi, Immerso nel verde dei limoni e dei viticci. In un contesto di totale tranquillità, si è a diretto contatto con la natura e si gode anche del bellissimo panorama affacciandosi dalla camera, l’Isola di Procida è ad un tiro di voce di fronte. La struttura consta di tre camere con wifi e servizio di prima colazione inclusi, ambienti pulitissimi e climatizzati, con ovviamente bagno privato, sono arredate in stile antico fine ottocento, con autentici mobili di prestigio, ed è dotato al suo interno anche di parcheggio per le auto.
Una volta arrivati, prima dell’accogliente sorriso di Ottavia, ci ha dato il benvenuto Chicco, il “guardiano” del B&B per eccellenza, 50 centimetri in lunghezza e non più di 20 al garrese di cagnetto, che scodinzolando ci ha fatto le feste e ci ha accolto al pari della sua padrona…simpaticissimo! Ottavia la proprietaria, è stata di una squisitezza unica, attenta alle nostre esigenze si è prodigata nell’informarsi subito appena arrivati, su che tipo di colazione preferivamo l’indomani e addirittura se qualcuno di noi avesse particolari intolleranze alimentari, devo dire cosa davvero rara da parte di gestori di queste strutture. Il B&B è ubicato adiacente ad una strada principale, quindi facilmente raggiungibile, vi informo che si può prenotare la sala ristorante, ma anche all’aperto nel suo giardino, per party, eventi o cerimonie, organizza anche serate a tema, fra cui quella Karaoke il venerdì. Infine se volete pranzare, cenare o gustare un ottima pizza, basta chiamare telefonicamente e prenotare, i prezzi sono alla portata di tutte le tasche, stessa cosa per il pernottamento, assolutamente onesti, abbiamo speso 70€, a notte per una camera matrimoniale. Grazie Ottavia, ma grazie anche a Filomena per aver scelto questa struttura per noi.
Domenica 10 Settembre, il cielo è nuvolo e ci fa anche un dono non gradito, qualche goccia di pioggia, ma noi non demordiamo eccoci pronti al porticciolo di Monte di Procida, denominato Acquamorta e che si trova alla fine di Via Marconi. Ha carattere turistico, ma è anche efficiente per i collegamenti con l’Isola di Procida, con Ischia e con Capri, in estate e fino a tutto Settembre, le si raggiungono, con una motonave la cui corsa andata e ritorno ha un biglietto di 7€, a persona, pensate impiega meno di 10 minuti ad arrivare dalla parte opposta, giusto il tempo di sedersi, in inverno invece è possibile raggiungere solo Procida. Ruoto su me stessa e ammiro l’orizzonte nascosto dallo skyline delle tre famose isole, mi soffermo un attimo e scorgo sulla destra l’isolotto di San Martino. Grande circa 1600 metri quadrati, apprendo da Filomena che vi si può accedere, soltanto tramite un lungo tunnel, e che a sua volta è collegato alla terra ferma da un ponte carrabile.
Imbarcati! La nostra ciurma, spopola in motonave e non passiamo di certo inosservati in mezzo agli altri passeggeri, che ci osservano come avessero visto degli extraterrestri, ma alla fine la nostra allegria è talmente contagiosa che ridono anche loro, siamo dei burloni, all’insegna dell’amicizia, la spensieratezza e la gioia di stare assieme, tanto che ci scappa anche un improvvisata intervista…o my God depennatemi! Però quanto ridere dai, divertimento da paura e poi la frase di Salvatore: “guido io che arriviamo prima” rimarrà nella storia, mitico amico mio e conterraneo della mia bella Calabria…sei un grande!
Ci siamo dopo pochissimi minuti di traversata, ecco alle mie spalle la bellissima Procida dalle sue casette variopinte, quest’ultime costituiscono la caratteristica dell’isola. Al pari di quella di Burano limitrofa a Venezia, tale particolarità ha un significato ben specifico, serviva un tempo a delimitare la proprietà e a far si che i pescatori, quando rimanevano a lungo in mare, potessero riconoscere da lontano, per il colore la propria. Uno spettacolo davvero emozionante per i miei occhi, la nostra bella Italia, con questi angoli di paradiso! La motonave attracca e scendiamo, ma vengo presa subito dall’ilarità, Antonella che è un osservatrice mi fa notare una cosa, tra le risate scorgiamo una coincidenza curiosa: fra asciugamani stesi su un filo, vi era ad asciugare anche biancheria intima, dalla taglia decisamente xxl, e proprio sotto, campeggiava l’insegna di un esercizio pubblico, il connubio è tutto da discutere, lascio a voi l’immaginazione!
Filomena e Carmelo hanno provveduto anche egregiamente agli spostamenti su quest’isola, che è si piccola, ma abbastanza difficoltosa da esplorare a piedi, per via delle molteplici salite, che servono a raggiungere i punti più belli d’osservazione e il centro storico. Due taxi da 6 posti ciascuno, ci aspettavano al porto e per la modica cifra di 8€. a testa, ci hanno fatto fare un tour, compreso i punti più suggestivi da cui ammirare scorci unici di panorama. I ragazzi son stati gentilissimi e professionali, delle vere e proprie guide e non semplici tassisti, ci hanno raccontato durante il percorso la storia di Procida, anche con aneddoti curiosi. A tal proposito, vi informo che su quest’isola c’è la cultura dei limoni, è un frutto per loro prezioso, pensate un po, lo è a tal punto, che questi alberi da frutto, son guardati a vista dai proprietari nei loro giardini, addirittura c’è chi ancora conta prima di andare a dormire, i frutti sui rami e quelli caduti in terra, per poi ricontarli l’indomani mattina appena sveglio e vedere se caso mai ne mancasse qualcuno!
Questo perché il limone di Procida è molto particolare e diverso da quelli comunemente coltivati in altre parti d’Italia, è più grande, più succoso e più dolce, qualità dovute al clima dell’isola e alla sapiente coltivazione con cura dei proprietari. Le caratteristiche che possiedono danno la possibilità di impiegarli in diverse pietanze e chi coltiva questi limoni, ne utilizza tutte le parti e in particolar modo la scorza, che contiene alcol aromatico per produrre il famoso Limoncello di Procida o la medesima crema, ma la scorza viene usata anche, come composto per oli benefici. Di seguito i bigliettini da visita dei nostri bravi tassisti, se andate a Procida vi consiglio di contattarli, vi faranno fare un giro turistico indimenticabile come il nostro.
Procida si trova nella parte nord occidentale del Golfo di Napoli, tra il promontorio di Capo Miseno e l’isola di Ischia, ha una bellissima costa frastagliata con spiaggette di sabbia vulcanica, alternate a baie e promontori a picco sul mare, uno scenario unico. Su quest’isola son state girate parecchie scene del film Il Postino, ispirato all’omonimo romanzo di Neruda, un film del 1994 per la regia di Michael Tadford e il compianto bravissimo Massimo Troisi, anche interprete principale, che emozione essere in quei luoghi visti nel film. Ci addentriamo con il taxi in ripide stradine caratteristiche, acciottolate e ricche di storia, oltre che strette paurosamente, per raggiungere Terra Murata, il centro storico dell’Isola. Ci fermiamo dopo avere superato Piazza Olmo, presso un lido, in una insenatura incantevole, precisamente alla spiaggia del Ciracciello, dove ammiriamo due bellissimi Faraglioni tufacei, che si son formati dopo la frana del costone roccioso, che separava i due litorali adiacenti. Che dire vi confesso che è stata la prima volta che ho visto un Faraglione, ne sono rimasta affascinata!
Rimontiamo sul taxi alla volta di un altro belvedere spettacolare, gli autisti ci fanno scendere in prossimità di un affaccio elevatissimo e a picco sul mare, ma lo stupore grande mio, è stato cogliere da quel punto, il panorama di quasi mezza isola dal lato opposto a dove eravamo sbarcati. Una vista con al centro lo spiccare delle tipiche casette colorate, ma che da l’idea della sua origine vulcanica, con i suoi crateri aperti e inondati dall’acqua di mare, un punto decisamente importante che coglie una parte di perimetro della bella Isola. Ma che al contempo, osservando dal lato della strada, ci immerge nel regno della natura con i suoi agrumeti, denominati I Giardini di Elsa. Giardini dove appunto la Morante passeggiando, trovò l’ispirazione del suo romanzo: “L’Isola di Arturo”, infatti se avete sentito nel nostro allegro video, Filomena dice stiamo andando sull’Isola di Arturo! Amicuzza ho messo l’immagine nostra sotto, proprio perchè è emblematica, amo la tua risata argentina da napoletana verace, sana e piena nella tua espansività affettuosa, risata che ancora ho nelle orecchie e che mi riempie il cuore e mette allegria, anche solo a ricordarla!
Riprendiamo il taxi per andare in un punto conosciuto in tutto il mondo, per via della foto che identifica Procida nei siti turistici, ossia il Belvedere dei due Cannoni, la foto a questo punto parla visivamente, non serve descrivervi a lungo con lo scritto. La sensazione che ho provato di fronte a cotanto spettacolo della natura, è stata di un quadro pittorico immerso nella realtà, il punto più spettacolare dell’Isola, mi ha letteralmente rapita e soggiogata credetemi! Le foto che abbiamo scattato si perdono nella numerazione, ripetute all’infinito, come a voler fermare quasi con prepotenza, quell’attimo magico…anche una foto di gruppo a ricordo in quel luogo incantato non poteva mancare.
Ci spostiamo sulla destra rispetto al belvedere e ci addentriamo in una area recintata con una chiesa, dal parapetto sul mare che la delimita, ammiriamo di fronte a noi le isole e a sinistra adagiato sul pendio, il palazzo D’Avalos detto anche Il Castello, risalente al 500, appartenuto in origine ad una famiglia dal nome omonimo e poi trasformato nel 700 in luogo di detenzione. Tornando sui nostri passi, nell’ampio piazzale campeggia l’antica chiesa di Santa Margherita, di antico è rimasto ben poco, perchè è stata restaurata dopo i crolli del 1956, e adesso la chiesa è sede di mostre ed eventi culturali. Non a caso al suo interno vi erano quadri di un autore contemporaneo e in prossimità dell’ingresso su un lato, una gigante costruzione tridimensionale, che riproduce uno scorcio di Procida…davvero stupenda.
E’ ora di pranzo, ed è anche terminato il nostro tour in taxi, i ragazzi ci riportano giù alla marina. Filomena e Carmelo hanno pensato anche a questo, prenotando il Ristorante Pizzeria da Giorgio, praticamente pancia mia fatti capanna! Abbiamo gustato specialità di pesce freschissimo cucinato in maniera casareccia, portate dalla quantità generosa, tanto che alla fine ero così appesantita da far fatica a camminare, ma ne è valsa la pena, il pesce è la mia pietanza preferita, tutto squisito e il gestore compreso il cameriere gentilissimi e pronti ad accontentarci. Volete sapere quanto abbiamo speso? Non ve lo dico…ma vi assicuro che la cifra è stata strabiliante e inaspettata in positivo, provare per credere!
Finito di pasteggiare e dopo aver sorseggiato in uno dei tipici bar di Procida, un ottimo caffè accompagnato dalla Lingua Procidana, un dolce buonissimo che mi aveva decantato Filomena, decidiamo di far due passi anche perchè, per la motonave del ritorno a Monte di Procida mancavano un paio d’orette, così ci dirigiamo ad una bella spiaggetta. Quella della zona Scoglio Cannone, situata dopo la Capitaneria di Porto, noto che è ancora popolata da bagnanti, ma sopratutto dai miei amati gabbiani. che numerosi si aggiravano tranquillamente per niente impauriti fra le persone, beccando anche gli oggetti sui teli mare. Alcuni di noi son rimasti a chiacchierare seduti su un muretto, mentre io e la dolcissima Antonella, ci siamo distese al sole beate. E tra chiacchiere e racconti di crociere, e lo so’ siamo monotematici, si fa presto ora del rientro, tutti a bordo si parte per l’altra sponda di terra, sotto un tiepido sole che ancora fortunatamente permane.
Arrivati a destinazione, una capatina al B&B La Masseria per rinfrescarsi e cambiarci d’abito e si riesce di nuovo, aiuto si rimangiaaaaa! Scherzi a parte ci aspetta in serata una vera pizza Napoletana, e mica potevo non assaggiarla che scherziamo, ma come al solito un favoloso antipasto di pesce fresco e buonissimo precede il tutto.
Stavolta il Ristorante Pizzeria è il Giardino degli Aranci, anche questa scelta dei coniugi Susino è stata magistrale, si è mangiato benissimo e tanto, portate dalle quantità generose, e prezzo a dir poco di nuovo strabiliante in positivo. Collocato sulla via che porta a Cuma è immerso nel verde e precede la sala ristorante, un bellissimo pergolato dove appunto vi si può mangiare sotto, con le stesse comodità dell’area ristorazione interna, il gestore e i camerieri sono stati gentilissimi, disponibili e professionali, ve lo consiglio assolutamente. Alla nostra ciurma questa sera si aggiungerà un altra coppia di amici, la bellissima Giuliana con suo marito e il bimbo, altra conoscenza virtuale che si è tramutata in fisica e che mi ha fatto piacere incontrare.
Dopo cena concluderemo la serata visitando il suggestivo lungomare di Bacoli poco distante da Cuma. Affacciato sul Golfo di Pozzuoli, comprende appunto le piccole frazioni di: Cuma, Miseno, Fusaro e Baia. Anche questa zona è un area vulcanica, fu fondata dai romani che la chiamarono all’epoca Bauli ed è una località turistica molto frequentata, Oltre ad essere deliziosa ha una particolarità che mi ha colpito, al centro del suo lago vi è il Roof and Sky, Lounge Bar galleggiante. Si tratta di una sorta di zattera gigante con il locale sopra, tutta illuminata che fende con le sua luci a led, il buio della notte. Davvero scenografica e accattivante, il bello è anche che la si raggiunge con una barchetta che fa la spola, vi si può cenare ma anche soltanto bere qualcosa o prendere un semplice caffè.
Ultimo giorno di permanenza in questa terra meravigliosa, le nostre magnifiche guide Filomena e Carmelo, ci faranno ammirare di giorno Capo Miseno e Baia. Lungo la strada che porta da Monte di Procida a questi luoghi stupendi, ci fermiamo ad un belvedere, lo scenario sotto la luce mattutina è veramente un incanto, la visione del Lago di Bacoli e Capo Miseno è super, lasciato il punto d’osservazione per eccellenza, proseguiremo inerpicandoci fin su, percorrendo stradine costeggiate da ville padronali e residenziali, ma anche ruderi romani, fino in cima al Faro di Capo Miseno, che è sede importante per la navigazione costiera in notturno, nello specchio d’acqua antistante su cui si affaccia. Ci troviamo nella punta estrema della Penisola Flegrea e la vista che anche qui abbraccia il Golfo di Napoli con le sue Isole è davvero suggestiva.
Filomena ci ha spiegato perchè il luogo si chiama Miseno, in sostanza si narra dall’Eneide di Virgilio, che Miseno era il trombettiere di Enea e avendo sfidato Tritone nel suono della tromba, fu gettato dall’alto del Capo in mare annegando di conseguenza. Enea una volta trovato il suo corpo, riportato dalle onde sulla spiaggia, lo seppellisce sotto un immenso tumulo, il Capo Miseno per l’appunto, che rappresentò quasi una grandiosa tomba a perenne memoria dell’eroico compagno. Da quassù si scorgono anche le sconfinate coltivazioni delle cozze.
Concludiamo il nostro tour della giornata a Baia, che come ho già spiegato è una frazione di Bacoli, sempre nel circondario di Monte di Procida. la leggenda racconta che il suo nome deriva da Bajos che fu il nocchiero di Ulisse. Sede di un complesso archeologico, Baia è stata uno dei luoghi di villeggiatura più alla moda, per gli aristocratici romani, ne sono testimonianza le numerose vestigia rimaste, delle dimore di quest’ultimi, ma molte sono ormai da tempo sommerse sotto il livello del mare, sprofondate a causa dei fenomeni bradisismici. Ha una rinomata e caratteristica spiaggia, quella del Castello, ma è raggiungibile solo via mare, quindi il comune offre delle lance di legno o acqua bus, con corse nell’arco di tutta la giornata, di modo che i turisti possano raggiungerla, in due minuti di traversata spettacolare.
Si fa ora di pranzo e allora? Aiuto…e si rimangia! Ritorniamo al Ristorante Pizzeria Giardino degli Aranci, mi riprometto di prendere solo una caprese, ma la tentazione è troppo forte e mi rituffo, in un buonissimo piatto di pesce! Il nostro gruppo aumenta di un altro bellissimo elemento, ci raggiunge Fanny altrettanto amica soltanto nel virtuale fino a quel momento, arriva assieme a Roberto suo marito, persona altrettanto simpatica e eccezionale! E’ stata una gioia per me abbracciarla dal vivo, è una donna adorabile, solare, splendida, trasmette una positività unica, un onore e un piacere davvero emozionante. Pasteggiamo abbondantemente sotto il pergolato e il tempo vola come sempre, quando si è in ottima compagnia. Ci alziamo dalla tavola e in una confusione di risa, parole e qualche lacrima, iniziamo a salutarci, vi confesso che non son mancati veramente questi momenti di commozione sincera, siamo stati fin troppo bene assieme, con una simbiosi che sembrava consolidata ormai già tempo!
E concludiamo l’incontro con una allegra foto ricordo di tutto il gruppone di amici, nucleo nato spontaneamente e che si è allargato durante i giorni di permanenza, in questo angolo di paradiso Italiano. E’ ora…si va via in macchina un po tristi, saluti con mani fuori dal finestrino e baci, con la promessa di incontrarci presto di nuovo, autostrada presa ammiriamo il bellissimo Vesuvio di fronte con il suo perenne pennacchio di fumo, che domina la bella Napoli, che sembra quasi maestosamente salutarci e ci avviamo verso Roma.
Amicizia è amare e gioire del bello che accade agli amici, anche se in quel dato momento a noi no, per forze di causa maggiore; amicizia è condividere il bello dei momenti preziosi, che la breve vita su questa terra ci regala e che quindi dobbiamo apprezzare sempre e comunque, ma amicizia è anche essere spettatori del bello che accade agli amici, pur non essendo noi presenti, senza remore, senza invidie o cercare negatività inesistenti; amicizia è non essere invadenti e non sconfinare nel privato prepotentemente, ne rompere equilibri consolidati a due, con fantomatiche storie! Tale è l’atteggiamento positivo che deve tenere un amico, e ciò non può che giovare ai nostri animi e ci fa sentire sani, ricchi interiormente e ci fa vivere ogni giorno nella serenità; quindi amicizia è ALTRUISMO incondizionato, senza costruire nel nulla castelli di sabbia, che proprio perché inesistenti, si sgretolano inesorabilmente alla prima onda che lambisce il bagnasciuga! E in virtù di quello che ho appena premesso, credo fermamente nello splendore dell’amicizia leale, trasparente e senza secondi fini, nel sorriso gentile, nella gioia della compagnia, che in questa occasione è stata ripeto una simbiosi emozionante, abbiamo scoperto che ognuno di noi crede nell’altro, ed è disposto a fidarsi e volerci bene, ad aprirci quello che di loro è più intimo, come la sua dimora o l’animo! Grazie Filomena, grazie Carmelo, grazie Giuseppe, grazie a tutti voi, momenti indelebili scolpiti nella mia mente! GRAZIE, grazie, grazie: Filomena, Carmelo e Giuseppe, grazie Agnese e Mauro, Grazie Antonella, Benito e Kevin, grazie Salvatore, Stefania, Davide e Marco, grazie Giuliana e Mariano, grazie Fanny e Roberto e come giustamente ha scritto Fanny in un suo post con una nostra foto di gruppo ricordo, pubblicato su Facebook…ARRIVEDERCI…si arrivederci, perché i nostri saluti di distacco non son stati un addio…ma appunto un arrivederci!
Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle.
(Madre Teresa di Calcutta).
Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico!
(Albert Camus).
Ciao con immenso affetto…e al prossimo incontro! 😉
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