FUGA D’INVERNO DALL’ALTRA PARTE DELL’ ATLANTICO ALLA SCOPERTA DI TERRE INCONTAMINATE PARTENDO DA CUBA, POSIZIONE STRATEGICA E PUNTO DOVE CONVERGONO LE TRE AMERICHE! – 17 Dicembre 2016 – Parte prima: Cuba San Cristobal de La Habana più conosciuta come Habana, capitale di questa isola e città più grande dei Caraibi. Eccomi a raccontarvi un altra meravigliosa e indimenticabile crociera, ovviamente sempre targata MSC Crociere e stavolta a bordo della deliziosa MSC Opera, con al comando il bravissimo e simpaticissimo Comandante Raffaele Iaccarino. Precisamente farò una narrazione per tappe e porti toccati, le località sono abbastanza ricche di storia e le immagini che ho catturato con il mio obiettivo davvero altrettanto numerose, motivo per cui meglio spezzare in parti, per potervele narrare nel dettaglio. Come da immagine sotto ecco l’interessantissimo itinerario che parte proprio da Cuba e dalla sua capitale L’Avana, meravigliosa città carica di sensazioni, da cui partirò con la mia descrizione.
Abbiamo prenotato il comodo pacchetto completo Fly & Cruise che la Compagnia di navigazione offre per itinerari oltre Oceano, visto che facciamo sempre affidamento alla loro organizzazione impeccabile proprio per evitare problemi di voli o altro e di riscontro è risultata sempre un ottima scelta, in quanto non ci siamo mai pentiti della cosa, tutto perfetto secondo procedure! Volo con Boeing 777 dell’Alitalia in partenza da Fiumicino alle 14.35 e arrivo alle 20.30 ora locale di Cuba, considerando una differenza di fuso orario, pari a 6 ore in meno. Il pacchetto comprende anche la targeta o tassa per entrare a Cuba in arrivo e per i quasi due giorni e mezzo in cui rimarremo, al ritorno la riacquisteremo a bordo nave al costo di 15€ a persona, in quanto una volta lasciata Cuba la prima non è più valida e se si rientra, bisogna provvedere a rifarla. Volo perfetto anche se abbastanza lungo, ben 11 ore, cibo a gò…gò…come tutti i voli del Fly & Cruise in convenzione con MSC Crociere e transfer finale in aeroporto una volta arrivati all’Avana. Nessuna preoccupazione per i bagagli, perchè anche a questo ha provveduto MSC, non abbiamo dovuto ritirarli in aeroporto, ma ci hanno pensato gli addetti e dopo neanche un ora dall’imbarco erano già davanti alla porta della nostra cabina, medesima cosa al rientro in Italia, sempre provveduto a tutto la Compagnia.
Atterrati in perfetto orario sbarchiamo dall’aeromobile e la prima sensazione che mi coglie mi lascia di stucco, non c’è finger in aeroporto, per cui scendiamo dalla normale scala affiancata al Boeing, appena i miei piedi calpestano il terreno, un calore impressionante sale da giù e mi pervade il corpo…aiuto ho pensato seriamente di prender fuoco! Non ero vestita pesante, in previsione avevo poca roba addosso, ma la sensazione di caldo è stata pazzesca, c’erano alle 20.30 ben 28 gradi in esterno! Superiamo i controlli dei passaporti, mostriamo i visti che ci vengono timbrati e siamo fuori dall’aeroporto. I pullman MSC con tutti i bravissimi ragazzi dello staff di bordo, ci accolgono e con molta organizzazione ci distribuiscono nei mezzi, tutto perfetto ma non avevo dubbi. I transfer partono e ci si avvia alla volta del porto per imbarcarci in nave, lungo il tragitto noto che le strade non sono illuminate, ma davvero buie, lampioni tutti spenti, le uniche luci cittadine son solo quelle dei semafori e quelle delle abitazioni. A causa di un embargo e costi elevati dell’energia, l’Avana non può avere un illuminazione adeguata, tuttavia in ogni caso noto che le zone anche se oscure non sono deserte, tutt’altro, spesso capannelli di ragazzi sbucano dal buio, riuniti sotto le fievoli luci dei porticati delle case, chiacchierano, gesticolano, mi son parsi tutti allegri dall’aria felice. Quindi in quel buio non riesco a cogliere un senso di smarrimento o paura, piuttosto una rassegnazione allo stato di fatto delle cose e un fronteggiare con dignità la situazione data la loro evidente spensieratezza. nel mentre noto anche le prime bellissime auto d’epoca che passano di fianco al pullman…wow…che spettacolo, mi incollo con il naso al finestrino per metterle a fuoco meglio nel buio, sembrano nuove fiammanti!
Dopo un tragitto durato circa mezz’ora si arriva e i transfer ci lasciano davanti al terminal crociere, che è ubicato proprio in centro città perché il porto stesso è nel cuore dell’Avana e dopo aver superato altri controlli ci avviamo all’imbarco. Vi informo che sarete controllati meticolosamente anche se sbarcate o rientrate dopo 5 minuti e diverse volte in una giornata, dopo il metal detector passerete attraverso dei caselli, dove verificheranno visti e passaporto, oltre che scrutarvi da dietro una telecamera che immortalerà la vostra immagine, stessa cosa accade per tutto il personale di bordo, quindi armatevi di pazienza, in ogni caso ritengo ben venga la sicurezza accurata dato i tempi che corrono. Arrivati in cabina come sempre un gentile present di benvenuto, MSC è grande in questo non possiamo che apprezzare e sopratutto essere grata io personalmente, a chi ha firmato il biglietto 😉 grazie! Ci diamo una veloce sistemata, ci cambiamo d’abito dato il gran caldo e siamo subito a zonzo in nave, saluti di rito e abbracci ai vari amici a bordo e si va a cena. Dopo aver pasteggiato facciamo un altro paio di giri in nave, ma la stanchezza ci coglie, il volo è stato lungo, il fuso orario ci ha scombussolati e il jet lag ha preso il sopravvento, per cui meglio andare a riposare per recuperare le forze in previsione dell’indomani.
Primo giorno vero e proprio di crociera e si inizia con la nostra prima escursione all’Avana, c’è un sole caldissimo e fuori ci sono quasi 30°, un prendisole leggero, un cappello, gli strumenti per catturare immagini indimenticabili e via alla scoperta carica di tanta adrenalina. L’Avana è una città che vi lascerà stupiti, troverete percorrendo le sue strade una miscellanea di palazzi Art Decò assieme ad edifici di chiaro stampo socialista, intervallati da porticati stupendi con colonne e balconi intarsiati e cortili carichi di vita dal sapore latino. Città dai colori sfavillanti che mettono tantissima allegria, verde, rosa, arancio, non so dove girarmi, cosa guardare per primo, un arcobaleno di vita nei suoi quartieri. Ci troviamo nella città di Hemingway, quel luogo che lo ha ispirato per il suo famoso racconto il vecchio e il mare. nella città della rivoluzione del ’59 con Che Guevara e Fidel Castro, che hanno liberato Cuba dal regime dittatoriale, tanta, davvero tanta storia che ci può raccontare questo sito.
Qui si parla lo spagnolo, ma i suoi residenti comprendono bene anche l’italiano, la moneta locale è il Peso cubato o il CUC che è uguale a circa 1.08 dollari, ma vi informo che accettano il pagamento con il cambio uno a uno con l’euro. A tal fine vi consiglio di prendere il denaro agli sportelli dedicati all’interno del terminal, il cambio è onesto e non rischiate di essere magari alleggeriti con la commissione gravosa, da dire però, che se poi li restituite sempre allo sportello del cambio, per avere gli euro, ovviamente vi trattengono una percentuale, per esempio su 20 euro, un euro e mezzo, ma va bene così. Scrutando le facce e il loro modo di vivere, mi sono resa conto che i residenti di questa città, sono persone non benestanti assolutamente, ma con una grande dignità, sempre sorridenti e da subito noterete che vi saluteranno tutti e se camminando per le vie vedrete abitazioni povere senza neanche il pavimento, scoprirete comunque al contempo che da ognuna di queste, vengono fuori melodie latine accattivanti e allegre che vi mettono una gran voglia di ballare li in mezzo alla strada come colti da un raptus musicale, è la prova che se anche soffrono la povertà e nonostante le condizioni meno abbienti, comunque amano la vita e la vivono con tanta allegria.
Ci lasciamo il terminal del porto alle spalle e il musone pruoso della nave che sembra voglia sbucare prepotentemente il cuore della città e ci avviamo per andare a visitare Il Castillo della Real Fuerza. Durante il tragitto veniamo spesso fermati dai simpaticissimi e disponibili proprietari delle auto d’epoca che ci offrono tour a bordo di queste autovetture che spopolano in città, gente affettuosa da paura e che con molti sacrifici mantiene questi bolidi americani perfetti e scintillanti, Sono tutte macchine pre embargo, perché erano le uniche che si potevano comprare o vendere a Cuba, in quanto dopo il 1960 il governo cubano abolì la proprietà, vietando l’importazione di qualsiasi automobile, praticamente son rimasti fermi a quegli anni e son riusciti a far di ciò un business davvero carino e originale un simbolo per la città. Vengono lustrate di continuo dai proprietari, quasi coccolate e tenute come affetti cari: Cadillac, Chevrolet, Buick, Ford, Dodge e molte altre old car con più di 50 anni di vita, ma come se fossero appena uscite dalla fabbrica, dai colori accesi scioccanti per l’occhio, rosa, verde pisello, rosso fiammante, quasi un tuffo nel film Grease, non potete andare all’Avana e non fare un giro su esse, ma di questo vi racconterò più vanti.
Così percorrendo Calle O’Reilly costeggiamo Plaza De Armas e arriviamo al Castillo della Real Fuerza de L’Avana. La più antica fortezza esistente in città, con la sua Torre della Speranza che svetta nel cielo blu, attorno gli furono costruite le case dei residenti, è stata ultimata dopo ben 19 anni di lavori e rappresenta uno dei capisaldi del sistema difensivo spagnolo nei Caraibi. Oggi è uno dei monumenti Patrimonio dell’UNESCO e ospita al suo interno gli Archivi Nazionali, la Biblioteca Nazionale, un Museo d’Arte Contemporanea e un Museo della Ceramica. visitabili con 2 CUC a persona.
Lasciamo il Castillo e andiamo verso il cuore della Piazza, ampia area che in epoca coloniale fu luogo della vita politica dell’Avana e luogo di parate militari, non a caso il suo nome è appunto Piazza delle Armi, ma si svolgevano anche al suo interno concerti ed era meta per passeggiate serali. E’ la più antica dell’Habana Veja ed è cinta sui suoi lati da palazzi fine 700 con porticati che hanno comunque date storiche, risalenti ai quattro secoli. Al centro offre un polmone verde con palme reali e alberi di ceiba, dove campeggia la statua di Carlos Manuel Cerpedes, iniziatore delle guerre cubane e padre della Patria, gli fanno da cornice lungo tutto il perimetro verde, una miriade di bancarelle con souvenir, libri antichissimi, stampe e molti altri oggetti vintage e storici. Una caratteristica che noterete è che una delle strade che la costeggiano, presenta resti purtroppo ormai in deterioramento di un parquet di legno, questo per fa si che le carrozze con i cavalli al passaggio non producessero rumore, che poteva disturbare il sonno del governatore che risiedeva nell’omonimo palazzo, il Palacio De Los Capitanes Generales sede del Governo Spagnolo. Nella Piazza trovate anche il Museo della Ciudada, visitabile con ingresso al costo di 3 Cuc circa euro 2.50, aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.30 eccetto il lunedì. fate un attimo attenzione ai gentili ma insistenti custodi che con molto garbo, cercano di spillarvi qualche Cuc con proposte di vario genere, diniegate ma sempre gentilmente mi raccomando.
E proprio davanti al Palazzo del Governatore ci fermiamo incuriositi da una figura, et voilà incontriamo Fidel pluridecorato e plurimedagliato…ahahaha! E si amici miei proprio così! Davvero simpatico e originale, è un anziano signore tutto impettito con tanto di occhiali vintage e che indossa una delle storiche divise del rivoluzionario e politico cubano, staziona per i turisti davanti all’importante edificio e si presta per far foto ovviamente, di modo da racimolare qualche Cuc. Cosa che abbiamo fatto anche noi impossibile sottrarsi, alla fine voleva 5 CUC a testa, ma si è accontentato solo di 5 per tutti, denaro che abbiamo dato davvero ben volentieri, li meritava proprio!
Proseguiamo il nostro tour nell’Habana Veja, sotto un sole pazzesco e un caldo a dir poco asfissiante, ma resisto imperterrita, la voglia di vedere sovrasta la fatica. Arriviamo in una delle Piazze più ricche di storia e di arte del centro città, La Plaza De la Catedral. Una Piazza chiusa su tre lati da edifici nobiliari seicenteschi con fregi in legno colorato d’azzurro e altri colori accesi: il Palacio del Conte Lombillo, il Palacio De Los Marqueses de Aguas Claras e il Palacio De Los Marqueses De Arcos, che rappresentano nitidamente lo stile spagnolo dell’epoca coloniale, ma l’elemento caratterizzante è la Catedral De San Cristobal de La Habana, imponente spicca con il suo bianco candido della facciata barocca. Una volta entrati in rigoroso silenzio, perché si svolgeva la funzione, abbiamo ammirato le tre navate, le cappellette votive e i giochi architettonici, delle arcate e dei rifascioni, sempre di un barocco spagnolo puro.
Lasciamo la bellissima piazza e imbocchiamo una via principale, Calle Obispo sempre nell’Avana Veja, frequentatissima dai turisti e dalla gente del luogo, ricca di negozietti di souvenir locali deliziosi e fatti tutti a mano, faccio manbassa di magneti come sempre. La via non è tanto ampia ma il suo pullulare di gente, proprio perchè la riempe saturandola, da la netta sensazione dell’allegria e della spensieratezza, ad ogni angolo e nei bar, complessini di chiaro stampo latino suonano brani accattivanti e coinvolgenti, capannelli di persone la bloccano a tratti e stazionano ostacolando il passaggio, fermi ad ascoltare o ballando o battendo le mani al ritmo caliente. Lungo il percorso scorgiamo anche molte gallerie d’arte, per essere la via principale del passeggio, direi che l’ambiente non è elegante anzi ha un impronta quasi dismessa, ma l’allegria della gente fa passare ciò in secondo piano e ci si trova in un atmosfera veramente unica e originale d’altri tempi. Molti turisti stazionano anche fuori e dentro i bar, per gustare specialità tipiche locali come: la salamoia di Obispo o i Villegas, nella stessa calle, potrete entrare in visita al Museo Numismatico, al Museo di Pittura sui muri o nell’interessante Museo dell’Oreficeria e infine ammirare l’Edificio Santo Domingo, non vi so dire i costi dei ticket ingresso, perché noi non li abbiamo visitati ma visti solo da fuori, quindi ve li cito solo a scopo informativo,
Fra le cose interessanti da vedere lungo Calle Obispo c’è anche la Farmacia Taquechel, un edificio ed un esercizio pubblico del 1896, luogo di lavoro del Dottor Francisco Taquechel Mirabal, perfettamente conservata come il secolo scorso. Espone nei suoi lucidissimi scaffali in mogano, una miriade di vasetti di porcellana francese, smaltati e dorati con motivi floreali bellissimi. Sono presenti in ogni dove dell’ambiente: soffitto, pavimento, scaffali, tutti pieni di erbe, intrugli e rimedi, come si usava all’epoca dove i prodotti galenici venivano confezionati all’interno delle farmacie. Stazionarvi dentro vi assicuro che da la possibilità di viaggiare nel tempo, è come immergersi nelle atmosfere ovattate delle botteghe antiche dei nostri nonni. Mi giro e mi rigiro su me stessa e ammiro tutto, mi colpiscono i lampadari antichissimi in cristallo…davvero spettacolari, c’è persino uno scheletro che aggiunge una nota bizzarra al tutto e storna l’austerità del luogo, scorgo anche un marchingegno complicatissimo che funge da depuratore dell’acqua e tantissimi utensili medici dell’epoca. La farmacia adesso ha carattere di Museo e l’ingresso è gratuito.
Concludiamo il percorso uscendo dalla Calle Obisco e prendendo stradine secondarie e ricche di vita e musica, ci avviamo verso un viale rinomato. Lungo il cammino scorgo una facciata tutta blu, dove di fianco all’ingresso c’è una targa di un associazione: ACAG, Associazion Cubana de Aficionados a Los Gatos! Una associazione no profit che accomuna tutti i proprietari di questi amati nostri pelosetti e che ogni anno ad ottobre celebra la giornata del gatto, evento che avviene in tutta Cuba, Curiosità: tra gli obiettivi di questa bella associazione, c’è il preservare, diffondere e proteggere le razze esistenti nel Paese e importare quelle inesistenti a Cuba.
Giungiamo presso il Paseo De Marti, tra vicoletti ricchi di case e storia e bellissime auto vintage che ci sfrecciano vicine e ci troviamo così davanti ad una costruzione imponetene e grandiosa, la mia prima esclamazione è stata: ” Sono a Washington?” Ebbene no! Anche se la costruzione è stata volutamente creata simile al Campidoglio Statunitense con anche nome omonimo in spagnolo El Capitolio Nacional, L’edificio è stato costruito per opera del filostatunitense Gerardo Machado, è interamente in marmo granito ed è aperto al pubblico, tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00, l’ingresso per la visita costa 3 pesos cubani. E’ uno dei simboli più emblematici di Cuba, durante il periodo della dittatura di Batista ha ospitato la Camera dei Rappresentanti dello Stato Cubano, dopo la rivoluzione ha cambiato destinazione d’uso e adesso è dell’Accademia Cubana delle Scienze e della Biblioteca nazionale delle Scienze e della Tecnica. Curiosità: ha un enorme scalinata con diverse sculture ad opera di un artista italiano, Angelo Zanelli, Durante la visita all’edificio il tempo scorre veloce nell’ammirare tutti i dettagli architettonici e alla fine ci si può riposare gustando un ottimo caffè alla caffetteria su una balconata del Capitolio, oppure al Refugio, un cortile interno con tanto verde. Questa costruzione costituisce il secondo punto più alto della città.
Dopo la mattinata trascorsa a esplorare angoli di Avana rientriamo a bordo di MSC Opera, una rinfrescata un salto al buffet per rifocillarci, un buon caffè ed eccoci di nuovo pronti a riuscire! Il nostro fine oggi pomeriggio è fare l’immancabile giro su una delle bellissime auto vintage che scorrazzano per le vie della città cubana, Appena messo piede fuori dal terminal, una fiammante Chevrolet Bel Air di colore verde chiaro era li davanti e sembrava che aspettasse proprio noi, alla guida una deliziosissima ragazza ci saluta con un grande sorriso, vengo subito attratta e le chiedo il costo per un tour, ci accordiamo subito per 30 CUC che lei gentilmente accetta e saliamo a bordo. Noi donne avanti e i miei uomini ovviamente dietro, mano al cappello altrimenti vola e via con tanta adrenalina in corpo e allegria, per una passeggiata sulle quattro ruote davvero divertente ma anche interessante!
Entriamo subito in sintonia e in confidenza amichevole con Tuti, questo il nome della deliziosa driver, che nel suo spagnolo comprensibilissimo inizia a raccontarci mentre sfrecciamo per le vie della città, che l’auto l’ha avuta in eredità dal nonno, come vi accennavo su si tratta di una Chevrolet del ’56, tenuta magnificamente e perfettamente operativa. Ci racconta che all’Avana lei, la sorella e solo un altra donna guidano queste autovetture e che comunque ha un costo mantenerle efficienti e funzionanti, tutte le altre old car circolanti hanno uomini alla guida. Vi assicuro che si prova un adrenalina pazzesca a viaggiare su queste antiche auto, davvero tra le note della musica latina diffuse dalla radio e l’ebrezza del vento sul viso, mi son sentita proiettata 60 anni indietro, un esperienza che consiglio assolutamente se andate all’Avana, mi son sentita felice e allegra come una bambina a cui hanno regalato un giocattolo bellissimo..sensazione unica e quasi indescrivibile amici.
La nostra bella driver mentre guida ci spiega nel dettaglio gli edifici e tutto quello che vediamo lungo il percorso, lasciamo l’Habana Veja, che vi assicuro rappresenta la città più colorata del mondo fra quelle che ho visto, dove appunto i suoi edifici sprigionano luce e colore tanto da rimanere indelebili nella mente e Tuti imbocca una traversa con un bel vialone in salita e ci fa fare una full immersion nei quartieri di lusso. Quartieri dell’Avana dove vivono i ricchi, i benestanti di questa città cubana, dove ci sono anche le ambasciate, le cliniche di lusso, quartieri in come il Miramar, dove le ville bellissime dimora dei possidenti spiccano ai lati della strada, come vi anticipavo ci si arriva dal sontuoso viale Quinta Avenida, ma oltre la gente ricca del luogo, Tuti ci informa che vi ci abitano anche molte celebrità. Ammiriamo una miscellanea di stili costruttivi che va dal Coloniale all’Art Nouveau e arriva fino ai giorni nostri, con il super tecnologico moderno, davvero una visone di un eclettismo pazzesco, ma pur sempre rilevo, una modernità che si è fermata agli anni sessanta.
Lasciamo il Miramar e la bella cubana imbocca un altra strada che ci conduce al Vedado, un altro quartiere molto vivo e rappresentativo, ma al contempo più tranquillo dell’Habana Veja, quindi meno affollato di turisti rispetto al centro storico. Arriviamo e ci fermiamo dunque in Plaza della Revolucion, sono rimasta impressionata e a bocca aperta…è immensa! Questa amici è un altra tappa immancabile se si è in visita a Cuba, è la piazza dove i residenti hanno sempre ascoltato la voce di Fidel durante i discorsi al suo popolo. L’area quindi veniva considerata il cuore politico della città, non a caso infatti la piazza è circondata da edifici governativi e su un paio campeggiano le immagini dei volti di Che Guevara e Camillo Cienfuegos. Spicca al centro una stele altissima, monumento a Josè Martì eroe, poeta e scrittore nazionale cubano e leader per l’Indipendenza di questo Paese, è la costruzione più alta della città e da cui, Tuti ci racconta, si ha una vista panoramica unica, con due CUC a testa si può prendere l’ascensore che porta su al belvedere, però attenzione non sempre è possibile a volte la polizia che la presidia nega la visita, vi consiglio di non insistere, Curiosità: una delle composizioni di Josè è stata messa in musica e sapete qual’è? Si tratta di Guantanamera…che tutti abbiamo ascoltato diverse volte e conosciamo.
Il nostro tour a bordo della Chevrolet di Tuti volge al termine, facciamo altri giri su strade nuove e percorriamo anche il bellissimo Malecon, dove si alternano edifici nuovi e ben tenuti ad edifici deteriorati dal tempo e dalla salsedine, praticamente una passeggiata lunga 8 km affacciata sul bellissimo mare dell’Habana, Questo enorme viale a più corsie viene definito romantico, Tuti ci narra che scrittori e filosofi hanno tratto ispirazione per le loro composizioni seduti ad ammirare i dintorni, che coppiette di innamorati si siedono sui parapetti ad ammirare il mare, ma che è anche frequentato da gente di ogni età che adagiata comodamente sulle panchine, gusta dell’ottimo rum o ascolta musica. Aggiunge anche che artisti contemporanei cercano ispirazione passeggiando lungo il Malecon, senza tralasciare comunque che le numerose old car lo colorano rendendolo vivace con i rosa accesi, i verdi pieni o i gialli accecanti, praticamente una nota di folklore assolutamente particolare su questo viale bellissimo. Curiosità: la Domenica pomeriggio viene chiusa al traffico e diventa isola pedonale. Così tra una chiacchiera e l’altra arriviamo in terminal, salutiamo e ringraziamo di cuore Tuti per le due ore trascorse con lei a bordo della sua bella macchina e per tutto quello che ci ha raccontato, davvero una persona deliziosa, se andate a Cuba cercatela non è difficile rintracciarla, passa sempre davanti al porto per offrire tour ai turisti, la noterete sicuro, fate un bel giro con lei a bordo della sua old car…non ve ne pentirete.
Tutti a bordo! Cambio d’abito in cabina, teatro time, cena e si da inizio alla mondanità notturna in nave, è il penultimo giorno in cui MSC Opera rimane attraccata all’Avana, domani si salperà nel tardo pomeriggio per altre terre caraibiche, quindi sfruttiamo al meglio, tutto il tempo rimasto.
Ultimo giorno a Cuba, ultime ore in questa meravigliosa città dal cuore pulsante e colorato! Oggi decidiamo di andare sull’altra sponda dell”Avana, precisamente andremo A Casablanca, non rileggete non ho sbagliato a scrivere si chiama proprio così, non siamo quindi improvvisamente in Marocco, ma stiamo per arrivare in un quartiere ad est dell’ingresso del porto. Ci andremo via mare, quindi lasciatevi a destra il terminal crociere e seguite la strada, poco più avanti troverete l’imbarcadero. E’ un piccolo molo di fronte alla bellissima chiesa ortodossa russa dalle cupole dorate, Questo quartiere sull’altra sponda non è raggiungibile solo via mare ma anche con i mezzi di terra, che vi portano dall’altra parte percorrendo un tunnel sottomarino. Noi decidiamo quindi come ho già scritto per il mezzo marino e così dopo aver superato attenti controlli della polizia locale e anche perquisizione borse, acquistiamo per un un costo veramente irrisorio il biglietto, pensate un pesos a testa e ci avventuriamo…e si ci avventuriamo proprio, perché si tratta di una chiatta con tetto, ma che naviga senza porte chiuse anzi non le ha proprio e le aperture sono a pelo d’acqua…aiuto paura…ma son sopravvissuta, in previsione di un tuffo non preventivato, sapendo nuotare e con il caldo del luogo, tutto sommato me la sarei cavata…ahaha…va beh!
Per fortuna la traversata dura meno di cinque minuti e una volta passati davanti alla nostra dimora di lusso galleggiante, in piedi avvinghiata ad un tubo e a mio marito, tra persone, biciclette e altri piccoli carichi sparsi sul pavimento, finalmente ritocchiamo terra. Pensate gli avventori non hanno aspettato neanche che attraccasse, ma a volo in parecchi son scesi saltando dal bordo dell’imbarcazione al muretto…pazzesco da morire dal ridere. A questo punto seguiamo la strada costeggiata da muri variopinti con dei murales e ci incamminiamo verso la cima della collina, nostro punto focale. Il sole è davvero cocente, ma la voglia di vedere e scoprire mitiga la mia fatica, mi armo di coraggio e arranco su per la salita abbastanza lunga.
Che dire è stata dura davvero inerpicarsi camminando sotto il sole cocente, ma ne è valsa la pena, così giungiamo ai piedi di un enorme statua bianca. Una colossale scultura raffigurante il Cristo ad opera dell’artista Jilma Madera, pare che la statua sia stata voluta dalla Signora Marta Batista moglie dell’omonimo Fulgente, che si era insediato al potere con un colpo di Stato. Si narra che la donna fece voto, perché alcuni rivoluzionari tentarono di uccidere il marito, e lei si rivolse a Dio promettendo che se non l’avessero ucciso avrebbe fatto erigere la sua statua. E così fu, da allora su questa collina chiamata Cabana, campeggia la bellissima mole alta 20 metri, che fra l’altro è visibile da ogni parte dell’Avana e il Cristo per tutti i residenti benedice e protegge la città, pensate è la seconda statua per grandezza, di tutta l’America Latina dopo quella di Rio De Janeiro ed è la più grande mai realizzata da una donna.
Siamo quasi vicini alla Fortezza del Morro ma notiamo una casa particolare, una specie di villetta con un ingresso ad arco molto curioso, proprio di fronte alla gigantesca statua, scopriamo che è la casa del Che, pare vi abbia vissuto per un po di mesi, Proseguiamo il cammino e troviamo un Museo a cielo aperto di vecchie armi militari: cannoni, missili, aerei e altri arsenali di guerra, scattiamo qualche foto e ci sediamo per qualche minuto, su una panchina all’ombra per riprenderci dal caldo, notiamo in lontananza dei soldati che sfilano in parata, probabile un esercitazione per cui deduciamo ci sia una scuola militare. Ci rimettiamo in cammino e giungiamo alla fortezza, precisamente il Castillo del Morro di Santiago di Cuba, prima di avvicinarci al maniero, godiamo di una vista spettacolare dell’altra sponda della città, uno skyline stupendo. Questa fortezza è una delle più singolari riguardo a monumenti cubani e caraibici, è stato dichiarato Patrimonio dell’UNESCO nel 1977 ed oggi è adibito a sede del Museo Storico. Una miriade di bancarelle di souvenir cinge uno dei bastioni ed io mi ci perdo negli acquisti, mentre i miei uomini entrano in vista alla fortezza.
La visita volge al termine ed è ora di rientrare, ovviamente non farò di nuovo tutta la strada a piedi anche se stavolta è in discesa, per cui optiamo di rientrare usufruendo di una old car, stavolta classica e non Cabrio…wow..altro spettacolo di macchina…divertentissimo! Ci accordiamo sul prezzo e si va con un altro gentilissimo e simpatico driver, in questo caso per tornare dall’isolotto all’Avana, faremo una strada molto particolare, percorreremo un tunnel sottomarino. Rimango davvero stupita per questa opera che viene definita una delle sette meraviglie dell’ingegneria civile cubana, lungo ben 733 metri è un opera che è stata realizzata da una società francese e finita nel 1958, con sistema costruttivo di metodologie e tecniche moderne ovviamente dell’epoca, vi confesso che fa un certo effetto percorrerlo sapendo che è un tubo sott’acqua, una sensazione unica.
Salutiamo il nostro simpaticissimo driver e ci avviamo ai soliti meticolosi controlli prima di rientrare a bordo, Siamo in nave, un bel tè caldo e dei pasticcini e poi andiamo a bailar, la vita di bordo ha inizio, rientrati tutti dalle escursioni la nave si anima come sempre, sotto la guida dei bravissimi animatori ci scateniamo nei giochi e nei balli cubani, intanto MSC Opera inizia a mollare gli ormeggi e salpa per un altra nuova meravigliosa e interessante meta. Mi affaccio al deck più alto e come sempre è un emozione sbracciare nel salutare chi vede scorrere silenziosa sull’acqua la nave e che altrettanto ci saluta gioiosa ricabiandoci, il sole è quasi al tramonto e ci offre giochi di luce stupendi.
Teatro time! Serata di gala per cui si inizia con la presentazione del “The Captain’s Staff”, al comando della nave c’è il simpatico e professionale Raffaele Iaccarino, che si avvale appunto di un suo entourage formato da bellissime e bravissime persone, ufficiali di spicco molto attenti e sempre a disposizione di noi passeggeri, il tutto introdotto da Javier Mora, eccezionale Cruise Director. Che dire un gioiellino di nave con un crew di tutto prestigio e rilievo, compreso i bravissimi e simpatici ragazzi del Team d’Animazione. A seguire lo spettacolo come sempre con artisti supremi, si prosegue con la cena e poi via alla mondanità notturna nei saloni e nel Lounge della nave…amo questa vita…starei sempre a bordo!
The end prima parte! Concludo qui il racconto di questa meravigliosa meta iniziale della crociera, ma ritorno presto con la tappa seguente, vi porterò in Jamaica a Montego Bay ma non vi anticipo nulla!
Stay tuned…e la nave va! 😉
2 Responses
Serena Passaponti
Ciao Rita, è stato davvero un piacere leggere questa prima tappa. Prendo nota di tutto e vado alla prossima… ciao ciaoooo
Rita Cosentino
Ciao Serena bella…grazie di cuore per averla trovata interessante e per la continuazione nella lettura, un bacione a te! 😉 🙂