ALLA SCOPERTA DELLA FRIZZANTE VALENCIA CITTÀ TRA CULTURA CATALANA E ANDALUSA AFFACCIATA SULLE RIVE DEL FIUME TURIA E APPARTENENTE ALLA BELLA COSTA ORIENTALE DELLA SPAGNA – Ottobre 2012 – Oggi vi racconto una escursione di qualche anno fa ma sempre meta attuale e interessante, precisamente abbiamo fatto scalo in questa città durante il viaggio a bordo di MSC Orchestra. Siamo ad ottobre ma c’è un tempo caldo e meraviglioso, la nave è quasi vicina alla costa spagnola e nell’attesa di sbarcare ci godiamo il sole sull’ultimo deck della nave, che animata di musica e balli ha il pienone giù a bordo piscina.
Per scoprire Valencia abbiamo prenotato un escursione targata MSC Crociere con guida di lingua italiana e che ci porterà in visita alla Ciudat de les Artes i les Cencies e ci farà fare anche un breve tour nel centro storico della città. Ci siamo quasi all’attracco per cui ritorniamo in cabina per qualche scatto allo skyline di Valencia, dal balcone intravediamo e spiccano le sagome degli edifici del complesso delle Arti e della Scienza, immortaliamo anche il pilota che sale a bordo dopo che la sua imbarcazione ha affiancato la nave, recuperiamo gli zainetti e i ticket escursione e ci avviamo al punto di riunione del nostro gruppo in uscita.
Attracco in corso e addetti all’ancoraggio all’opera! Veniamo chiamati dalle hostess per l’escursione e ci avviamo all’uscita dove i pullman attendono, la nostra prima tappa dunque sarà il futuristico e incredibile sito ad opera del valenciano genio e audace architetto Santiago Calatrava, lo stesso che ha progettato l’omonimo ponte a Venezia in prossimità della stazione ferroviaria e che attraversa il Canal Grande. Pronti in pullman si parte…facciamo conoscenza con Isaac la nostra guida, che da subito durante il tragitto inizia a raccontarci cosa andremo a vedere, ci anticipa che questa oasi tecnologicamente avanzata e dallo sviluppo avveniristico, convive perfettamente con la semplicità di questa città storica dalle tracce presenti delle vestigia romane. Infatti Valencia fu proprio fondata da questo popolo latino nel secondo secolo a.c. e aggiunge anche una nota da non sottovalutare, informandoci che per la sua posizione invidiabile sul Mediterraneo, costituisce già un attrazione per il solo arrivarci e mettere piede sul suo suolo, conclude assicurandoci che la scopriremo nelle sue parti più salienti e in base al tempo a disposizione, dopo aver lasciato la Città delle Arti e della Scienza.
Dopo una mezz’oretta di viaggio, eccoci arrivati al grande complesso culturale che è il fiore all’occhiello di Valencia, occupa la parte meridionale della città e giace per la maggiore sopra il letto del fiume Turia, è il polo di visita per eccellenza dei turisti ed ha fatto si che Valencia si sia potuta svestire dei panni della provincialità in cui era confinata e proiettarsi nel futuro verso il mondo moderno e globalizzato. L’area che occupa il complesso è di circa 35 ettari e per visitarla bene mi son resa conto che non bastano 3 ore ma ci vorrebbe più di una giornata intera, tuttavia noi siamo riusciti a vedere anche se pur in fretta, tutti i suoi edifici eccetto la parte destinata agli spettacoli del delfinario. Mappa alla mano che ci è stata data all’ingresso per orientarci e capire meglio l’insieme dell’area e dietro Isaac che ci guida, entriamo in un mondo davvero fantastico contenuto in un lussureggiante polmone verde e proiettato tutto al futuro. Una volta nel sito sgrano gli occhi nel vedere quello che ho davanti, rimango esterrefatta credetemi…per il contesto avveniristico sembra di essere stati proiettati sul set di in un film di fantascienza e vivere le sue scene!
Prima di iniziare a descrivervi la nostra visita all’interno di questo sito speciale, vi fornisco qualche info che potrebbe esservi utile, noi abbiamo preso un escursione combinata di MSC Crociere e quindi ad un costo unico e complessivo di visita in due luoghi, ossia per la Città delle Arti e della Scienza e un tour di Valencia. Leggendo le varie informazioni sul web un ticket combinato per visitare l’intero complesso avveniristico, è di circa 40 euro per gli adulti e 28 euro per i ridotti, le persone non abili, gli over 60 anni e bambini 4/12 anni, mentre i bimbi 0/3 anni entrano gratuitamente. In ogni caso verificate sempre al momento in cui vorrete andarci che i costi non siano cambiati, di seguito ecco il link del suo sito ufficiale Visit Valencia, qui potrete trovare gli orari di apertura e i prezzi, i biglietti si possono acquistare anche online e in tal caso come recita il sito usufruirete dello sconto. Sempre al link avrete la possibilità di scelta delle varie visite combinate agli edifici e vi potrete regolare se ci andrete fuori escursione MSC. Il primo edificio che si presenta ai nostri occhi è l’Opera, una struttura che solo a guardarla, ha suscitato in me davvero un pensiero di sfida alle leggi della fisica e mi ha lasciato a bocca aperta con la sua ala sul tetto, sospesa nel vuoto raggiunge ben 70 metri di altezza! Isaac ci informa che è stata realizzata nella sua forma a mò di cranio umano, dove il teatro è contenuto da due involucri, uno ospita l’auditorium e l’altro il teatro, entrambi vengono messi a disposizione per danze sperimentali e mostre artistiche, il resto dell’ambiente ha quattro sale per la diffusione della musica e può ospitare fino a 1700 persone.
Proseguendo il nostro tour nel verdeggiante parco arriviamo all’Hemisferic ovvero il Planetario, la prima struttura inaugurata di questo enorme complesso avveniristico e che si trova all’interno di un lago artificiale la cui superficie totale arriva a 24.000 metri quadrati. Anche in quest’altra struttura e proprio perché il nome stesso richiama uno strumento ottico per riprodurre in modo realistico la volta celeste, la sua forma è quella di un occhio umano, che all’occorrenza apre o chiude la palpebra, troviamo che deve essere davvero suggestivo assistere ad un tale risveglio! Il Planetario vero e proprio è la pupilla che si intravede all’interno, praticamente la cupola che traspare dalle vetrate e che è nello specifico la sala proiezioni. Quest’ultima possiede due sistemi video, una con schermo concavo della grandezza di 900 metri quadri e un altra con il sistema grande formato cinema IMAX, che può ospitare per la visione delle proiezioni oltre 300 persone. Curiosità: apparentemente da un primo approccio vi sembrerà che il tutto sia soltanto quello che si vede sulla superficie dell’acqua e invece no! E’ dotato di altri locali che si sviluppano sotto il pelo dell’acqua, sono: la biblioteca e un auditorium. Infine per pochi euro potrete misurare il vostro equilibrio e divertirvi galleggiando sull’acqua all’interno di enormi sfere di plastica trasparente, appositamente messe a disposizione nella stessa laguna artificiale che circonda l’Hemisferic, ovviamente imbranata come sono mi son guardata bene dal provarle! 😉
Continuiamo il nostro tour e arriviamo al Museo delle Scienze, anche qui la struttura ha sembianze di essere vivente, in questo caso la forma è simile ad uno scheletro di una balena. E’ un museo interattivo dove si può apprendere l’evolvere della tecnologia attraverso le nostre stesse sperimentazioni con il tatto e l’udito, un museo che da’ così la possibilità tramite il divertimento sia per gli adulti che per i bimbi, di raggiungere la conoscenza del progresso applicata alla vita delle persone e lo studio delle reazioni del corpo umano in tutte le sue sfaccettature. I locali sono distribuiti su tre piani ed è tutto in vetro e metallo, all’esterno sotto le volte vi troverete i servizi igienici, la caffetteria e dei comodi divanetti per risposarvi all’ombra, oltre ad alcune teche con esposizioni che vi anticipano quello che vedrete all’interno. Curiosità: troverete scritto diverse volte: vietato NON toccare e NON sentire! 😉
Ci lasciamo alle spalle il Museo e andiamo all’Umbracle, si tratta di un orto botanico dove ammiriamo tutte le specie coltivate nella regione e distribuite lungo i sui 300 metri e oltre di lunghezza. Quest’altra parte costituisce anche anche la copertura di un parcheggio, in sostanza sotto la pavimentazione c’è un ampissimo spazio adibito a piazzole dove lasciare la propria autovettura al coperto e il cui costo è di euro 1,80 per ogni ora e 20 euro per l’intera giornata, può contenere ben più di 600 vetture e oltre 20 pullman. Ma l’Umbracle non è solo botanica è anche una galleria d’arte all’aperto con sculture contemporanee e un punto panoramico d’osservazione, infatti Calatrava ha sviluppato il progetto con l’intento di soddisfare i bisogni relativi all’accoglienza turistica, mantenendo il legame fra arte e natura. vi assicuro un vero e proprio museo naturale en plain air sotto la sua incredibile successione di archi, insomma un po una sorta di giardini d’inverno di un tempo.
Il penultimo edificio che ammireremo è l’Agorà, mantenendo sempre il riferimento al corpo umano, è stata pensata dall’architetto come due mani giunte con le dita intrecciate, i montanti appunto rappresentano le dita. Anche per questo edificio la parte superiore è movente e si apre per far entrare la luce naturale. Proprio perché destinata ad ospitare diversi tipi e generi di eventi è stata nominata agorà, vale a dire fulcro, punto importante di raccolta, ossia come se fosse una piazza polivalente ma coperta. Isaac ci dice che l’esterno è realizzato con la tecnica Trencadis, una tipica definizione catalana che vuol dire assemblare frammenti di ceramica, in sostanza una lavorazione moderna impiegata nelle nuove architetture, in questo caso la ceramica è di colore azzurro per dare uno slancio verso l’alto e farlo spiccare sul bianco candido, nota di rilievo: accoglie ogni anno gli open di tennis. Io ammiro questo edificio da entrambi i lati, ma la facciata che mi attira di più è quella posta dietro un bellissimo ponte strallato, il Pont de L’Assut de L’Or, il cui pilone è alto ben 125 metri.
Concludiamo la nostra visita con L’Oceanografic, che rappresenta in assoluto uno dei più grandi acquari d’Europa! Si delinea al suo interno in tre zone distinte che differenziano i vari ambienti marini presenti sulla terra, ossia i principali ecosistemi del mare. Il numero di esemplari marini ospitati è davvero da paura, ma la cosa più strabiliante è che ha due torri sottomarine posizionate attorno ad un lago ventrale e comunicanti fra loro tramite passerelle, corridoi o rampe galleggianti e un tunnel lungo 70 metri, il tutto sempre assolutamente sotto la superficie acquatica! E’ davvero una meraviglia strabiliante ammirare i pesci provenienti da tutte le parti del mondo da dentro questi involucri trasparenti e essendo circondati quindi dall’acqua marina, ma la cosa ancora più eccezionale è che ospita anche un ristorante sempre sottomarino…da non perdere assolutamente, spettacolare, si ha l’impressione di mangiare sul fondo dell’Oceano. Annesso c’è il delfinario dove si può assistere alle meravigliose performance di questi esseri leggiadri e agili, ma non abbiamo fatto in tempo a vederlo…le tre ore son davvero volate!
Il nostro tour all’interno della Citta delle Arti e della Scienza è terminato, mi soffermo ad immortalare con l’obiettivo le particolari finestre blu che corrono lungo il muro che delimita una parte di questo complesso avveniristico, la cosa che attira è che sembrano altre sculture che adornano il perimetro dell’area, ma non sono altro che aperture per dar luce e aria al parcheggio sottostante, una geniale trovata dell’architetto che ha sposato arte a servizio e le ha studiate come un mosaico artistico. Isaac la nostra guida riunisce il gruppo e al suo seguito ci avviamo per raggiungere il pullman che ci porterà nel centro storico di Valencia.
Durante il tragitto sul mezzo percorrendo le vie principali, scorgiamo lo storico mercato in stile Liberty, la neoclassica Placa de Toros e la sua stupenda Estation De Norte, peccato che l’escursione non preveda una sosta, perché la Piazza è davvero bella dal punto di vista architettonico, si affaccia sull’area anche il palazzo Municipale e a segnare il centro della zona c’è un artistica fontana.
Arrivati a destinazione seguendo Isaac ci inoltriamo nel centro storico e precisamente nel Barrio del Carme, un quartiere della città dalla storia millenaria. la nostra guida ci racconta che è molto frequentato la sera, infatti si riempie di giovani che prediligono questo quartiere animato intensamente dalla movida spagnola, una zona dunque dal ritmo tranquillo e meta di turisti al mattino e al pomeriggio ma che si trasforma al calar del sole, animandosi vivacemente di divertimento e vita notturna. Passiamo sotto l’arco dell’entrata più importante e ben conservata fra quelle che davano accesso alla città, fiancheggiata dalle Torrres de Serranos che ammiriamo prima di calarci nell’atmosfera della ciudad vieja. Si evince subito dallo stile, l’impronta araba data dall’influenza di questo popolo che è presente con le tracce che ha lasciato, in tutta l’area storica, essi trovarono rifugio a Valencia nel Medioevo e trasformano appunto il fulcro della città in un quartiere aristocratico e ricco di costruzioni.
Proseguiamo così all’interno del Barrio dai numerosi negozietti tipici, dove potrete comprare le cose più strane, ma anche popolato dalla presenza di ristoranti, localini e bar dove gustare le famose tapas, imbocchiamo viuzze ancora lastricate, strette e antiche, in cui in ogni angolo si respira arte e cultura e arriviamo in Placa De La Reina. Una piazza risalente all’ottocento e dedicata a Maria De La Mercedes De Orleans, in alcuni periodi dell’anno ospita mercati rionali e anche qui tutto il perimetro è incorniciato da ristoranti e caffè, oltre un verde centrale splendidamente curato.
Dopo aver scattato qualche foto e ascoltato Isaac che ci delucidava sulle fasi storiche della città, ci spostiamo di poco più avanti e siamo nella famosa Placa de la Virgen, il pezzo che spicca nettamente in piazza è la sua Cattedrale risalente al XIII secolo e il cui nome viene da San Michele Arcangelo, protettore della città per preservarla dal male e dalle tormente. Prima della Chiesa vi era una Moschea Moresca, mi accorgo scrutando la facciata che l’imponetene edificio religioso è un mix di Gotico, Barocco e Romanico, stili architettonici che amo e che conosco bene e che ritrovo anche al suo interno, contrafforti e volte a crociera la fanno da padroni…stupendi! Ma l’importanza di questo edificio non consiste soltanto nel manufatto ottocentesco, bensì assume carattere di rilievo per un qualcosa di veramente particolare che possiamo ammirare e che attira migliaia di turisti, custodisce infatti nella Cappella del Santo Graal il suo calice, uno degli oggetti sacri e più attrattivi per i fedeli e i curiosi di tutto il mondo. All’esterno alzando gli occhi, ci colpisce il suo campanile chiamato dai valenciani Torre Miguelete con ben 51 metri di altezza, vi informo che è visitabile ma preparatevi a scalare 207 gradini per raggiungere la sommità, comunque ne vale la pena perché godrete di una veduta globale di Valencia e del panorama della sua verde campagna.
Cingiamo il perimetro della Cattedrale e lasciandocela alle spalle siamo in Placa de L’Almoina un vero e proprio sito archeologico che sorge sui resti di un Foro Romano, infatti il centro dell’area è pavimentato con un ampia vetrata che ospita uno specchio d’acqua e che nei giorni di sole riflette le rovine sottostanti. Sia in superficie che nel semiinterrato c’è un complesso museale con reperti archeologici, inoltre sempre nel sottosuolo per un ampiezza di circa duemilacinquecento metri quadri, giacciono sparsi altri resti del foro romano, risalente ad un periodo che va dal II secolo a.c. al XIV secolo. L’ingresso per la visita è accessibile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 15.00 e il costo del biglietto è di 3 euro per gli adulti e 2 per i ridotti. Il giorno in cui abbiamo visitato Valencia era il 9 di Ottobre e la piazza era gremita da turisti e comparse per un evento importante della città, si celebrava una festa per una ricorrenza di rilievo, l’entrata trionfale del Re Jaime I a Valencia, entrata che all’epoca mise fine al dominio musulmano e inoltre sempre nello stesso giorno si festeggiava l’approvazione dello Statuto di Autonomia della Comunità Valenciana.
L’evento legato al 9 Ottobre prevede una sfilata di cavalieri in abiti medievali di cultura Cada, di quella Mora e di quella Cristiana, Isaac ci ha raccontato che si svolge in un turbinio di musica, colori e animali che animano la piazza della Cattedrale e che vi partecipano più di 3000 comparse. Lo spettacolo iniziava alle 18, ora in cui noi avremmo dovuto già essere a bordo, per cui non abbiamo avuto la possibilità di assistervi, tuttavia io e la mia dolce amica di sempre Teresa, ci siamo accontentate di ammirare i figuranti che provavano nella piazza le loro future esibizioni per la sfilata e non abbiamo perso anche l’occasione per una foto con due personaggi in costume davvero particolare e a dir poco accattivante sul serio, si trattava di due componenti della Esquadra de Zulues Moros nel loro abito cerimoniale…wow!
Il tempo a nostra disposizione è terminato! Di sicuro abbiamo visto una minima ma saliente parte di Valencia, sapevano bene ed eravamo coscienti che l’escursione scelta riservava il maggior tempo alla Città delle Arti e delle Scienze, non ha importanza perché così è un occasione per pianificare un altro viaggio futuro e poter rimettere piede in questa città ricca di storia. Si ritorna quindi ai pullman seguendo Isaac e ripercorrendo con il mezzo l’ex lungo fiume che adesso è un enorme parco che attraversa la città, in venti minuti siamo al terminal crociere Acciona, salutiamo la nostra brava e simpatica guida e ci avviamo all’interno del porto. Prima di imbarcarci su MSC Orchestra, ci concediamo gli ultimi scatti sul suolo valenciano e una volta in nave, saliamo all’ultimo deck per assistere alla partenza della nave che puntuale come sempre alle 18.00 molla gli ormeggi e con tre suoni di horn saluta la città e prende il largo.
Consueta capatina al buffet come ad ogni rientro da una escursione, per gustare un ottima pizza…ma non solo 😉 e poi si va in cabina. La posizione del nostro alloggio è in poppa quindi con una visione del circondario quasi totale, credetemi non c’è cosa più bella di una cabina di poppa con balcone ve lo assicuro, godiamo così di uno dei tramonti meravigliosi che solo andando per mare ci si può regalare e i nostri scatti all’orizzonte si perdono numerosi!
Si fa ora di cena e assieme al mio stupendo gruppo si va all’Ibiscus Restaurant e a fine pasto allo Shaker Lounge, dove ci sarà il Tropical Party, mentre MSC Orchestra inizia la sua navigazione verso le Baleari per approdare infine a Ibiza, dove l’attracco è previsto intorno all’una di notte. La serata continua godendo delle attività di bordo e sempre allo Shaker Lounge approfitto per salutare due cari amici, il favoloso cantante Ernesto Radano e il bravissimo Cruise Director Marco Cimbaro, con entrambi non posso non fare una foto ricordo e in attesa di arrivare a Ibiza continuiamo a partecipare ai giochi con i bravissimi ragazzi dell’animazione.
The end per quest’altra bellissima e interessante tappa croceristica, ciao e alla prossima meta in crociera MSC, che sarà Ibiza e allora se la vuoi scoprire stay tuned! 😉
E la nave va… 😉
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