Meravigliosa crociera degli MSC Fans! Parte terza – Grecia Caldera di Santorini – Oia.

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PRIMA CROCIERA DEGLI MSC FANS! 22/29 Aprile 2018 Capitolo 3  GreciaCaldera di SantoriniOia con accenno a Fira  Foto Copyright By © Rita Cosentino, Mauro, Carmelo, Saverio, Salvatore L, Antonio P, Antonio C, Kevin, Filomena, Agnese, Claudia, Anna Rita, Paola, Letizia. –  Agenzia di viaggio partner Bluvacanze La Romanina -Segue dalla prima e seconda parte –  Quarto giorno di crociera, intorno alle 8.00 approdiamo in un altro lembo di terra greca, affacciata al balcone della mia cabina mi godo per l’ennesima volta l’affascinante entrata al centro dello specchio d’acqua che un tempo era il cratere di un vulcano, così  MSC Musica si ferma nella Caldera di Santorini. Non esistendo in prossimità della costa un porto adeguato alla stazza delle navi, il nostro Hotel di lusso staziona senza gettare le ancore, in quanto la profondità è talmente ima che non lo consente, per cui con l’ausilio dei soli motori controlla e mantiene la sua posizione, raggiungeremo terra con le lance locali che si avvicenderanno sottobordo. La giornata ci regala un sole stupendo e un caldo estivo incorniciato da un mare tranquillo in assenza di vento, non possiamo chiedere di meglio!

Ci troviamo nel Mar Egeo e nell’isola più meridionale dell’Arcipelago delle Cicladi, il cui capoluogo è Fira che ha da un lato Firostefani e Imerovigli e dall’altro Oia. Facciamo la nostra consueta colazione al buffet e sbarchiamo con l’ausilio delle motonavi locali che ci porteranno a terra, una volta messo piede al porticciolo il gruppo si riunisce per decidere dove andare, vi faccio presente che non vi descriverò Fira tranne che per qualche accenno finale, su quest’ultima potrete trovare info e narrazione al link seguente che tratta di un mio precedente articolo su  Santorini. Dunque visto che la maggior parte fra cui me già conoscevano il capoluogo, decidiamo di scoprire Oia e ci accordiamo con un tour operator locale per raggiungerla, i restanti componenti della mia bella ciurma invece si fermeranno in visita a Fira, Per Oia prenderemo le stesse motonavi che fanno la spola da  MSC Musica a terra e per la cifra di 10€. a persona in A/R, ci condurranno al paesino dove una volta giunti ci sarà anche un pullman che ci lascerà in prossimità del centro arroccato sulla montagna. Vi informo che il costo varia secondo il numero di persone, ovviamente essendo un gruppo è venuto di meno dei 15/20€. che chiedono ai singoli.

Oia dista da Fira tramite i bus circa 11 km al costo di circa 10€. in A/R e di taxi intorno ai 15€, per il mezzo pubblico le corse sono ogni mezz’ora e vanno dalle 7.00 fino alla mezzanotte in estate, mentre in bassa stagione l’ultima corsa è alle 20.30, questo se vi volete avvalere dei mezzi sulla terra ferma, il tempo più o meno impiegato dalle lance è simile. Inoltre si possono noleggiare anche scooter, quad o vetture e i prezzi non sono così alti, circa 30€ una macchina e meno un quad o altro mezzo su due ruote. Saliamo a bordo e in venti minuti di navigazione siamo sotto costa, la nostra traversata è volata in poco tempo fra chiacchiere, foto di rito e ammirazione del circondario, così senza neanche accorgerci arriviamo in questa punta all’estremo nord-ovest di Santorini, proprio sul bordo della caldera e dove a detta di tutti per la sua dislocazione, regala panorami e tramonti tali da togliere il respiro all’osservatore che li rimira, una vista assolutamente rara e unica sulla baia e su tutta l’area vulcanica.

Durante le manovre di attracco della motonave lo scenario che si presenta ai nostri occhi è davvero irreale, in un paesaggio quasi lunare e su rocce color terra rossa, spicca il bianco acceso delle casette del villaggio e il blu delle loro cupole e degli infissi, che dire una classica cartolina greca, talmente bella da sembrare non vera ed esistente, un villaggio quasi da fiaba arroccato sulle rocce vulcaniche! Oia si affaccia sue due lati rispetto al mare, ad ovest verso la Baia di Ammoudi e ad est con la Naia di Armeni, il suo nome risale al secolo scorso, sostituito al precedente Anomeria. Il paesino ha circa 3500 abitanti e vive di turismo tutto l’anno e attività connesse, data la posizione sulla scogliera non ha spiagge tranne una, le aree per la balneazione più conosciute son quelle della baie che ho citato su e sono esclusivamente piattaforme di roccia in prossimità dei porticcioli e sempre popolate da molti turisti, l’unica spiaggia peraltro rinomata è quella di Katharos che si trova in fondo alla strada verso Ammouudi con massi e nera sabbia vulcanica, non è attrezzata ed è una delle poche non affollate. Una volta scesi dall’imbarcazione diamo sfogo alle foto del bellissimo circondario e  attendiamo il bus che ci porterà nell’agorà del villaggio.

Sotto un sole davvero cocente eccoci allegramente in tour alla scoperta di Oia, l’ingresso al villaggio è ricco di negozietti di souvenir, boutique, ristoranti e villette a picco sul mare, mi colpisce il constatare che la maggior parte son scolpite e ricavate in nicchie scavate nella roccia vulcanica, vale a dire le cosiddette case grotta, in greco Iposkafa, ma ho notato anche l’altra tipologia abitativa presente nella zona bassa che prende il nome di Kapetanospita case dei capitani. Queste ultime appartenevano in origine alle famiglie dei più ricchi del luogo e che tra il XIX e il XX secolo appunto divennero proprietà dei comandanti di navi che facevano le maggiori rotte commerciali passando proprio da Oia. Le Iposkafa dal significato appunto scavato nella roccia, quasi addossate l’una all’altra, erano quelle appartenenti alla classe sociale più povera ed avevano due sole camere strette e lunghe, con i soffitti in pietra e paglia e pavimento in terra battuta, oggi son state tutte restaurate e la maggior parte rappresenta alloggi lussuosi offerti ai turisti per le loro vacanze. I punti nevralgici del paesino sono raggiungibili esclusivamente a piedi percorrendo vicoletti labirintici con ai lati una miriade di boutique e negozietti a cui è difficile resistere e non entrare per acquistare e che brulicano sempre di persone assolutamente affascinate dal contesto.

Ci addentriamo nell’abitato di un bianco candido e raggiungiamo un punto da cui si accede ad un belvedere che regalerà una vista fantastica di tutto il villaggio e dell’intera caldera. Mi soffermo stupita nell’osservare un delizioso cagnolino che tranquillamente sulla sommità di un tetto e noncurante del pericolo, sembra stia ammirando affascinato anche lui lo splendido mare sottostante, Oia è anche questo! I più audaci sfideranno il percorso arduo e andranno così alle rovine dell’antico e bizantino Castello Veneziano, ex sede della famiglia Agyri visto che tutta Santorini in origine nel 1200 è stata baronato dei veneziani e la cui storia potrete scoprirla appunto nell’altro mio articolo linkato su. Da questi ruderi del kastro  si godrà di uno scenario unico al mondo, la vista del vulcano di Palia e Nea kameni, la piccola isola di Thirassia, oltre la miriade dei tetti delle chiesette, delle case in basso e il godere dei profumi inebrianti provenienti dai loro terrazzi adorni di lussureggianti Buganvillee, oppure volgendo lo sguardo a destra avrete la vista verso i mulini a vento che sembrano usciti da una tela di un pittore e che rappresentano l’emblema di questo sito.

Proseguiamo il tour e dopo le rovine del maniero arriviamo così nel punto focale di Oia, la sua piazza principale. Nell’area che spezza il groviglio dei vicoli spicca la bianca facciata della Panagia di Platsani, la chiesa ortodossa è una ricostruzione fedele all’originale che si trovava nell’area del castello veneziano e che andò distrutta con il terremoto del 1956, ha un interno decorato da un tripudio di oro e affreschi, oltre le tante di icone su tavole lignee, fra cui l’effige della Madonna che cela una suggestiva leggenda. Si narra che l’icona fu recuperata in mare da un pescatore che poi la portò al villaggio, nei giorni a seguire la stessa misteriosamente sparì e fu ritrovata fra le mura del castello, venne nuovamente riportata al villaggio ma il mistero si perpetuò. I residenti a quel punto pensarono che quello era il luogo prediletto dalla Vergine e in suo onore edificarono così proprio li la nuova chiesa. Ed ecco spiegata dal greco, la definizione Platsani, vale a dire il suono onomatopeico splash che fa l’acqua del mare nel rifrangersi, quindi chiaro riferimento al luogo del ritrovamento. Lasciamo la chiesa e diamo sfogo ai numerosi scatti a ricordo del luogo incantevole, immortaliamo anche una targa appesa ad un albero in prossimità di un negozietto, che sinceramente rispecchia l’attuale dipendenza da internet, che dire assolutamente contemporanea e significativa! 😉 😀

Calcolando i tempi ci rendiamo conto che è ora di iniziare ad avvicinarsi a Fira, per cui ci incamminiamo verso il punto stabilito dove ci attende il bus che ci riporterà nel capoluogo di Santorini, infatti il ritorno è previsto con il mezzo su strada. Nell’attesa che arrivi il bus, do uno sguardo alla mia fedele Lonely Planet e scopro anche che il piccolo porticciolo di Oia, intorno alla metà del XIX secolo era un centro molto ricco e prospero tanto da possedere addirittura 130 navi con cui favoriva scambi commerciali con la Russia, il Levante e Alessandria d’Egitto, praticamente esisteva un immenso cantiere navale proprio sotto questa falesia. Qui mi riallaccio al discorso fatto precedentemente sulla distinzione delle abitazioni, appunto i capitani di tali navi abitavano in quelle più basse e i marinai in quelle ricavate dalla roccia. Che dire in conclusione, decisamente ho trovato Oia assolutamente meno di massa rispetto a Fira e molto più caratteristica e affascinante, senza nulla togliere ovviamente a quest’ultima. Una chicca: gli amanti del trekking raggiungono Oia a piedi in circa tre ore, tramite un sentiero presente adiacente la scogliera e lungo circa 10 km, di sicuro abbastanza faticoso ma che ripaga gli sforzi con scenari incantati e nuovi e che di certo non si godono raggiungendolo via terra o mare! 😉

Pochi minuti di attesa e arriva il bus, tutti a bordo e si parte alla volta di Fira. Il pullman inizia la sua corsa fra tornanti e rettilinei immersi in un paesaggio davvero lunare che ci mostra il lato opposto della costa rispetto a quello in cui siamo approdati la mattina, uno scenario con qualche casetta sparsa qui e là, una strada abbastanza stretta con anche buche disseminate che si intervalla a tratti ben asfaltati e che quando si incrociava un altro mezzo grosso, uno dei due doveva necessariamente fare retromarcia per consentire il passaggio…aiuto paura! In mezz’ora comunque arriviamo a destinazione sani e salvi per fortuna 😀 scendiamo dal mezzo e in pochi minuti a piedi siamo nel centro di Fira. Paesino sempre arroccato sulla scogliera della caldera a ben 260 metri d’altezza sul livello del mare, ci offre una piazza principale, la Theotokopoulou, dal cui belvedere terrazzato si ammira il porto vecchio, l’edificio del Museo Archeologico, la cattedrale di Ypapanti e la Chiesa della Vergine. Ovviamente le foto si susseguono numerose nei vari punti del sito che offrono scorci da pura cartolina e sopratutto con lo sfondo dell’azzurro mare Egeo su cui spicca la nostra  MSC Musica.

Abbiamo ancora tempo a disposizione visto che manca un ora abbondante alla partenza dell’ultima lancia che ci riporta a bordo, così decidiamo di fare anche un breve giretto nelle vie in prossimità della piazza e quelle che portano alla funicolare per la discesa alla marina. Passiamo davanti alla Cattedrale della Candelora del Signore che costituisce il principale edificio di culto del villaggio, l’attuale è ortodossa ed è fedele all’originale del 1827 distrutta dal terremoto, semplice nelle sue linee esterne, anche se pur di piccole dimensioni ha un interno ricco di fregi, affreschi,  lampadari e icone. Facciamo qualche foto e proseguiamo la passeggiata, ovviamente non entrare nei negozi per noi donne della bella ciurma è impossibile, come sempre la tentazione è grande e qualche altro acquisto riempe le buste già con souvenir precedentemente presi a Oia. In questi splendidi villaggi ci sono anche tanti gatti dolcissimi che fanno la siesta all’ombra, non resisto li accarezzo e scatto una foto, lui sornione mi guarda fa le fusa come a ringraziarmi, sa di essere uno dei protagonisti del luogo, di sicuro non sarò la prima a fargli le coccole!

E’ ora di rientrare a bordo, qualcuno sceglie di scendere a piedi fra gli asinelli e altri, più comodamente come me ad esempio, sceglie la via cavo! 😀 Facciamo il biglietto di una corsa al costo di 6€. e ci mettiamo in fila per prendere la famosa Santorini Cable Car, pochi minuti e siamo a bordo di queste “uova” oscillanti, una pendenza straordinaria con non pochi brividi, ma vi assicuro che per il panorama che godrete ne vale la pena, perchè sul lato nord avrete la possibilità di ammirare l’estensione di Fira negli altri due villaggi affiancati: Firostefani che dista soli 15 minuti a piedi e Imerovigli che la si raggiunge in mezz’ora sempre camminando. Una discesa che dura cinque minuti di orologio, che vi tiene si con il fiato sospeso e con adrenalina in corpo ma che viene ripagata dallo scenario man mano che si avvicina al mare giù al porto. Tutto ciò fa si che questa località non solo sia amata dai turisti ma anche da rinomati artisti, in assoluto una location impareggiabile che lo diventa ancor di più al tramonto, quando il sole si tuffa in mare creando un caleidoscopio di colori inimmaginabile se non lo si vede con i propri occhi, un esperienza assolutamente da provare almeno una volta nella vita.

Giù il piccolo porto che è ricco di ristorantini, viuzze con negozietti e agenzie di tour operator che offrono escursioni, è una zona che ha momenti di caos impressionante in concomitanza allo sbarco dei passeggeri dalle navi e momenti di assoluta pace e relax in assenza di turisti. Nell’attesa dell’arrivo delle nostre lance che ci riporteranno a bordo, c’è chi continua a curiosare nei vari shops e chi come Claudia seduta in totale relax si perde nell’osservare l’azzurro Mar Egeo. La piccola imbarcazione arriva e si rientra nel nostro lussuoso Hotel galleggiante, come da prassi una volta a bordo dopo aver lasciato le buste degli acquisti in cabina, si va tutti al buffet a rifocillarci per lo spuntino pomeridiano e poi come di consueto ci si sposta al deck piscine per un caffè e goderci poi dal ponte più alto la partenza da questo incantevole specchio di mare, a seguire balli per il Sail Away Party e poi partecipazione ai giochi capitanati dai bravissimi animatori di  MSC Musica.

Il tempo scivola verso il serale mentre la nave ha preso il largo alla volta di un nuovo porto e intorno alle 18.00 si rientra in cabina per il cambio d’abito in previsione del resto della giornata. Si inizia con lo spettacolo al Teatro La Scala, presentato dall’impeccabile Luigi Cruise Director, va in scena Wonderland, preceduto da un immancabile sitcom con il grande Carlos A. C. D. che ci fa sempre morire dal ridere, assisteremo ad una rappresentazione di un meraviglioso mondo di fantasia. Una rivisitazione scenica che narra gli eventi delle avventure di Alice nel mondo delle meraviglie, dalla famosa fiaba di Lewis Carroll che tratta di una ragazzina ormai diciannovenne alle prese con la sua smemoratezza e che crede di vivere in un sogno ma che invece è realtà, un espediente creato per ricevere la proposta di matrimonio dal giovane lord inglese Hamish Ascot. Un tripudio di costumi e scenografie che li seduta in prima fila e a stretto contatto visivo, mi lascia a bocca aperta, incantata e persa nella fiaba! Artisti dalle performance come sempre impeccabili, perfette ed eccezionali.

La serata prosegue con la cena e poi al Crystal Lounge per il White Party, a tema dunque per cui tutti vestiti di bianco, ma forse anche in onore alla candida Santorini che abbiamo lasciato da qualche ora. Lo spettacolo prima di dare spazio a noi con balli social e giochi è stato preceduto da una serie di coreografie ad opera dei ballerini artisti internazionali della MSC Musica, gli stessi che si esibiscono a teatro, a dir poco stupendi. A seguire i protagonisti saranno i passeggeri, con “Dance Around the World” ci scateneremo sulle note ad opera degli strumenti della fantastica Sinergy Band. Per concludere la serata, dalla mezzanotte fino all’alba come sempre si andrà in Disco, la Q32, e poi tutti a riposare in cabina in previsione dell’indomani e di un altro giorno in tour.

E mentre siamo distesi nell’attesa di varcare la porta del mondo dei sogni, ci affidiamo al mare che ci culla, ci rasserena, e i nostri pensieri si intrecciano come le onde, ci trasportano seguendo un moto ora perfetto, ora tumultuoso, per poi svanire come d’incanto nell’oblio delle braccia di Morfeo e risvegliarsi in una nuova terra, una terra sempre ellenica ma che rappresenta il vero cuore dell’antica Grecia, nota in tutto il mondo per essere stata sede dell’Accademia di Platone e del Liceo di Aristotele, terra di Socrate, Pericle e Sofocle!

Ciao e al prossimo meraviglioso approdo con la prima CROCIERA DEGLI MSC FANS e se vorrai scoprirlo stay tuned on

 Ricopennaselvaggia!

The end…e la nave va… 😉

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2 Responses

  1. Filomena
    | Rispondi

    Bellissima crociera, gruppo stupendo e nave e itinerario superlativi. Grazie Rita

    • Rita Cosentino
      | Rispondi

      Grazie a te Filomena e a voi tutti per aver partecipato, il merito è anche vostro! 🙂

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