Un’altra meravigliosa crociera! Alla scoperta delle Capitali Baltiche – Parte terza Russia – San Pietroburgo.

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RUSSIA SAN PIETROBURGO – STORICA AFFASCINANTE CITTÀ DI PIETRO IL GRANDE E ANGOLO TERRESTRE DALLE NOTTI BIANCHE DOVE IL SOLE PER DUE MESI NON TRAMONTA – VIAGGIO PRENOTATO CON CRUISETOPIC CRUISE TRAVEL AGENCY – 17 settembre 2019 – Terza parte di un’altra meravigliosa crociera con il suo altrettanto meraviglioso itinerario ( segue dalla prima Copenaghen, dalla seconda Helsinki). Oggi siamo in Russia, affascinante terra del Nord Europa dai lussureggianti paesaggi e dalle sue strabilianti architetture. Sotto un cielo plumbeo e minaccioso  MSC Meraviglia ha mollato le ancore nel porto di San Pietroburgo. Avendo scelto un’escursione in bus e anche per la vastità della città, ricondurre a luoghi e vie per me non è tanto facile, in ogni caso ci proverò con degli aiuti. Quindi per redarre questo reportage mi sono avvalsa della localizzazione tramite Google e del valido apporto di Maria, la nostra deliziosa guida, che in messaggio privato ha gentilmente risposto alle mie domande, dandomi indicazioni sull’ubicazione dei monumenti che abbiamo visitato.

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Alle ore 7.00  MSC Meraviglia attracca puntuale ma il meteo non promette nulla di buono! In attesa dello sbarco, dal deck piscine sorseggiando un ottimo caffè, scruto lo skyline che ho di fronte e la prima cosa che mi colpisce è un “acuminato” altissimo grattacielo. Mi documento sul web e scopro che si tratta del Lakhta Center di proprietà della Società Gazprom, la Compagnia russa che produce e distribuisce gas naturale. Leggo inoltre che vanta quattrocentomila metri quadri adibiti a spazi pubblici fra cui un anfiteatro, una passeggiata pedonale, una piattaforma panoramica e una sala concerti. E’ stato progettato e realizzato in lastre di vetro curvo, per poter catturare i mutamenti della luce naturale e poterla riflettere nelle varie tonalità. Il design a cuspide ha un significato simbolico, identifica l’energia dell’acqua e la sua leggerezza nella fluidità. Raggiunge i 462 metri di altezza per un totale di 86 piani e ad oggi è il grattacielo più alto d’Europa, rappresenta inoltre il cuore di un nuovo quartiere futuristico.

Come ho già anticipato, prima di iniziare il reportage vero e proprio faccio una premessa. Per raccontare la storia di questa città così come ha fatto la nostra deliziosa guida di cui vi parlerò più avanti, davvero sarebbe necessario scrivere decine e decine di righe, perché è vasta quanto la sua stessa nazione oltre che ricca di storici accadimenti. Mi limiterò dunque in questo brutto condensato, lo ammetto 🙁 dove davvero espongo due passi ristrettissimi. San Pietroburgo è stata una città imperiale e anche una capitale russa, fu fondata nel 1703 sul Delta del Neva dallo Zar Pietro Il Grande, sviluppandosi in seguito su numerose isole circondate appunto dal fiume e lambite anche dal Mar Baltico. Lo Zar la volle così, per dare al suo impero una capitale in stile occidentale, capitale che nel corso della storia cambiò due volte nome, divenendo dalla appena nata San Pietroburgo di stampo tedesco, a Pietrogrado durante la guerra russo/tedesca e a Leningrado nel 1922 durante la rivoluzione bolscevica, dopo la morte di Lenin.

A tal proposito, dunque Leningrado, dal nome di Lenin. Così appellata in suo onore, dopo la morte del politico, che diede origine al primo Stato Socialista della storia. Colui che per sfuggire alle armate antibolsceviche che minacciavano un’offensiva decisiva, fu costretto a trasferire la capitale e il Governo Sovietico a Mosca, una mossa intesa come temporanea ma che poi rimase tale. Quattro decenni più tardi, quando il regime sovietico iniziava a disfarsi, nel 1991 su richiesta della maggioranza della popolazione, si istituì un referendum per ridare il nome originario. Fallito il colpo di stato, ultimo tentativo da parte del regime comunista, il 19 agosto di quell’anno il toponimo di San Pietroburgo venne definitivamente ripristinato. Curiosità: grazie alla sua posizione geografica con 60° N di latitudine, la lunghezza del giorno in città, varia con le stagioni e da metà maggio fino a metà luglio, il crepuscolo può durare tutta la notte, dando origine alle famose “notti bianche” o sole di mezzanotte.

Dopo il mio orribile sunto sulla città, (bacchettatemi pure lo merito), eccomi a iniziare il racconto della nostra escursione. Ore 9.30, al Broadway Theater della nave, attendiamo l’annuncio del nostro bus. L’escursione con  MSC Crociere l’abbiamo scelta perché in Russia ci sono regole restrittive e una procedura macchinosa e costosa per richiedere il visto dall’Italia. Infatti se si sceglie quello da 72 ore, si è soggetti a diverse limitazioni, fra cui il non poterla visitare in maniera autonoma, è consentito solo con guida autorizzata. Quindi la nostra decisione di avvalerci del tour operator della Compagnia di navigazione, risulta molto più tranquilla e fattibile, e l’obbligatorietà di una guida in loco, convince che allora tanto vale acquistare l’escursione comprensiva di quest’ultima e di visto, con un prezzo assolutamente abbordabile. Il nostro itinerario in bus, farà un tour in movimento passando dai luoghi più salienti e tre fermate per visitare altrettante location importanti. Dato il meteo minaccioso e la pioggia incombente, realizzo di aver scelto bene, zero mete da raggiungere a piedi oggi rappresentano l’ideale.

Una volta sbarcata e superato le procedure doganali esibendo il passaporto, nel momento in cui l’ho riavuto in mano assieme al visto cartaceo, son rimasta ad osservarlo con attenzione, è stato davvero interessante e curioso al contempo, leggere il mio nome e cognome tradotto in russo, wow! Peccato che al rientro in nave ripassando ai controlli sia stato ritirato, mi sarebbe piaciuto tenerlo come ricordo. Usciamo dal terminal e cerchiamo il nostro bus n.62, saliamo e facciamo conoscenza con la bella e preparata guida Maria Kuznetsova, parla ovviamente oltre la sua lingua anche perfettamente quella italiana e appena il pullman parte, inizia da subito a descriverci la città. A tal fine mi sento assolutamente di consigliarvela qualora vi recherete a San Pietroburgo in autonomia, è una persona dolcissima, garbata ma sopratutto davvero preparata. Di seguito nelle immagini sotto, ecco i riferimenti per poterla contattare.

Superata la zona portuale, Maria inizia a parlarci della storia di San Pietroburgo, storia influenzata dal regime politico degli anni precedenti e proprio attraversando i quartieri della prima periferia, ci fa notare grandi, tristi e scuri palazzi risalenti al periodo sovietico. Facciamo zapping visivo da quelli staliniani degli anni 30, spaziosi e monumentali, rivestiti in mattoni rossi materiale più isolante dato il clima rigidissimo della città, alle cosiddette Kammunalka, Casa Comune, risalenti al 1956 periodo di Khrushov, sempre grandi ma per l’esigenza di far convivere assieme più nuclei familiari. Senza dimenticare le così denominate Krusalti del ’60 che riportano al periodo di Brezhnev. Edifici a più piani, senza ascensore e piccolissimi, per poter ospitare più famiglie nello stabile, alquanto disagevoli per la non funzionalità. Infatti come ci fa notare la guida, le facciate sono ricoperte da pannelli di cemento non posati a regola d’arte, con conseguente poco isolamento, tant’è che lasciano filtrare spifferi e acqua piovana. Unica positività, il basso costo d’affitto.

Raggiungendo la prossimità del centro cittadino, lo scenario gradatamente muta e gli insediamenti residenziali divengono più curati fino ad arrivare agli edifici di lusso e a quelli istituzionali. Ma le tracce del passato riaffiorano, mostrandoci un tipico mezzo non certo all’avanguardia, diciamo vintage va! 😀 😉  San Pietroburgo è definita la Capitale Culturale della Russia, per le tante università e gli istituiti di ricerca. Nel primo tratto cittadino, approdando sull’isola Vasilieskij e percorrendo lungo il fiume Neva il Lieutenant Schmidt Embankment ecco la prima, l’Università Mineraria. In stile Neoclassico fu fondata nel 1773 da Caterina La Grande, un centinaio di metri più avanti vi è la Chiesa Ortodossa dell’Assunzione della Beata Vergine, alla vista ne rimango ammaliata! Con la sua spettacolare facciata è un’antico iconico tempio russo in stile Neo Bizantino ottocentesco, i suoi fregi in oro, le cupole e quant’altro sono di una bellezza indescrivibile, non oso immaginare cosa possa esserci al suo interno. Ecco nel vedere ciò, comincio a sentirmi veramente in Russia.

Andando avanti il tour si fa sempre più interessante, Maria ci indica alla nostra sinistra il Museo della Ricerca Scientifica dell’Accademia delle Arti, la storica sede risalente al 1757 come succursale dell’università di Mosca, che divenne autonoma nel 1763 per volere di Caterina La Grande. A seguire vi è il Palazzo dei Dodici Collegi, realizzato in Barocco Pietrino e su progetto dell’architetto svizzero Domenico Trezzini, quest’ultimo fu molto stimato dallo Zar per l’opera prestata. E’ un complesso lungo 400 metri voluto da Pietro Il Grande, che si sviluppa ai lati di un unico corridoio, con sale da lettura e uffici. Originariamente pensato per ospitare giudici governativi, a simbolo di una efficienza dello stato, oggi è sede dell’Università Statale di San Pietroburgo. In sua prossimità facciamo il nostro primo pit stop, si scende dal bus. Siamo nell’estrema punta nord/est dell’Isola Vasilieskij presso l’incrocio del Palace Bridge, che porta sulla sponda opposta.

Scendiamo dal bus, il freddo penetra il corpo ma lo ignoro, lo spettacolo della Neva sovrasta ogni sensazione, ed è bello fare foto ricordo proprio in quel punto, dove sull’altra sponda si erge maestoso l‘Hermitage. Un grandissimo museo in stile Barocco progettato da Bartolomeo Rastrelli, che vanta una delle più importanti collezioni d’arte al mondo, più di tre milioni di opere, anche se ne consente l’esposizione di sole sessantamila. In origine nato come residenza imperiale, Caterina la Grande vera ideatrice, lo fece divenire un museo, tale è la sua vastità, che per visitarlo non basterebbero neanche due giorni interi. Ma non posso non ammirare proprio di fianco a me, anche una delle due enormi colonne, di un bel rosso mattone come due guardiane, le Colonne Rostrate troneggiano sulla punta di quest’isola di San Basilio. Emergenti dal loro fusto, hanno ad altezze sfalsate, le polene e le prore rostrate delle navi. Alla base le cingono quattro statue, che fungono da allegorie dei quattro fiumi russi: il Volga, il Dnepr, il Volchov e la Neva. Con in cima i fari, servivano da orientamento ai naviganti.

Venti minuti di sosta, qualche foto ricordo e si risale sul bus alla volta della nostra vera e propria prima tappa di visita. La deliziosa Maria rileva che sul mezzo manca qualcuno, e allora ci intrattiene con un’allegra barzelletta a tema, diciamo una forma cortese di rimprovero per chi non è puntuale, e siccome lo trovo assolutamente giusto e anche rispettoso per noi già sul bus, la definisco davvero eccezionale! Ci siamo tutti, si va! Mentre attraversiamo il Ponte della Borsa, la guida continua a spiegare con dovizia di particolari storici, così costeggiando il Lungoneva arriviamo a destinazione. Ecco collegata solo da due ponticelli un’altra isoletta, la più piccola della città. Dal nome di Zayachy o Isola delle Lepri è la sede della Fortezza di Pietro e Paolo, un’altro manufatto sempre progettato da Trezzini, una immensa cittadella a pianta esagonale, eretta durante la grande Guerra del Nord che voleva i russi opposti agli svedesi. Qui davvero faremo un tuffo nel passato ai tempi del fondatore Pietro Il Grande!

Al suo interno vi è una zecca, un laboratorio scientifico segretissimo, dove si sviluppavano nuove tecnologie per le armi da guerra, un’antica terribile prigione in cui venivano detenuti gli oppositori politici, fra cui anche personaggi come Dostoevskij, Gorky, Trotsky ed un fratello di Lenin, completano il tutto, diverse aree adibite a museo con mostre sulla storia della città. I suoi bastioni angolari e il muro di cinta sono percorribili, consentono una passeggiata da dove godere un panorama meraviglioso. Noi visiteremo solo l’omonima cattedrale, Maria ci lascia per pochi minuti e va a munirsi dei ticket, io la “sostituisco” nel mantenere il gruppo unito. Biglietti fatti ci mettiamo in fila, non tanto lunga e scorrevole, mentre avanzo con lo sguardo puntato in alto, ammiro la stupenda guglia tutta in oro. Assieme alla chiesa raggiunge un’altezza di ben 122 metri, in cima ad essa vi è un angelo rivestito in oro che regge una croce. E tra uno sguardo alla guglia e il prestare orecchio alla spiegazione che ci anticipa la nostra brava guida, arriviamo all’ingresso dell’edificio.

Una volta entrati, ci da per primo il benvenuto un custode di tutta eccellenza 😀 un bellissimo micio con tanto di collarino staziona sulla sinistra della navata, non potevo gradire presenza migliore! 😉 La Cattedrale di San Pietro e Paolo è stata eretta in sostituzione dell’originaria in legno, il suo stile è un Barocco tipico delle chiese olandesi e tedesche, ha una pianta basilicale con cupola al centro. Continuando a scrutare sono stupefatta dalla bellezza  dell’Iconostasi in legno dorato e dal prezioso portale dello zar. Fra i due sulla destra in diaspro verde e quarzo rosa, insieme a quella di Alessandro II e la moglie, vi è la tomba di Pietro il Grande, mentre in marmo bianco, spiccano le tombe dei Romanov, uccisi con l’inganno durante la Rivoluzione Russa. La sua lunga navata centrale, è divisa dalle due laterali da pilastroni con splendidi capitelli, l’insieme scintillante di fregi e decori barocchi in oro mi lascia a bocca aperta, sembra di stare una sfarzosa sala da ricevimenti piuttosto che in una chiesa, stupenda davvero! Curiosità: l’altissima torre con guglia alloggia un carillon, ogni sei ore suona l’inno russo.

Lo stile della chiesa, ha dato decisamente una svolta architettonica, rispetto alle chiese tradizionali ortodosse, ne è chiara evidenza, la presenza degli accenni agli edifici protestanti dell’europa occidentale e come ho già scritto, per l’architettura olandese. La nostra visita termina, Maria riunisce il gruppo e si esce dalla cattedrale, lasciamo la fortezza e ci avviamo verso il bus.  Curiosità: la porta lato Neva è conosciuta come porta della morte, vi attraccavano le navi per prelevare i prigionieri da deportare per essere giustiziati. L’isola su cui sorge la fortezza è stata chiamata delle lepri, in quanto prima che costruissero, vi dimorava una colonia di questo animaletto. Ogni mezzodì viene sparato un colpo di cannone a salve che segna l’ora. Infine su un lato della fortezza vi è una spiaggetta, dove i residenti già da marzo se il clima lo consente, vi si recano a prendere il sole, una tradizione che si perpetua pare sin dagli anni ’60.

Tutti sul bus e si riparte. Mentre il mezzo si muove ecco una splendida carrozza d’altri tempi! Ebbene è un’altra esperienza di tour in visita, vale a dire, un giro della città su questo affascinante mezzo, trainato da una troika di cavalli. Il pullman prosegue e passiamo davanti allo storico Museo Militare dell’Artiglieria del Genio e del Corpo delle Comunicazioni, una superficie di 1700 ettari che custodisce armi storiche, carri armati, pezzi d’artiglieria, sistemi missilistici e molto altro, pensate in tutto ben 850.000 reperti. Proseguendo Maria ci fa notare la Cappella della Santissima Trinità, è stata costruita in memoria della precedente cattedrale omonima, che andò distrutta a causa di un vasto incendio, propagatosi oltretutto anche alle navi in porto. Imboccando il Trotskiy Bridget, notiamo una sorta di veliero, una ricostituzione storica della Fregat Blagodat, imbarcazione risalente al XVIII secolo, ma la sua destinazione d’uso è tutt’altro che navigare veleggiando, staziona fissa ancorata di fianco al viale, perché è stata adibita a lussuosissimo ristorante.

Alla fine del ponte siamo su un altra isola di San Pietroburgo la Vyborgskaya, area che si estende lungo la riva settentrionale del Neva. Rivediamo il complesso dell’Hermitage con la lunga fila in attesa di entrare, e ancora più avanti, Maria ci indica il bellissimo complesso dei Palazzi dell’Ammiragliato, in stile Impero e con di fronte l’annesso giardino dell’ammiragliato. Il bus continua su un’altro grande viale e scorgiamo da un’altra prospettiva la Cappella della Santissima Trinità. Di seguito, intitolato il Cavaliere di Bronzo, un monumento equestre dedicato allo Zar.  Curiosità: San Pietroburgo si trova su 42 isole ed ha circa 342 ponti, la guida informa che alcuni di essi si aprono e rimangono sollevati per diverse ore della notte, per consentire il passaggio delle navi. Lo spettacolo alle luci della sera è davvero affascinante, ma ci avverte che è meglio ammirarlo dalla sponda in sui si risiede, altrimenti si rischia di rimanere bloccati e soltanto alle luci dell’alba, ossia quando i ponti si richiuderanno si potranno percorrere. Tuttavia ci sono i taxi, che con un’ampio giro, vi porteranno a destinazione, attenzione però a prendere quelli ufficiali! 😉 

Eccoci arrivati ad un’altro veloce pit stop, per ammirare, purtroppo solo dall’esterno, l’edificio più prestigioso di San Pietroburgo, la cattedrale di Sant’Isacco. Risalente al 1818, la sua cupola con la guglia è visibile per altezza da ogni parte della città, è possibile anche salirvi su e dal suo loggione, ammirare uno skyline unico del panorama, ma attenzione vi sono ben 262 scalini da fare. Nel suo frontone ammiro le stupende colonne in granito rosso, che si slanciano verso l’alto, oltre davvero, no so quante sculture e bassorilievi che la adornato, supremi anche i suoi altissimi portali. La cupola  realizzata con un anima in metallo è rivestita in rame placcato a fuoco, miscelato con mercurio e oro. Maria ci racconta che nel posare queste lastre riscaldate con la fiamma viva, il mercurio evaporando rilasciava fumi tossici, e dunque essendo altamente velenoso, morirono durante questo processo più di 60 persone, quindi la cupola dalla sua realizzazione non fu mai più ridorata.

Ci si rimette in cammino con il bus e su nostra richiesta, la guida ci conduce in un negozio di souvenir, dove appunto poter acquistare dei gadget ricordo, talmente in gamba da sceglierne uno dove c’era davvero l’imbarazzo della scelta, di tutto e di più tipicamente russo. Ci intratterremo circa una mezz’ora e poi tutti di nuovo sul pullman per la nostra ultima tappa. Presso un incrocio scorgo dal finestrino, che su un edificio campeggia una grandissima insegna con su scritto: ” You are on island”, incuriosita chiedo lumi a Maria. Mi informa che si tratta di un’ex strategico spazio militare in uso nei secoli trascorsi, divenuto un quartiere green della città. Offre svago, relax e divertimento in mezzo a tanto verde ed è molto frequentata in prevalenza d’estate. Dal nome la New Holland Island, piccolissima rispetto alle altre isole di San Pietroburgo ha forma triangolare ed è stata concepita come i paesaggi olandesi, collega il Neva con la Moika, uno dei tanti piccoli canali della città. Si prosegue, lambendo la grande piazza dell’Hermitage e ammirando gli edifici lungo la Necsky Ave.

Ultimo pit stop! Il pullman ci lascia in una via adiacente e dopo pochi metri a pedi, siamo al nostro sito da visitare. E’ la Cattedrale del Santo Salvatore sul Sangue Versato, già da lontano mentre la sto raggiungendo, mi cattura e mi ammalia, giunta davanti, la trovo strabiliante! Con un fianco che si affaccia sul Canale Griboedov, spicca il maestoso edificio realizzato in revaivalistico russo medievale. Fu voluta e fatta erigere da Alessandro III in memoria del padre, proprio nel luogo in cui nel 1881 lo Zar Alessandro II cadde vittima di un’attentato. Ha uno slancio verticale di circa 81 metri e si mostra tutta adorna da preziose architravi, lavorate come merletti, oltre stupendi e coloratissimi mosaici, smalti nei fregi e piastrelle di ceramica dalle eleganti tonalità. Ma le parti che spiccano ancor di più sono le superbe cinque cupole, impreziosite dalla laccatura in oro e dai variopinti collari, tanto da sembrare gioielli da donna. Il campanile è in restaurazione, Maria ci informa che è altrettanto finemente decorato e che ha i blasoni rappresentativi delle città, delle province e delle regioni dell’impero zarista.

Vengo attirata anche dal rilievo del bellissimo timpano a forma di goccia rovesciata e che contiene il mosaico con le scene tratte dal Nuovo Testamento. Purtroppo la nostra escursione non comprendeva la visita al suo interno, ma comunque ammirare anche solo dall’esterno cotanta magnificenza, mi ha appagato e non poco, un’altro buon morivo per ritornare a San Pietroburgo! 😉  Curiosità: nella seconda Guerra Mondiale e quindi durante l’assalto a Leningrado, così come era chiamata in quel tempo, una bomba finì sulla cupola più alta dell’edificio, ma per fortuna non esplose. Venne ritrovata e tolta quasi 20 anni dopo, durante i lavori di restauro che durarono sette anni e solo a metà del 1990 fu riaperta e inaugurata, come Museo Statale. Al suo interno oltre la monumentale collezione di mosaici, più di 600 con annesse le icone, si può ammirare una mostra, che documenta l’assassinio dello Zar.

E’ ora di rientrare, tutti in bus, si parte alla volta del terminal crociere. Lungo il tragitto Maria ci indica la Cattedrale di Kazan, manufatto dalla chiara impronta neoclassica, con il grande colonnato corinzio e che per il suo emiciclico, assolutamente richiama lo stile berniniano oltre ricordare anche per la grande cupola, la nostra Basilica di San Pietro in Roma. La guida conclude il suo racconto e ci saluta con la frase: “spero che l’escursione sia stata di vostro gradimento”. A questo punto l’applauso scatta spontaneo ed anche i complimenti, una guida davvero professionale e preparata, ma non solo questo, la sua narrazione dei luoghi che abbiamo visitato è stata davvero piacevole da ascoltare, per nulla tediosa e anzi molto accattivante, oltre la sua gentile disponibilità nel rispondere alle nostre domande…grazie Maria!

Arriviamo nell’ansa portuale, situata nel Golfo di Finlandia sul Mar Baltico. Vi lascio un’immagine non di mia proprietà, che davvero rende l’idea dell’avanzamento tecnologico in questa città, raffigura una parte della tangenziale che collega molte aree di San Pietroburgo con il porto. Una volta al terminal saluto Maria, con ovviamente scambio dei nostri contatti e mi avvio all’imbarco. C’è da fare la fila, in quanto i controlli sono ferrei anche in entrata come in uscita, ma comunque nel giro di venti minuti si risolve e siamo nella hall del terminal. Ci attardiamo fra i negozietti di souvenir al suo interno e facciamo gli ultimi acquisti dei ricordini di questa interessantissima e bella città.

Una volta a bordo di  MSC Meraviglia, come al solito si va al buffet per un buon tè caldo con dolcetti gustosissimi, a seguire un passaggio in cabina per il cambio d’abito, poi un drink ci sta bene. Infine, nell’attesa di lasciare questa città, visto che la partenza è prevista alle ore 21.00, un po’ di ballo non guasta e dunque mi tuffo nelle lezioni del social dance. La serata come sempre proseguirà con il teatro e la cena, e mentre noi siamo in sala a consumare ottime portate  MSC Meraviglia ci avverte con le potenti horn della sua partenza, sulle note della sempre emozionante con te partirò, scivola via leggera sull’acqua allontanandosi dal porto. Finiremo la giornata con l’intrattenimento in promenade e al casinò per la giocatina alle slot! Non vinco mai, però mi diverto a sfidare la fortuna! 😀

Che dire in conclusione? Soltanto che sono estremamente soddisfatta e felice, ho messo piede anche sul suolo russo e ho visitato una sua splendida città, ancora una bandierina da aggiungere sulla mia mega carta geografica appesa alla parete! Un’altra meravigliosa giornata di una meta in  Crociera MSC si conclude e mentre MSC Meraviglia naviga silenziosa verso una nuova terra, anche se il meteo fa arrabbiare il mare, ci addormentiamo ugualmente, sfruttando il rollio come un dolce cullare che concilia il sonno.

The end…e la nave va… 😉

Ciao e se vorrete scoprire quale sarà il prossimo approdo, rimanete sintonizzati on…

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2 Responses

  1. Giuseppe Vascotto
    | Rispondi

    Ciao Rita, la lettura di questo tuo reportage mi ha fatto tornare indietro di parecchi anni (2012), anno della mia prima crociera che aveva come scalo più significativo San Pietroburgo. Ho letto molto volentieri il tuo reportage che mi ha fatto rivivere quei bei ricordi e mi sembrava di essere ancora là; il mio tuor era praticamente uguale a quello che hai fatto tu con in più la visita dell’Hermitage seppure per un paio d’ore. Se posso permettermi aggiungo al tuo reportage una curiosità: la zecca di San Pietroburgo conia solo monete mentre le banconote vengono stampate nella zecca di Mosca.

    • Rita Cosentino
      | Rispondi

      Ciao carissimo Giuseppe! Grazie di cuore, trovo interessante la curiosità che hai aggiunto, con il tuo permesso integrerò il reportage! 😉 🙂

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